(Andrea Scanzi) – C’è chi nasce incendiario e chi muore pompiere.

C’è chi incontra a caxzo i gilet gialli e poi fa la ola servile a Casini.

C’è chi chiede idiotamente l’impeachment per Mattarella e poi diventa pateticamente zerbino di Draghi.

C’è chi vuole aprire la scatoletta di tonno e poi diventa il tonno.

C’è chi gioca al leader dei ribelli e poi diventa il reuccio dell’ennesimo centrino molliccio.

C’è chi gioca al rivoluzionario e poi si riduce a elemosinare il consenso di Toti, Brugnaro, De Luca e Tabacci.

C’è chi tuona contro i voltagabbana e poi diviene lo Scilipoti scaltro del grillismo.

Di Maio voleva essere un Robespierre garbato ed è diventato un cocktail analcolico tra Renzi, Mastella e Scaramacai.

Ognuno usa il talento come meglio ritiene, ognuno è masochista come meglio crede.

Condoglianze morali, Luigi. A te e a quegli scalzacani & peones, mal travestiti da parlamentari, che ti hanno seguito. Circondato come sei dalle Castelli, Ruocco e Di Stefano, antichi e consolidati sfollatori di consenso, immagino che alle prossime elezioni dovranno transennare i seggi per gestire la fiumana enorme di elettori che sgomiteranno per votarti.

Ti attende un’onorata carriera da poltronaro. Daje Ministro. Vai per la tua strada e corri felice. Un giorno potrai insegnare agli angeli come si barattano in un colpo solo dignità e coerenza in nome del potere, di una pizza con Giorgetti e di un grattino di Giorgetti. Son soddisfazioni.

Buona fortuna. E ti sia lieve lo sputtanamento.