
(Fausto Biloslavo – it.insideover.com) – (Kiev) Sacchetti di sabbia, reti, cassoni dell’immondizia, copertoni e qualsiasi altro materiale pur di fermare i russi intrappolandoli a Kiev in una guerriglia casa per casa. Le barricate, dopo un giorno di coprifuoco totale, sono spuntate come funghi nella capitale ucraina. Civili armati di kalashnikov con il bracciale giallo, che distingue la resistenza e le forze ucraine, presidiano gli sbarramenti più importanti.
Le poche macchine in giro sono costrette a delle gimcane studiate apposta. A bordo di un’auto dei volontari in armi giriamo mezza Kiev, che è stata trasformata in un dedalo infernale per le lunghe colonne russe attestate a 20-30 chilometri dalla capitale. Artem Zinchenko, nome di battaglia Avik, ama l’Italia che ha visitato sei volte da Milano a Napoli. Veterano della rivolta di piazza Maidan, pugile professionista, a 26 anni guida la resistenza nel quartiere chiave di Solomyanska, che potrebbe venire investito da una delle punte di attacco dei russi.
“Non ho paura di morire per la mia patria – spiega sereno – Tanti anni fa i giovani di Praga e Budapest hanno combattuto contro l’invasione sovietica. Adesso tocca a noi”. Barbetta curata, giubbotto nero e cappello alla rovescia, mi porta nella “base” con la bandiera ucraina sul muro, dove si sta organizzando la resistenza. Le radio portatili per tenere in contatto la difesa popolare dei vari quartieri sono appena arrivate con uno dei giovani partigiani.
“Vieni che ti faccio vedere il nostro ‘arsenale’”, dice Avik, che nel cortile di fronte tira su degli ondulati per scoprire centinaia di bottiglie molotov. “A Maidan ho imparato che se centriamo un blindato con 8-10 bottiglie incendiarie riusciamo a fermarlo”, spera il giovane patriota. Sicuramente avranno anche le armi distribuite negli ultimi giorni ai civili. Alla base fra i palazzi arrivano gli altri partigiani.
Katya fa vedere come si prepara una molotov e gli altri scherzano se prendere “un vino bianco, la birra o lo spumante” a seconda delle bottiglie utilizzate per la bomba incendiaria. I novelli Jan Palach sono studenti, operai, amici pronti a sacrificarsi piuttosto che lasciare passare i russi. “Combattiamo per l’Ucraina, ma anche per l’Europa – spiega il comandante – Dopo di noi toccherà ai baltici e poi?”.

Tre serie di barricate ostacolano la strada che arriva dritta nel centro città fino a piazza Maidan. Una dozzina di ragazzi vestiti come se andassero a scuola recupera le cassette da fruttivendoli zeppe di molotov e si posiziona seguendo gli ordini di Avik dietro le barricate. “Non la vogliamo, ma siamo pronti per la guerra. Non abbiamo altra scelta” sostiene un ragazzo con una molotov in mano. “Molti di noi sono civili, ma siamo nati qui e questo è il nostro paese – spiega in inglese una ragazza bionda – Nel quartiere siamo cresciuti e per questo vogliamo fermare Putin per difendere il nostro paese”. Avik ribadisce in italiano: “Siamo forti, siamo pronti. Aspettiamo il nemico”. Questa banda di Jan Palach ucraini fanno tenerezza e se mai i carri armati russi entrassero in città verrebbero spazzati via, ma trasformerebbe l’invasione in un bagno di sangue, che peserebbe per sempre sulle spalle dell’ultimo Zar. Nel quartiere è stata organizzata la distribuzione gratuita dell’acqua e una lunga fila davanti al supermercato dimostra come scarseggiano i viveri perché gran parte dei negozi alimentari sono chiusi.
Fra i condomini la difesa civile scava trincee e blocca le strade, ma pure pattuglia di notte e vigila di giorno. In uno dei centri comando dei quartieri hanno appena fermato una persona in borghese che aveva in tasca un passaporto russo. Il sospetto è che si tratti di un sabotatore. Due civili armati di kalashnikov lo trascinando fuori quando arrivano sgommando un paio di auto della polizia. Più che agenti sembrano corpi speciali con il mefisto che copre il volto. Prendono in consegna il prigioniero legandogli i polsi dietro la schiena e mostrando il passaporto russo con disprezzo.
Sull’arteria che porta verso il fronte del nord ovest, dove una gigantesca forza d’attacco di Mosca è attestata a 30 chilometri dalla capitale, incrociamo una colonna di artiglieria semovente ucraina. Appena conclusi i colloqui con i russi scattano tre allarmi aerei nel giro di mezz’ora e ancora prima rimbombano delle esplosioni più vicine del solito a piazza Maidan.
Insomma, questi mentecatti vogliono per forza scatenare la 3a guerra mondiale. Non c’é nulla da fare, il nazionalismo ucraino è questo qua.
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Ma risparmiaci le tue stronzate analfabeta
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Il sogno di un’Europa con dentro la Russia che per storia e cultura è Occidente, il farabutto Putin lo ha sepolto chissà per quanto. Ha avuto il merito di rinverdire la Nato, come dimostra ORA la scelta della Germania di stanziare 100 mld per la difesa, 2% del PIL. Da arcieuropeo mi aspetto che la UE rilanci con l’invito al popolo russo di fare parte della grande famiglia europea. E a quel punto che serve la Nato? Insomma sogno un’Europa dai Balcani agli Urali ed oltre. L’amore nei riguardi del popolo russo non può che essere inversamente proporzionale a quello verso il sanguinario criminale. i servizi segreti di qualche nazione europea che sequestrassero i figli del bastando che si trovano in Europa e li rinchiudessero in un palazzo a Kiev!
Chissà se qualcosa si muove in quel di Mosca. Hanno annunciato che i servizi segreti russi abbiano fatto una soffiata a quelli ucraini circa l’ l’attentato che nazisti ceceni si erano introdotti in Ucraina per assassinare Zelensky.
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Sei un cialtrone e un bufalaro.
Il sogno con la Russia in Europa non ci sarà MAI perché sono gli USA a non volere un’Europa FORTE e INDIPENDENTE.
Quanto ai nazisti prova con il battaglione AZOV, parte dell’esercito ucraino!
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per storia e cultura è occidente?
ma è proprio sicuro?
e poi ‘Insomma sogno un’Europa dai Balcani agli Urali ed oltre’
vabbè dai Balcani a Lisbona ormai è Africa
la geografia dove caspita l’ha imparata?
‘che sequestrassero i figli del bastando che si trovano in Europa’
lei lo sa per certo dove si trovano?
e poi molto nobile prendersela con i parenti, non è che lei è un appartenente
(se non nei fatti almeno come ideologia) a qualche ndrina o simile?
‘Hanno annunciato che i servizi segreti russi abbiano fatto una soffiata a quelli ucraini circa
l’attentato che nazisti ceceni si erano introdotti in Ucraina per assassinare Zelensky’
a parte che nazisti ceceni… vabbè tralascio, ma non erano i mercenari di Wagner che dovevano farlo?
insomma voi troll atlantici non avete un minimo di coordinamento, le sparate che fate tendono ad elidersi
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Ricordo che il Battaglione Sud, o Armata Sud, e’ composto di uralici per la maggiorn parte ed era stato stazionato in Siria circa due anni fa. A proposito MArco, quanto si sono fatti amare i russi in Cecenia? Cosi’ per chiedere…
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Marco_Bo,
mi piacerebbe confrontarmi con te sulla conoscenza della geografia, non solo europea. Mi potrei giocare tranquillamente un patrimonio.
E’ vero, mi sono espresso male, perché intendevo riferirmi all’allargamento dell’EU dai Balcani agli Urali. La scommessa è sempre in campo.
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caucasici
Ma non itrovo il link
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Quello della stragrande maggioranza degli ucraini è nazionalismo sano, di gente che sa il valore prezioso della democrazia quando si ha ai confini un gigante assolutista guidato da un autocrate mafioso ed assassino.
Basti vedere l’ampio consenso popolare che hanno Zelensky ed il suo governo in un momento così tragico, ben diverso da quello che aveva ad esempio un Saddam Hussein il cui esercito (il quarto più potente al mondo, all’epoca) andò in rotta in pochi giorni (anche se poi gli iracheni si ritrovarono dalla padella alla brace).
Sarebbe tragicamente divertente vedere la reazione dei politici e del popolo italiano in caso di invasione da parte di un regime nucleare e ferocemente nazionalista: immagino i primi espatriati a rotta di collo a Nizza, e tutti gli altri nascosti nelle cantine come diversamente tigri.
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dici la verità: ti senti chiamato in causa perché in fondo sei fatto della stessa mmerda del farabutto nazista che difendi?
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ovviamente in risposta allo S(terco)M(erda) di cui sopra.
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Ovviamente in risposta al nazista SM
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ovviamente in risposta ad SM
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Il farabutto nazista non ha reggimenti di nazisti nel suo esercito, a differenza del tuo idolo ucraino.
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Ze sotto il 19% e in ulteriore calo.
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io, se fossi in lei, e grazie a non so chi non lo sono, starei un attimo in pausa
nel prendere per buone le notizie di ciò che succede, visto che sono praticamente tutta propaganda
qualsiasi cosa si legga, scritta da chiunque
sul nazionalismo ucraino, sa, alla gente che deve scegliere se mangiare o pagare luce e gas,
oppure in alternativa, se pagarsi le medicine o gas e luce, del nazionalismo poco importa
e ci sono paesi (non nazioni ma cittadine) interi in quelle situazioni
e gli altri non stanno tanto messi meglio, a parte i ‘mafiosetti’ locali che hanno traffici
in nero, grigio ed altre sfumature che noi in Italia siamo la Svizzera al confronto.
e poi con la mescolanza nelle famiglie e nelle conoscenze amicali tra ucraini (zone centrali)
russofoni e non russofoni le cose non sono così nette come si crede leggendo, ora, le cronache
cosa differente nelle regioni ex Austroungariche al confine ovest, quelle stanno sempre
a fare il nazionalismo, sotto Giuseppe, sotto Adolf, sotto Angela, sono sempre loro
che si aggrappano a quello più forte sperando che, un giorno, quando risulti vittorioso,
gli conceda il comodato d’uso di quelle terre.
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Tutto sto casino per far passare in Germania il riarmo, cioè l’atomica.
Hanno creato le condizioni e centrato l’obiettivo.
Uber alles.
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