“Luigi ha la psicosi dei due mandati: ma così la sua storia nei 5 Stelle rischia una fine ingloriosa”. Riccardo Ricciardi, vicepresidente del M5S, non ci gira intorno: “Se il problema di Luigi Di Maio sono le poltrone per sé e i suoi lo dica, senza nascondersi dietro la dialettica che mancherebbe nel Movimento”. […]

(DI LUCA DE CAROLIS – Il Fatto Quotidiano) – Riccardo Ricciardi, vicepresidente del M5S, non ci gira intorno: “Se il problema di Luigi Di Maio sono le poltrone per sé e i suoi lo dica, senza nascondersi dietro la dialettica che mancherebbe nel Movimento”.

Di Maio denuncia “poca inclusività” e “l’assenza di un luogo di confronto”. Potrebbe avere ragione: non avete fatto neppure un’assemblea dopo le Amministrative.

Intanto c’è stato un Consiglio nazionale, organo legittimato per le prime analisi, Un’assemblea ci sarà, su questo Conte non è assolutamente attaccabile. Lui è l’ultimo che può dare lezioni, visto che decideva tutto con il suo cerchio magico.

Chiedere più confronto interno non è un sacrilegio.

A me sembra che stia cercando posti di potere per sé e i suoi in vista del 2023.

Anche se fosse, non è legittimo chiedere del proprio futuro?

Basta essere onesti e dirlo: voglio sapere delle mie poltrone.

Il tema dei due mandati agita anche molti contiani.

Non ci sono contiani, ma persone che seguono un leader eletto dalla base con il 94 per cento. Conte ha sempre detto che la Rete si esprimerà. Il quesito non è stato ancora formulato, ma di certo non sarà come quello sulla Diciotti, in cui si doveva votare sì per dire no all’autorizzazione a procedere.

Cosa c’entrava tirare in ballo il Quirinale per la sconfitta nelle Amministrative?

C’entra il fatto che ci sono persone riconducibili a Di Maio che ogni settimana tentano di minare il percorso di Conte, sui territori come in Parlamento.

Se nelle urne è andata così male avrete sbagliato qualcosa, anche voi della segreteria.

Si perde per mille motivi. Avevamo messo al centro della ricostruzione i territori, costruendo un percorso di partecipazione, che non poteva dare ora i suoi risultati. Il tema è che il M5S per anni ha rimandato problemi, dai due mandati a Rousseau.

Di Maio pensa alla scissione perché sa che verrà epurato?

Si esprimeranno gli iscritti.

Ma i nomi per le eventuali deroghe li sceglierà Conte.

Il quesito va ancora costruito. Probabilmente Luigi è entrato nella psicosi dei due mandati. Ma nel giorno in cui Draghi è in una missione delicatissima, che il ministro degli Esteri parli da solo a mezzogiorno mi sembra fuori luogo.

Lui ha parlato anche della risoluzione sulle comunicazioni di Draghi. Metterete a rischio il governo?

Due giorni fa si è tenuta una riunione, con tutti quelli che si occupano di Esteri, per il M5S, dove si è approvata quasi all’unanimità una linea. Dobbiamo andare verso una escalation diplomatica, e un maggiore coinvolgimento del Parlamento.

Glielo richiedo: Di Maio valuta la scissione?

Credo che lui sappia che chi va via dal M5S dopo politicamente fa poca strada. Se ritiene che la sua storia nei 5Stelle debba finire ingloriosamente, non so cosa farci.

@lucadecarolis