Le associazioni dei consumatori temono un aumento del canone Rai nel 2022 ipotizzandone un costo fino a 300 euro. 

(Debora Faravelli – tag43.it) – Dopo lo stop al suo pagamento in bolletta, il canone Rai potrebbe diventare ancora più salato dal 2022. Qualcuno parla di un aumento da 90 a 300 euro, anche se per il momento rappresenterebbe solo un timore ancora tutto da verificare: sembra comunque molto probabile un incremento del canone per alcune ragioni illustrate dagli esperti del settore.

Aumento canone Rai 2022

La prima è che la sua eliminazione dalla bolletta, chiesta dall’Europa che riteneva canone un “onere improprio”, comporterebbe la perdita di introiti sicuri. Un qualsiasi altro metodo di pagamento potrebbe infatti aumentare le evasioni (come accadeva prima), e la macchina dello Stato dovrà assicurarsi di non tornare ai livelli di mancati pagamenti pre-2016. La scelta più ovvia sarebbe quindi quella di aumentare il costo del canone, considerando anche il costante lamento di pochi fondi da parte della Rai nonché l’adeguamento al sistema degli altri paesi.

Tolta la Spagna, dove il canone della tv di stato costa soltanto 40 euro a persona (per una media di 100 euro a famiglia), gli altri stati europei sono decisamente più cari. L’Austria fa per esempio pagare dai 250 ai 320 euro all’anno a seconda del reddito familiare, il Regno Unito ne chiede circa 175 (145,50 sterline), la Germania 215 e la Francia 133. Molti paesi, come quelli nordici o il Belgio, trattengono invece l’imposta direttamente dalle tasse che i cittadini pagano annualmente.

Aumento canone Rai 2022: attesa la decisione del governo

In ogni caso, è ancora presto per capire se ci sarà un incremento e di quanto sarà. Il governo non ha infatti ancora stabilito le nuove modalità di pagamento (le ipotesi sono di riscuotere il canone tramite 730 o di farlo rientrare nella fiscalità generale) e al momento a discuterne sono principalmente le associazioni dei consumatori. Dal canto suo, l’amministratore delegato della Rai Carlo Fuortes ha fatto sapere che l’eventuale aumento del canone non dipende da una decisione dell’azienda ma dell’esecutivo e ha evidenziato la necessità di non far diminuire gli introiti.