(Dott. Paolo Caruso) – A venti giorni dall’inizio della guerra di invasione in Ucraina da parte delle forze russe, l’orizzonte appare sempre più fosco e dai contorni indefiniti, la tregua una chimera. Non si contano più gli episodi di violenza sui civili, mentre si moltiplicano i bombardamenti, lanci di missili su bersagli inermi quali case, scuole e ospedali, seminando ovunque distruzione e morte, veri e propri massacri di civili e bambini. Tutto questo rende conto dell’atmosfera pesante che si respira in questi territori, un inizio di una tragedia immane, un vero genocidio. Il conflitto in corso in Ucraina, che affonda le sue radici nella fine dell’Unione Sovietica nel 1991, rappresenta oggi una vera e propria emergenza umanitaria oltre che sanitaria, infatti manca il cibo, mancano i medicinali, manca tutto. Centinaia di migliaia di persone sono in fuga dai bombardamenti e cercano rifugio nei paesi europei più vicini. Adulti, donne e bambini anche a piedi esausti attraversano il confine affrontando le basse temperature di questo gelido inverno. Di fronte a queste immagini di file interminabili di profughi, di orrore, di violenza, e di morte, non si può che rimanere sconvolti, mentre riaffiorano nelle nostre menti i fantasmi del recente passato; allora la “Pietas” ci avvolge e ci conforta. Quello che sta accadendo infatti è davvero inaccettabile da qualunque lato lo si guardi, ingiustificato quando i diritti umani vengono calpestati dai colpi di mortaio e la libertà di un popolo viene bagnata dal sangue dei propri figli. Così dopo quasi tre settimane di cruenti combattimenti, dopo distruzioni e sofferenze restano sul bianco suolo ucraino tante vittime di questa assurda guerra “fratricida”, tanto sangue versato che va a mescolarsi a quello dei tanti giovani soldati russi. E come diceva Gino Strada “Le guerre sono sempre decise dai ricchi e dai potenti che mandano a morire i figli dei poveri”. La guerra è la più ingiusta azione dell’uomo e la pace è un vero e proprio dovere dove steccati e confini dovrebbero essere abbattuti in nome della liberta. E mentre la guerra continua e si fa sempre più aspra provocando distruzione e morte, più ad oriente il potente colosso cinese sta a guardare l’evoluzione del conflitto e la risposta dell’occidente, non prendendo alcuna iniziativa per l’avvio di una concreta negoziazione di pace, ma pensando probabilmente al domani di Taiwan. Ora svegliati Europa, paladina dei diritti umani, prendi coscienza delle tue potenzialità, del tuo prestigio, prendi in mano la situazione così da portare le due nazioni contendenti ad un cessate il fuoco e ad una concreta trattativa di pace. Ora o sarà troppo tardi, e l’ulteriore canto del cigno dell’Europa farà  solo da cartina tornasole alla sua debolezza politica, frustrata anche dal suo soggiacere ai due imperialismi.  E l’ONU con il suo segretario Antonio Guterres ha un ruolo decisivo nei rapporti internazionali o svolge semplicemente un ruolo simbolico o peggio ancora di subalternità?