Armando gli ucraini, compresi mercenari e gruppi neonazisti, gli americani stanno ponendo le condizioni per un conflitto lungo e per la nascita nel cuore del continente di un movimento xenofobo e ultranazionalista. Che poi userà quell’arsenale contro di noi. Diplomazie al lavoro, ma Antony Blinken: «Forniremo a Zelensky aerei da combattimento».

(Maurizio Belpietro – laverita.info) – Prima che al Riotta di turno venga in mente di associarmi a qualche movimento filo Putin, chiarisco subito di non essere mai stato a Mosca, né a San Pietroburgo o a Ekaterinburg. Per dirla tutta, non ho mai visitato la Russia, né mi è mai capitato di incontrare qualche emissario del Cremlino. Non conosco l’ambasciatore della Federazione ex sovietica o il suo incaricato d’affari in Italia e, per rassicurare qualche idiota che via Twitter si interroga su quali siano le nostre fonti di finanziamento, La Verità non ha mai preso soldi da qualcuno che non siano i propri lettori. Infatti, a differenza di altre testate, noi non percepiamo un euro dallo Stato italiano e siccome non siamo L’Unità non abbiamo mai neppure beneficiato di una lira da quello russo. L’Aeroflot, cioè la compagnia aerea moscovita, non fa pubblicità sul nostro giornale, né mi risulta che ci siano altre società riconducibili all’entourage del Cremlino che abbiano mai comprato un solo francobollo da appiccicare sulle nostre pagine. Insomma, detto in poche ma chiare parole, noi non abbiamo nulla da spartire con Putin.
In compenso, devo confessare che negli ultimi quarant’anni ho viaggiato in lungo e in largo per l’America, passando da una costa all’altra degli States e visitando anche i luoghi più remoti e sconosciuti e non solo New York, Los Angeles o San Francisco come fa la maggioranza dei miei colleghi. Inoltre, più di una volta ho incontrato gli ambasciatori degli Stati Uniti che si sono succeduti in Italia nel corso delle diverse amministrazioni. In sintesi, conosco l’America più di qualsiasi altro Paese al mondo, Italia esclusa. Vi chiedete perché abbia deciso di raccontarvi dove trascorro le mie vacanze e perché lo faccia proprio ora, che non è neppure periodo di ferie? La risposta è semplice: pur amando gli Stati Uniti, non posso nasconderne gli errori, soprattutto quando sono macroscopici come quelli che sono costretto a registrare in questi giorni.
Mi spiego. Leggo spesso commenti che accomunano l’invasione in Ucraina a quella in Afghanistan. Dunque, secondo
gli osservatori, la campagna di Putin contro Kiev sarebbe destinata a fare la fine di quella di Breznev contro Kabul.
Ovviamente non sono un analista militare e non posso dire se l’opinione sia fondata oppure no. Certo, invadere un
Paese grande il doppio dell’Italia e con 42 milioni di abitanti non è come occupare la Crimea e il rischio di una guerra
dei vent’anni esiste, perché sottomettere un popolo non è cosa che possa riuscire neppure a un esercito armato fino
ai denti come quello di Mosca. A maggior ragione se l’America e la Nato si danno da fare per sostenere la resistenza.
A prescindere dai torti e dalle ragioni delle due parti in campo, l’Occidente ha scelto di schierarsi in difesa di quella
ritenuta più debole, ossia di chi è stato invaso. E infatti l’Italia e gli altri Paesi europei hanno deciso di inviare armi agli ucraini, anche se quasi sempre l’arsenale in omaggio è costituito da ferri vecchi, destinati a essere dismessi. Da recenti rivelazioni si è scoperto che l’America ha iniziato ad armare Kiev addirittura prima della fine dell’anno scorso, cioè quando la guerra non era ancora scoppiata. Non solo: Washington sarebbe pronta a cedere a Zelensky e compagni anche aerei militari, per consentire all’Ucraina di combattere ad armi pari contro la Russia. Premesso che non mi piace la guerra per procura e che se qualcuno deve difendere la libertà lo deve fare a viso scoperto, ciò che sta accadendo è molto chiaro: per difendere Kiev, l’America sta rischiando di far scoppiare una guerra mondiale nel cuore dell’Europa. Anzi, forse una guerra nucleare, perché Mosca non è Kabul e nemmeno Bagdad, dunque basta poco perché la situazione sfugga di mano.
Ovviamente non è la prima volta che gli Stati Uniti provano a esportare la democrazia e anche a sostenere il cambiamento di governi al di fuori dei propri confini. Purtroppo mi tocca registrare che non sempre è finita bene. Non penso solo alla Siria, alla Libia e all’Egitto, dove la Casa Bianca ha fomentato le primavere arabe con i risultati disastrosi a tutti noti. Penso proprio all’Afghanistan, e non alla catastrofica fuga dell’esercito americano, che ha riconsegnato il Paese ai talebani, ma al sostegno militare che 42 anni fa gli Usa fecero arrivare a chi combatteva contro i sovietici. Anche allora si affidarono le armi alle truppe irregolari, nella speranza che facessero la guerra ai russi per conto dell’Occidente. E in effetti gli studenti coranici, insieme con i signori della guerra delle diverse tribù afghane, alla fine sconfissero l’Armata rossa, costringendola al ritiro. Il problema è che, dopo aver combattuto, i talebani non deposero le armi che l’America aveva consegnato, ma rivolsero bombe e fucili contro chi li aveva addestrati e finanziati. Ecco, questo è il punto. A prescindere da come andrà la guerra in Ucraina e chi tra Zelensky e Putin vincerà, gli Stati Uniti stanno facendo lo stesso errore che hanno già compiuto in Afghanistan, in Siria e in Libia. Regalano arsenali per abbattere o contrastare un regime e poi si ritrovano nel mirino di quegli stessi kalashnikov, e noi con loro. I talebani sono nati grazie all’America e così pure lo Stato islamico, perché Washington ha usato i fondamentalisti contro Assad. Ecco, ora noi rischiamo di far nascere un movimento xenofobo e ultranazionalista in Europa. Perché, nonostante l’Europa faccia finta di non vedere, al fianco degli ucraini sono schierati mercenari e gruppi neonazisti che con la libertà e il diritto all’autodeterminazione dei popoli non hanno nulla da spartire. Come ormai mi pare chiaro, per fermare i russi noi stiamo armando delle milizie che domani potrebbero rivolgere i loro lanciamissili contro di noi. Se così fosse, l’Ucraina sarebbe davvero un nuovo Afghanistan, ma nel cuore dell’Europa. Anzi, con un fucile puntato contro il cuore dell’Europa.
Belpietro si è reincarnato.
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No Anail, sta solo surfando assieme ai contro atlantisti per vendere i suoi quattro fogli di merda
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Paola, stavo rispondendo al tuo post che ho visto oggi, perché non mi appariva in bacheca (non me l’hai inviato direttamente), e avevo quasi finito quando mi è letteralmente impazzita la tastiera. Sembrava roba da esorcista! Una cosa mai vista.
Dopodiché è pure uscita dall’articolo, facendomi perdere tutto ciò che avevo scritto.
In sintesi rispondevo alla tua domanda con un sì.
Se le condizioni dei “separatisti” trentini fossero quelle del Donbass, cioè se fossero massacrati da 8 anni da neonazisti feroci, pur di non rispettare gli accordi che li vorrebbero, bada bene, non indipendenti, ma autonomi, sarei sicuramente dalla loro parte.
Leggiti le condizioni degli accordi di Minsk, che ho postato sotto 2 articoli.
Carta straccia. E stragi immonde.
Una vera pulizia etnica perpetrata da parte dei battaglioni nazisti ufficialmente in forze all’esercito ucraino.
Lì e a Odessa.
Guarda. 😵😱
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@Anail si è fissata col Donbass, postando articoli e video per la gioia dell’ambasciata russa in Italia.
Io, per cominciare, mi limito a un bignami riassuntivo:
L’Ucraina quando è diventata indipendente?
L’Ucraina è diventata indipendente nel 1991, con il crollo dell’Unione Sovietica, o meglio è tornata ad esserlo dopo la breve esistenza di una repubblica Ucraina durante la guerra civile 1917-22. Nei successivi trent’anni fino a oggi ha avuto una successione di governi, alternativamente filo-russi o filo-europei. La cosiddetta Rivoluzione Arancione nel 2004 e la rivolta di Maidan nel 2013 hanno riaffermato il desiderio della maggioranza della popolazione di stringere rapporti con l’Unione Europea.
Cosa è successo nel 2014?
A quel punto milizie armate e ispirate da Mosca hanno proclamato due repubbliche filo-russe nelle regioni di Donetsk e Lugansk, anche conosciute come l’area mineraria del Donbass, la parte orientale dell’Ucraina confinante con la Russia e in cui la maggior parte della popolazione è di lingua russa; e l’esercito russo ha occupato la penisola della Crimea, sul mar Nero, più tardi annessa formalmente alla Russia. Da allora nel Donbass va avanti una guerra fino a questo momento a bassa intensità, che però ha fatto ben 14mila morti e decine di migliaia di feriti. Prima dell’invasione dell’Ucraina, Putin ha riconosciuto le repubbliche di Donetsk e Luganks, inviando anche lì truppe russe e di fatto annettendole alla Russia.
Cosa sono le repubbliche di Donetsk e Lugansk?
Come molti paesi, l’Ucraina – essendo un territorio molto grande, più di 600 mila km quadrati – è suddivisa al suo interno in diverse regioni o distretti. Donetsk e Lugansk sono le più orientali, lungo il confine con la Russia, un’ampia zona mineraria identificata anche come Donbass, dove la stragrande maggioranza della popolazione, tra cui molti minatori, è di etnia e lingua russa. In tutto ci abitano 3 milioni di persone, o meglio ci abitavano prima che nel 2014 scoppiasse la guerra, che ha spinto la parte ucraina della popolazione a cercare rifugio nella parte più occidentale dell’Ucraina. Dopo l’OCCUPAZIONE delle forze filo-russe nel 2014, le due regioni si sono AUTOPROCLAMATE “repubbliche indipendenti” e ora sono state riconosciute e in pratica ANNESSE dalla Russia. Resta un dubbio: le forze filo-russe occupano soltanto una parte della regioni di Donetsk e Lugansk, ciascuna delle quali ha un territorio amministrativo assai più ampio. Le auto-proclamate repubbliche indipendenti rivendicano per sé l’intero territorio delle due regioni. L’Ucraina invece considera le due regioni “temporaneamente occupate” e vorrebbe riprenderne il controllo, come previsto in origine dagli accordi di Minsk fra le due parti, peraltro rimasti lettera morta.
A chi appartiene la Crimea?
Bisogna tenere presente che l’Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche, nota anche come Unione Sovietica o con l’acronimo Urss, era suddivisa in quindici repubbliche, di cui la Russia era la più grande e l’Ucraina la terza in termini di ampiezza. Nel 1954, per celebrare il trecentesimo anniversario di un accordo fra i cosacchi ucraini e lo zar Alessio di Russia, l’allora leader sovietico Nikita Krusciov trasferì la Crimea dalla repubblica sovietica di Russia alla repubblica sovietica di Ucraina, come dono simbolico all’insegna della fratellanza fra i popoli dell’Urss. Poiché sia Russia che Ucraina facevano parte dell’Urss, quel gesto non cambiava niente in pratica. Ma circa il 90 per cento della popolazione della Crimea è russo e per questo Putin, nella sua sfida per riprendersi l’Ucraina, ha annesso per prima la Crimea, cercando di dare legittimità all’annessione con un referendum fra la popolazione della penisola. A parte la guerra nella ex-Jugoslavia, si è trattato comunque della prima variazione dei confini in Europa imposto con la forza dalla Seconda guerra mondiale in poi.
Perché è illegale l’annessione di Crimea e Donbass da parte di Mosca?
Se i confini in Europa venissero riscritti sulla base dell’etnia della popolazione locale scoppierebbero conflitti ovunque. Se è corretto proteggere i diritti delle minoranze etniche all’interno di una nazione, è illegale occupare militarmente una regione e annetterla con la forza: Francia, Germania, Italia, Austria, solo per fare qualche esempio, avrebbero fra loro dispute di questo genere se seguissero il modello di Putin. Con il crollo dell’Urss nel 1991, 25 milioni di persone di etnia e lingua russa si sono trovate a vivere fuori dalla Russia, distribuiti nelle altre quattordici ex-repubbliche sovietiche: Mosca sarebbe in guerra con tutte, se decidesse che per difenderne i diritti deve impossessarsi del territorio in cui vivono in prevalenza minoranze russofone.
Perché Putin ha invaso il Donbass nonostante il rischio di sanzioni e condanne globali?
Per il presidente russo il crollo dell’Urss è stato “la più grande tragedia geopolitica del ventesimo secolo”. La sua ossessione è non solo ridare un ruolo di superpotenza globale alla Russia negli affari internazionali, ma anche ricostruire almeno in parte l’influenza di Mosca sulle ex-repubbliche sovietiche: come ha fatto in Bielorussia, in Kazakistan, Georgia, Moldavia e appunto in Ucraina. La tesi del capo del Cremlino è che occorre proteggere la Russia con una serie di “stati cuscinetto” dalla presenza della Nato lungo i suoi confini. Ma la Nato è un’alleanza difensiva, non offensiva: non ha alcun piano di minacciare la Russia. E Mosca potrebbe cercare di avere migliori rapporti con le ex-repubbliche sovietiche, dove vivono minoranze di etnia russa, attraverso iniziative economiche e diplomatiche. Invece usa la forza.
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X Santo: ma quel polpettone di balle nonsense dove l’hai trovato?
la NATO è ‘difensiva’?
In Iugoslavia ha difeso chi?
i criminali che poi hanno trasformato il Kosovo in uno stato canaglia di cui nessuno parla?
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La giusta ricostruzione della storia è quella postata da Santo L, letfa e riletta in tante versioni che sono quelle ufficiali, la forzatura di video e articoli complottisti stride enormemente con il comportamento a favore degli ucraini (ovvero il mondo tifa Ucraina), uno su tutti la Georgia che ha manifestato apertamente. Mi stupisco del fatto che approvi il discorso di GChiesa (noto fondatore di Pandora TV😱), ma la tua opinione per me è sempre rispettabile
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Ti ringrazio.
Certo che “approvo” Giulietto Chiesa, visto che si è rivelato profeta… Anzi, ti dirò, all’epoca l’avrei considerato paranoico, ora riconosco che, purtroppo, aveva ragione. Come negarlo?. Tra l’altro è una lettura condivisa da alte personalità, anche statunitensi, se leggi gli articoli preziosi che posta Tracia.
Come fai a giudicare complottisti i video girati in tempi non sospetti, con foto terribili e testimonianze palesemente autentiche?
Che il mondo “TIFI UCRAINA ” (🤦🏻♀️) non solo non mi induce ad accodarmi, ma conferma che siamo al livello di partita dei righelli.
Spero che ci sia un arbitro al di sopra di questo livello di retorica propaganda, che, alla lunga, non fa bene soprattutto agli ucraini.
Io non sono schierata né per Putin né per Zelinsky, ma per i popoli russo e ucraino.
Vorrei non vedere stragi in nome delle idiozie espansionistiche di entrambe le parti.
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Il profeta Giulietto Chiesa non era quello che a proposito degli attentati alle torri gemelle di NY dichiarava: “… la versione ufficiale degli eventi è falsa. A muovere i fili dell’attentato sono stati i servizi segreti occidentali insieme all’intelligence pakistana e saudita”?
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Empio, ammesso e non concesso che la versione ufficiale sulle Torri gemelle sia quella corretta e quella di Chiesa il solito complottismo à la carte, che significa il tuo commento?
Che se uno fa un errore di valutazione su una questione, lo deve fare necessariamente su tutte le altre che affronta? Ma anche bene: come si potrebbe ancora parlare di teoria del complotto e di errori di valutazione, su una questione come quella in oggetto e che Chiesa aveva perfettamente previsto, visto che i fatti gli danno pienamente ragione?
Quello che stupisce semmai, e su questo si deve riconoscerti una indubbia coerenza di pensiero (trattasi in realtà di “sistematicità”, ma è per non offenderti più del dovuto…), è che quelli che prima perculavano i complottisti novax, rei di vedere dappertutto una stampa e una informazione collusa, adesso trovano naturalissimo valutare che la stessa stampa di prima, schierata comicamente all’unisono sulla versione ufficiale russofobica come lo era su quella pandemica, sia inattendibile e tendenziosa.
Come direbbe Faccia da Metropolis: puro atteggiamento schiZZofrenico! Tragiche miserie umane, dico io…
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Si Santo, è proprio quello il GChiesa, una mente di bui complotti per criticare gli americani, ma niente contro lo zar schifoso della madre russia…. Per Anail : le manie espansionistiche le ha solo Putin, non gli bastano 11 fusi orari, l’Ucraina dal 2014 si sta solo difendendo
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Veramente Gorbachev ha sciolto L’URSS e tante piccole repubbliche sovietiche sono andate per i fatti loro… dove l’hai vista l’espansione, Paola? Chi ha portato guerre in giro per il mondo, in questi anni? Avevano accordato a Gorbachev, presso l’ONU, una richiesta ritenuta LEGITTIMA: nessuna espansione della Nato ai confini della Russia.
Chi non ha rispettato i patti?
I Paesi potevano anche chiedere, ma per via di quel l’accordo, la Nato (organizzazione militare che avrebbe dovuto SCIOGLIERSI, in quanto aveva la sua ragion d’essere nel contrasto ALL’URSS) avrebbe dovuto rifiutare. Invece si sono sempre più allargati.
Non sentite le opinioni dei veri esperti? Il generale Mini, ad esempio, che ieri, a 8 e mezzo, faticava a mantenere la calma, sommerso dalle “valutazioni” falsate, gonfie di retorica, di personaggi incompetenti, ma supponenti… O ascoltate solo gli echi dei giornalisti asserviti, che diffondono balle e finiscono per crederci?
Credi davvero che gli USA sopporterebbero di avere i missili di uno Stato AVVERSARIO (perché questo ancora ha voluto essere, nei confronti della Russia, per motivi geopolitici e di competizione economica) alle porte di casa? Che dire di Cuba?
Ma se non tollerano neanche di avere regimi non di loro gradimento ben oltre le loro frontiere… parliamo di Salvador Allende?
Dai, Paola, siamo seri… Sono venuti persino in Jugoslavia a “difendere” il kosovo, ma la difesa del Donbass, i cui anni di massacri il nostro amico Santo non vuole ricordare(anche se sono il clou della vicenda “nazista” a cui allude Putin), non li ha smossi… forse perché gli USA si sentono più affini ai neonazisti che ai russi?
Dovendo scegliere, chi hanno sempre sostenuto? Governi di destra… e hanno sempre contrastato quelli di sinistra.
I colpi di stato organizzati da loro ce la dicono lunga… Ucraina compresa, nel 2014.
Ma la colpevole è sempre la Russia, che ha liberato mezza Europa dal nazismo e neanche ce lo ricordiamo…anzi, come al solito attribuiamo tutto il merito agli USA, tipo il “grazie Mario” di troisiana memoria.
Già che ci sono, risponderei a chi vede affinità tra le proteste novax e questa corrente, a loro dire, filoputiniana. (!!)
Io, e altri qui, siamo la dimostrazione che non c’è attinenza.
Il filo conduttore, nel mio caso, è uno: ascolto gli esperti della materia.
Gli scienziati per il Covid, gli esperti di geopolitica per questa situazione,che il gen. Mini stenta a definire guerra, avendo visto come ALTRI, a caso, intendono e FANNO la guerra.
Poi, però, fanno le ‘versioni scolastiche’, per addestrare fin da subito sudditi boccaloni… e qualcuno se le beve e ce le spaccia, come se non avessimo mai letto altro.
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E ripropongo, a ulteriore memoria, l’articolo postato da Tracia, con commento di Alfred, che condivido in toto.
“Putin ha quindi lavorato affinché Mosca tornasse non solo una potenza globale ma anche europea. Cito, per esempio, le aperture nei confronti di Berlusconi, il turismo in Europa, le importazioni: faceva tutto parte di un programma di trasformazione della Russia in senso occidentale ed europeo, che però si è scontrato contro gli Usa.
Perché?
Non era il comunismo in sé e per sé il nemico degli Stati Uniti, ma questa grossa realtà continentale che sarebbe nata se la Russia si fosse unita all’Europa. Se ciò fosse avvenuto, l’America si sarebbe trovata davanti un importante competitor.”
Il generale Marco Bertolini spiega cosa sta succedendo in Ucraina
Matteo Carnieletto intervista Marco Bertolini
Generale Marco Bertolini, fino a qualche settimana fa, sembrava impossibile che la Russia potesse invadere l’Ucraina. Sembrava che la diplomazia stesse lavorando sodo e pareva ci fossero, seppur flebili, spiragli di accordo tra le parti. Cosa è successo dopo?
Vorrei innanzitutto fare una precisazione: Occidente è un termine che preferirei non utilizzare in quanto improprio. Come può esser definita la Polonia? Occidente o oriente? L’errore di fondo è continuare a ragionare con lo schema della Guerra fredda, che prevede i concetti di Europa orientale e occidentale. Fatta questa premessa, bisogna tenere presente che, dalla caduta del Muro di Berlino, la Russia sente la frustrazione che caratterizza tutte le ex super potenze decadute, che sono costrette ad ingoiare bocconi amari. In particolare, Mosca si è vista strappare molti pezzi del suo ex impero, che sono passati, con armi e bagagli, dall’altra parte. Questa condizione di debolezza era stata accettata da Gorbachev e da Eltsin. Poi è arrivato Putin ed ha impresso una direzione diversa, ricostruendo innanzitutto l’amor proprio russo.
Cosa differenzia Putin dagli altri leader russi?
Putin era diverso da quel leader improbabile che lo aveva preceduto (Eltsin, ndr). Con lui è cambiato tutto lo scenario: la stessa armata rossa, che era ormai diventata un esercito in smobilitazione, ha cominciato a darsi una ripulita, a lustrarsi le scarpe e a rivedere i mezzi. Lo stesso discorso riguarda le altre forze armate, come per esempio la Marina. Quando Putin è andato al potere, il comunismo non faceva più parte del bagaglio politico della nuova Russia, tuttavia il desiderio di tornare ad essere una potenza globale era rimasto molto forte. Putin ha quindi lavorato affinché Mosca tornasse non solo una potenza globale ma anche europea. Cito, per esempio, le aperture nei confronti di Berlusconi, il turismo in Europa, le importazioni: faceva tutto parte di un programma di trasformazione della Russia in senso occidentale ed europeo, che però si è scontrato contro gli Usa.
Perché?
Non era il comunismo in sé e per sé il nemico degli Stati Uniti, ma questa grossa realtà continentale che sarebbe nata se la Russia si fosse unita all’Europa. Se ciò fosse avvenuto, l’America si sarebbe trovata davanti un importante competitor.
Quali sono stati gli errori dei Paesi occidentali hanno portato all’attuale situazione in Ucraina?
A mio avviso uno degli errori più importanti è stato quello di togliere spazio alla Russia e di spingerla verso est, facendo passare armi e bagagli gli ex Paesi del Patto di Varsavia nell’ambito della Nato. La Russia ha sentito questi avvenimenti come un accerchiamento che si sarebbe completato con il passaggio dell’Ucraina nel Patto atlantico e che avrebbe tolto a Mosca qualsiasi possibilità di avere agibilità nel Mar Nero e, di conseguenza, di potersi proiettare nel Mediterraneo. Questo è stato l’errore fatto da parte occidentale.
E quelli della Russia?
Ce n’è uno che è sotto gli occhi di tutti: l’invasione. Ma, va detto, questa invasione è dovuta dal fatto che Putin ha fatto delle proposte di appeasement che, però, sono state rifiutate. Credo che il presidente russo non avesse l’interesse ad arrivare al punto attuale, ovvero a un intervento militare. Resta lo sconcerto, il dolore, la condanna per l’operazione militare. Ma io credo che si debba anche avere la mente lucida e l’onestà intellettuale per riconoscere quelle che sono le esigenze degli altri. Perché è questa l’essenza della diplomazia.
Come si sono mossi i russi? Si aspettava un’invasione di questo tipo? Hanno davvero, come dicono diversi analisti, “il freno a mano tirato”?
Noi ricordiamo ancora gli interventi su Belgrado e Baghdad: erano operazioni aeree decisamente molto più intense di quelle che si vedono ora in Ucraina. Probabilmente quindi sì: il freno a mano è stato tirato, ma per un motivo strategico. Mosca non può non pensare a quello che sarà il dopoguerra con l’Ucraina, in cui sarà necessario riprendere i rapporti cordiali con il popolo ucraino. Mosca non può permettersi di distruggere e umiliare l’Ucraina perché comunque dovrà conviverci. C’è poi un altro fattore che non è da sottovalutare: l’Ucraina non solo faceva parte dei Paesi satelliti dell’Urss, ma era una Repubblica Sovietica dell’Unione. Ci sono dunque anche vincoli culturali e familiari. Bisogna infine tenere presente che quella è una grande pianura e che ci sono familiari da una parte e dall’altra del confine. Che l’Ucraina abbia diritto all’indipendenza non c’è dubbio, ma credo anche che ci siano molte affinità tra i due Paesi, come la lingua, l’alfabeto, la religione ortodossa.
Generale, le faccio la fatidica domanda da un milione di dollari: quali saranno gli scenari del futuro? Cosa accadrà? L’occidente ha comminato delle sanzioni, la Russia ha risposto bloccando i voli britannici. Come si esce da questa situazione?
L’offensiva è appena iniziata, quindi ci sono ancora molte variabili che devono stabilizzarsi. In linea di principio, però, penso che si debba mantenere tra gli Stati quel galateo che una volta era sempre rispettato anche durante le guerre e che consentiva, una volta che le ragioni del combattimento si esaurivano, di tornare alla pace. Certo, con qualche amputazione o rinuncia. Ma si tornava a vivere serenamente. Se i toni si alzano troppo, se la controparte percepisce che l’unica alternativa alla sua vittoria è quella del cappio al collo o della rovina del Paese, temo che le guerre non finiranno mai. Una volta, i conflitti finivano quando una delle due parti diceva: “Basta, ne ho prese abbastanza”. Ma ora tutto è cambiato: se io so che la possibilità di resa non c’è, e che il cappio al collo me lo mettono comunque, è chiaro che combatterò fino alla fine. Noi abbiamo l’interesse che si arrivi alla fine di tutto questo nell’interesse della popolazione ucraina. Per fare questo bisognerebbe che anche i Paesi che non sono direttamente coinvolti, pur esprimendo il loro sdegno e la loro condanna, evitassero di attizzare troppo il fuoco.
Alfred*
Saturday, Mar 5 2022 2:20:47pm #13055
Brutti e miseri sono i tempi in cui i generali esprimono maggiore saggezza, lungimiranza e umanita’ della classe politica. Anche questa andrebbe inviata a Luigino insieme a un corso per principianti di diplomazia e umanita’, ma si consiglia la lettura anche a piddini e parlamentari vari arruolati in un militarismo da accattoni.
E’ inguardabile l’intera compagine europea che sconvolta da questa guerra (ma non da tutte le altre passate e presenti non meno distruttive) sta armando forze ambigue (nazi? Mafie ?imbecilli assortiti?) e destinando miliardi a una immediata militarizzazione dell’ Europa. per fare che? Paura alla Russia? siamo al ridicolo e soprattutto al suicidio umano ed economico. Se avessi fede mi affiderei a una qualsiasi divinita’. Saluti
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Jerome e Andreaex: leggere e… Rinsavire.
Succede che, forse, anche un infimo berluscones (nato a due passi dell’arsenale atomico di Ghedi) bisogna avere l’umiltà di ascoltare qualche volta….
Non dico sempre, ci mancherebbe.
Ma solo qualche volta.
Perché quando arriva il giorno in cui ci si convince che la ragione non sta sempre e sicuramente da una parte sola, vuol dire aver alzato molto il nostro livello di maturità.
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La riesumazione di quanto avvenuto negli ultimi 40 anno lascia il tempo che trova con gli errori fatti da tutte le parti.
Ad oggi c’è un aggressore ed un aggredito e, schierarsi contro l’aggredito, è una libera posizione di Belpietro che auspica di lasciare l’Ucraina nelle mani di Putin.
Presumo che le stessa cosa possa immaginare quando il disturbato mentale pretenderà di fare con la Finlandia, la Moldavia ed oltre.
Auguri.
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Non hai letto,
Imbevuto fino alla punta dei capelli di propaganda,
Una zucca senza semi,
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Già. Non è la prima volta che gli Stati Uniti sbagliano, lo sappiamo tutti da sempre perchè ce l’hanno ripetuto, o lo abbiamo detto e scritto a iosa in tutte le lingue (e nessuno ci ha messo in galera o bombardato). Ma sappiamo anche che pure Belpietro non è la bocca della verità (anche se dirige un giornale presuntuosamente così titolato); e non è la prima volta che sbaglia analisi politiche , cause e valutazioni su leader e capi di Stato; e queso giustificazionismo della invasione dell’Ucraina da parte di Putin è la causa più sbagliata di tutte in cui si è voluto ficcare e che può avere le conseguenze più gravi nel suo voler orientarne l’opinione pubblica. E faccio fatica a capirne il perchè, gli scopi e le ragioni, sue e di chi ugualmente lo sostiene.
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Gli USA non hanno mai sbagliato.A parte il Vietnam hanno condotto tutte le operazioni con lucidità.Anche adesso sanno benissimo che una guerra che durerà nel tempo tra Russia e ucraini li favorirà.Impedira’ una qualsiasi unione tra Europa e Russia che creerebbe la più grande potenza al mondo,risorse russe ,immense,tecnologia europea ,oscurerebbero Usa e GB.A propositol GB non è più in Europa vi siete chiesto perché?? è un modo di indebolire l’Europa.Basterebbe che le venisse chiuso lo spazio aereo e gli inglesi morirebbero di fame.Se Putin bleffa gli unici che potrebbero andare a vedere il bluff sarebbero gli Usa perché loro hanno in mano le stesse carte,le bombe nucleari montate sui missili in grado di distruggere Mosca nel giro di pochi minuti.Ma il bluff non vanno a vederlo perché non li conviene.una guerra di durata che indebolisca paesi europei e Russia è quanto di meglio per la vendita delle loro energie e armi a prezzi fissati da loro.
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Continuate a scambiare analisi che cercano soluzioni o di evitare errori, con giustificazioni! Nessuno giustifica Putin, ma qualcuno vuol provare a disinnescare questo precipitare verso la terza guerra mondiale? Con una guerra nucleare il problema della sovranità degli Stati non esisterà più, semplicemente perché non ci saranno più gli Stati! Chi pensa che le analisi storiche non servano a nulla, forse non ha capito che sono l’ unico sistema per evitare il ripetersi degli stessi errori, è un metodo , di denuncia ed analisi dell’ errore per prevenzione futura dei danni secondari al ripetersi di azioni sbagliate, utilizzato in sanità, nell’ aeronautica, ed in tutti i sistemi in cui l’ obiettivo primario sia evitare vittime! In sanità si chiama gestione del rischio clinico, nella politica dovrebbe chiamarsi gestione del rischio guerra, per evitarla , ed una volta iniziata, gestione razionale per fermarla che passa anche da una valutazione asettica ed oggettive delle responsabilità, senza giustificazione alcuna per NESSUNO!
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Alessandra,
👏🏻👏🏻👏🏻👏🏻👏🏻
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E due. Per la seconda volta in pochi giorni mi trovi concorde con Belpietro. Mi rifugieró nell’alcol.
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Un solo appunto a Belpietro . Le cosiddette primavere colorate degli Usa non sono per niente finalizzate alla difesa dei piu’ deboli o alla instaurazione di presunte democrazie liberali . Dietro c’e’ sempre un interesse egemonico . Vuoi di sfere d’influenze geopolitiche o di accaparramenti di risorse .
Prendiamo l’ ultima la guerra in Yemen contro i sauditi Sappiamo tutti chi sono i piu’ deboli , e invece lorsignori ed anche noi europei stiamo dalla parte dei sauditi , i quali li riforniamo di armi per combattere gli yemeniti .
Perche’ lo zio Sam a cvui tanto preme la democrazia liberale , non va a combattere ed invadere i sauditi , che sappiamo tutti quale regime sia ? Domanda da dieci trilioni di dollari ? No da un centesimo .
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Non mi convince questo ragionamento.
La tendenza all’egemonia è insita nella natura umana.
Quindi se non fossero gli Usa, sarebbe qualcun altro ad esercitarla, un domani, se decidessero di rinunciarvi loro (e io non ci credo)
Il tuo ragionamento può dar ragione a chi dice: sposo la causa Nato perché la reputo la meno peggio nel panorama mondiale che si conosce.
Diverso è prendersi il diritto di disvelare le contraddizioni, le bugie e la falsa coscienza di chi prende a pretesto parole importanti
come Libertà e Democrazia ma poi esercita l’egemonia attraverso atti orribili testimoniati dalla politica estera americana dal dopoguerra ad oggi e mettere in luce questo ruolo subdolo della NATO nelle vicende che hanno fatto scatenare guerra di Putin in Ucraina.
Quindi attenzione: nessuno è a priori e con certezza assoluta migliore di altri.
Meglio quindi limitarsi ad analizzare i fatti uno per uno senza allontanarsi troppo e stare sul punto.
Di paesi guida non ne esistono e nemmeno di di modelli di società ideali non ne esistono.
Al massimo si possono anelare, o costruire un mattoncino per volta con piccoli e singoli gesti concreti.
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@Santo Loquasto
vabbè la storia ucraina (come territori) è nata nel 1917, prima di allora nulla è successo
Rus’ di Kiev (862/882-1240)
Rus’ lituana e Rus’ polacca e del ‘Commonwealth’ (germanico, non quello anglosassone) nel 1300-1600
Sloboda Ucraina XVI secolo
rivolta di Khmelnytsky 1591-1638 (contro i polacchi)
periodo della Ruina (o Rovina, fine del 1600) quando il territorio si frantumò con una guerra civile
periodo di Mazepa (primo ventennio del 1700) guerre con/contro polacchi e svedesi
nuovo Commonwealth con suddivisione del territorio polacco-lituano tra Impero di Russia, quello di Prussia e gli Asburgo
periodo del movimento nazionale o Regno di Galizia e Lodomeria (con conflitto tra polacchi e ucraini della regione omonima) 1840-1917
Proclamazione dell’UNR nel 1917
Guerra civile in Ucraina (1917 – 1921) che si concluse con l’instaurazione del potere sovietico
e la formazione della SSR Ucraina nella maggior parte del territorio dell’Ucraina moderna
(ad eccezione dell’Ucraina occidentale, il cui territorio era diviso tra Polonia, Cecoslovacchia e Romania, nonché Budzhak,
annessa alla Romania all’inizio del 1918).
ma nel mentre
nel Marzo del 1918 erano i tedeschi ad entrare a Kyev e Karkov in Aprile, mentre l’alleato austriaco si dirigeva a verso Odessa
Repubblica di Donetsk-Krivoy Rog. Repubblica sovietica ucraina del 1918
Stato ucraino di Skoropadsky sempre nel 1918
Insurrezione rivoluzionaria in Ucraina (contro i tedeschi) sempre nel 1918
Rivolta anti-hetman sempre nel 1918 autunno
Direttorio UNR 1919
Intervento dell’Intesa in Ucraina (intervento militare di Francia e Inghilterra per sfere di influenza territoriali) 1919
L’Ucraina come fronte della guerra sovietico-polacca fine 2019
Repubblica popolare dell’Ucraina occidentale (non parte dell’impero russo) e guerra polacco-ucraina
e, in tutti questi anni, i confini territoriali sono stati ‘assai’ mutevoli
l’Ucraina attuale è circa la SSR Ucraina, ma
primo, non lo è stata sempre
secondo, chi vuol governare ora, nella storia, nulla aveva a che fare con la maggior parte dell’attuale territorio
e, ultimamente -per modo di dire-, ci aveva riprovato con i tedeschi, stavolta quelli con la svastica,
con cui si erano alleati e al fianco dei quali combattevano
lei ha fatto una crasi un po’ troppo strigata e leggermente di parte
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E lei ha fatto un elenco che dimostra quante guerre ci sono state in quel territorio prima che nascesse la Nato e che le pretese dell’aggressore Putin per riprendersi l’Ucraina e inglobarla in Santa Madre Russia in nome di una presunta giustificazione storica, non ha alcun fondamento.
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Oddio Marco, io ho postato un semplice bignami. Tu un polpettone francamente un po’ confuso. Su argomenti complicati come il Donbass, se proprio si ha voglia di capirci qualcosa, ripartiamo dalle basi, e non da articoli o video imbevuti di propaganda dell’una o dell’altra parte.
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Scusi Loquasto ma lei sa cosa e’ successo a Piazza Maidan ? Se poi dobbiamo raccontarla come stessimo al Bar dello Sport tra una birra e l’altra facciamo pure , che ce costa .
A Piazza Maidan e’ successo un golpe , non una scampagnata o un picnic . Sa cos’e’ un golpe Loquasto ? Li’ c’erano cecchini nazisti di privy sector che sparavano sulle persone in piazza e in specialmodo sulla polizia del governo Yanucovich .C’erano anche giornalisti italiani sul posto che lo confermano , come Fulvio Grimaldi . Lo sa che anche il gov. Yanukovich era stato eletto democraticamente o non lo sa ? Poi e’ dovuto scappare ed e’ stato sostituito da un governo fantoccio golpista .
Lo sa che in quei giorni a Kiev circolavano agenti della Cia ? e c’erano anche il sen. americano Mc Cain e la Nuland , cosa ci facevano una gita tutti questi signori a Kiev ?
Dopo piazza Maidan i nazisti di privy Sector si son detti : Be’ giacche’ ci siamo andiamo ad Odessa a fare una bella stragetta , alla Casa del Sindacato , tanto per tenerci allenati , tanto na cinquantina di morti violentati , bruciati vivi e scaraventati dalle finestre cosa vuoi che siano
Poi dietro a tutto questo orrore c’e’ stata la reazione russa che si e’ concretizzata con la presa della Crimea da sempre regione russa regalata alla Crimea da Kruscev di origine ucraina e non si sa perche’ l’abbia fatto . In Crimea e’ stato indetto un referendum che e’ stato quasi vicino al 100 % di adesione alla Russia . Dopo gli ucraini hanno cominciato a indirizzare le loro vendette sul Donbass , discriminato gia’ da molto tempo dal gov. Zelenski , i quali hanno imposto perfino l’obbligo di abolire il russo dagli uff. pubblici e dalle scuole . Questa e’ storia non parteggiare per l’uno o per l’altro come fa lei come i tifosi di Brescia e Bergamo .
Se vuole le posto qualcosa in merito .
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Ombra, probabilmente la maestra a scuola ti metteva dietro la lavagna dopo aver letto i tuoi riassunti
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pardon , regalata all’ Ucraina .
legga un po’ di storia Loquasto
http://www.vita.it/it/article/2014/03/18/cosa-e-successo-a-piazza-maidan-la-vera-storia-della-rivolta-ucraina/126393/
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Ma cosa pensi @ombra? Che sono avvolto nella bandiera a stelle e strisce? Che non riconosca le insopportabili ingerenze degli americani negli affari altrui?
Tu invece?
Consideri la Russia una povera vittima indifesa dei soprusi occidentali? Su Crimea, Donbass, Siria, e anche piazza Maidan. Pensi che l’invasione coi carri armati dell’Ucraina sia una reazione a quei soprusi?
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