
(Massimo Fini – massimofini.it) – Il nostro ministro della Difesa Lorenzo Guerini, a proposito della questione ucraina, ha dichiarato due giorni fa: “La violazione dell’integrità territoriale di un Paese non è accettabile e costituisce una minaccia alla pacifica convivenza di popoli e Stati”. Ineccepibile. Ma come mai allora, la Nato o parte di essa, in realtà soprattutto gli americani che ne hanno l’assoluto controllo, hanno potuto violare impunemente, più volte, l’integrità territoriale di altri Paesi, dalla Serbia nel 1999 all’Iraq nel 2003, per finire con la più sciagurata di tutte queste operazioni e cioè l’aggressione nel 2011 alla Libia del colonnello Mu’ammar Gheddafi? Tutte queste aggressioni non solo non avevano la copertura dell’Onu ma furono fatte contro la volontà dell’Onu.
La questione ucraina è estremamente intricata e richiama parecchi precedenti della storia recente. Il parallelo più calzante è quello Serbia/Kosovo. Il Kosovo faceva parte della Serbia ed era considerato dai serbi la “culla” della loro Nazione. Ma nel frattempo si era affermata in Kosovo una maggioranza albanese che pretendeva l’indipendenza di quella regione dalla Serbia, dall’altra parte c’era il diritto della Serbia a preservare l’integrità del proprio territorio. Insomma: due ragioni a confronto che avrebbero dovuto essere risolte dal reale rapporto di forza fra i contendenti. Invece intervennero gli americani che decisero che la Serbia aveva torto, gli indipendentisti kosovari ragione e per 72 giorni bombardarono una grande capitale europea come Belgrado. A questa situazione che è della fine degli anni Novanta (del 1999 per la precisione) molto somiglia a quella attuale che vede lo scontro fra l’Ucraina e la regione auto dichiaratasi indipendente del Donbass. L’Ucraina ha tutte le ragioni di difendere la propria integrità territoriale nei confronti di questa regione, così come le aveva la Serbia nei confronti del Kosovo e infatti i primi combattimenti di questa guerra di cui si conosce l’inizio ma non si può prevedere la fine, sono state fra le forze regolari dell’esercito ucraino e gli indipendentisti. Ma poi si è andati ben oltre. Perché in gioco c’è anche la Russia che ha le sue ragioni nel prendere la parte degli indipendentisti, che sono russofoni o addirittura russi propriamente detti, molto di più di quanto ne avessero gli americani in Kosovo di cui i cittadini yankee ignoravano addirittura l’esistenza (Bill Clinton per spiegare ai propri concittadini cosa fosse mai questo misterioso Kosovo dovette distendere una grande carta geografica e, come un professore delle medie, indicare ai propri concittadini dove mai si trovasse il Kosovo). Con questo precedente è difficile pretendere che la Russia sia indifferente alle ragioni degli indipendentisti del Donbass. Seguendo l’esempio degli americani hanno attaccato l’Ucraina e bombardato Kiev. E se era inaccettabile che gli americani bombardassero Belgrado altrettanto e forse più inaccettabile è che i russi bombardino Kiev e abbiano addirittura cominciato a invadere quel Paese. Continuando a giocare, fra russi e americani, a chi ce l’ha più grosso si è arrivati a questo punto, estremamente pericoloso, che si poteva abbastanza facilmente evitare. Quel che premeva veramente a Putin e lo aveva dichiarato, era che l’Ucraina non entrasse nella Nato per non avere i missili americani ai propri confini. È, a posizioni invertite, quello che successe a Cuba quando i sovietici schierarono dei missili sull’isola di Castro a 1000 chilometri di distanza dai confini statunitensi. Gli eventuali missili Nato in Ucraina sarebbero invece proprio ai confini del territorio russo. Nella crisi di Cuba prevalse il buonsenso, Chruscev ritirò i missili e gli americani respirarono, insieme al mondo intero perché è la volta in cui si è stati più vicini alla terza guerra mondiale.
Una buona mediazione l’aveva offerta il cancelliere tedesco Scholz quando ha incontrato Putin a Mosca, e disse: “L’ingresso dell’Ucraina nella Nato non è all’ordine del giorno”, rimandando quindi tutto alle calende greche. Prefigurando quindi, come ha scritto l’ambasciatore Sergio Romano, un’Ucraina versione Svizzera. Ma non è bastato. L’aggressività degli americani ha incarognito ulteriormente Putin per ragioni che con l’indipendentismo del Donbass ha poco a che fare. La realtà è che né a Putin né tantomeno agli americani importa un fico secco del Donbass e anche dell’Ucraina, quelli che sono in gioco sono i rapporti di forza fra le due superpotenze di cui gode solo la Cina che se ne sta a guardare. Nel mezzo di questo scontro c’è un’ Unione europea che è un gigante economico ma che è un nano militare perché a differenza delle due Superpotenze non possiede, Francia a parte, quell’arma di deterrenza decisiva che è l’Atomica.
Bisognerebbe togliere alla Germania democratica l’anacronistico divieto di possedere la Bomba visto che ce l’hanno paesi molto meno rilevanti come il Pakistan, il Sudafrica, Israele. Ma questa possibilità è molto di là da venire con 80 basi militari, anche nucleari, Nato – americane in Germania e 60 in Italia, ma soprattutto perché l’Europa oltre che un nano militare è anche un nano politico non riuscendo a trovare una unità d’intenti fra gli Stati, con storie così diverse, che la compongono. Nel mezzo del mezzo c’è l’Italia che è un nano militare, un nano politico, ma non un nano economico perché è un Paese, pandemia a parte, di forti consumatori. Anche noi abbiamo i nostri interessi nazionali. Alla luce di questi interessi a chi dobbiamo essere più vicini in questo confronto mondiale: agli Stati Uniti o alla Russia? A me pare che, sia pur con tutte le cautele del caso, noi si abbia interesse ad avere più buoni rapporti con la Russia che con gli Stati Uniti: per ragioni energetiche (secondo il ministro Cingolani il 45 per cento del gas ci arriva dalla Russia), per vicinanza geografica e, se me lo permettete, anche culturale perché Dostoevskij, Tolstoj, Gogol, Cechov fanno parte della cultura europea, e quindi anche italiana, molto più delle “serie” con cui le grandi produzioni americane stanno inondando da anni le nostre televisioni. Quindi sarebbe quanto mai opportuno che il nostro premier, Mario Draghi non si sdraiasse, appiattito come una sogliola, ai piedi di Joe Biden.
Questo antiamericanismo anni 50-60 del secolo scorso lascia il tempo che trova e, con i comportamenti di Putin, è francamente inaccettabile.
L’errore madornale che abbiamo fatto negli ultimi anni è stato l’aumento notevole della nostra dipendenza dalle forniture russe che, per nostra tranquillità, dovremmo dimunuire al più presto possibile.
Forse a Massimo Fini è sfuggita la minaccia esplicita che il suo amico ha formulato nei confronti della Svezia e della Finlandia.
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È curioso che lei consideri inaccettabile il comportamento di Putin che è molto simile a quello mantenuto dagli Stati Uniti praticamente in tutto il dopo guerra. Sarà forse perché all’arroganza e aggressività americana ci siamo oramai abituati mentre quella di Putin è una sorpresa?
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Che ragionamento infantile @bugsyn.
Putin bombarda un paese sovrano, minaccia Finlandia e Svezia come niente fosse, e anche tu sai solo dire: però gli americani…
Dispiace, ma in questi giorni apprezzo la reazione di pancia di uno come Scanzi, piuttosto che quella di un Di Battista (che ha toppato su tutta la linea) o di Travaglio (idem) che la butta su Sala e Berlusconi.
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@Santo Loquasto
Sicuro di aver letto l’articolo?
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@lucapas
Si.
In questo momento trovo inaccettabile sentir parlare del comportamento degli Stati Uniti “praticamente in tutto il dopoguerra”.
Così come trovo inaccettabile, OGGI, sentire Fini dire: “a me pare che, sia pur con tutte le cautele del caso, noi si abbia interesse ad avere più buoni rapporti con la Russia che con gli Stati Uniti”.
Vogliamo aprire una tavola rotonda sugli USA e sulla NATO? Facciamolo. Magari scopriremo di avere molte idee in comune.
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Ma allora, caro Fini, aridatece il caimano raccontato oggi da Travaglio!
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Quindi concludiamo, se l’America attacca chi caxxo li conviene senza il minimo pudore e rispetto della vita umana, uccidendo in lungo e in largo (e qui cito alcune di queste guerre: Vietnam, Korea, Serbia, Iraq, Libia, Afghanistan), la gran parte delle quali senza il consenso ed il rispetto dei trattati internazionali tutto fila liscio. Se lo fà la Russia parliamo di pazzi indemoniati? Complimenti per l’obiettività, la conoscenza dei fatti storici (non quelli cinematografici), e la competenza sulle questioni Europee. Ma Antonio mi scusi, lei è al corrente del fatto che il suo alleato di fiducia ci metterebbe un secondo a rovinarla se si permettesse di andarle contro? Sottolineo alleato.
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@Antonio
Quanto anti-occidentalismo.
Tutti a sparlare grossolanamente del mondo occidentale per esaltare Volodia. Pensate che nella sua Russia avreste potuto scrivere messaggi di critica verso il suo regime? Chiedete a Navalny oppure parlatemi di Anna Politkovskaja.
Putin si è cacciato in un guaio bello grosso.
L’Ucraina oltre che con Russia e Bielorussia confina pure con Polonia, Slovacchia, Ungheria, Romania e Moldavia. Lungo questi confini stanno già passando gli armamenti con cui riforniranno l’esercito locale.
Per la Russia di Putin questo sarà un nuovo Aghanistan. Ma con conseguenze negative moltiplicate per mille.
La Borsa di Mosca ha già perso oltre il 50% di valore di capitalizzazione.
Il rublo è sprofondato ai minimi storici.
Le sanzioni colpiranno tutti i rifornimenti di tecnologia occidentale per le imprese russe. Di sicuro si bloccheranno gli insediamenti produttivi nati con capitali stranieri.
La Renault produce in loco il modelo Arkana, un SUV coupe che sta avendo successo e che contribuisce a portare lavoro e valuta da loro.
Ma hanno insediamenti pure Stellantis, WV, Mercedes, le case coreane.
Si fermerà tutto.
Con l’estromissione delle banche russe dai sistemi di pagamento internazionali e il congelamento degli assett posseduti all’estero dagli oligarchi verranno colpiti nella carne viva i suoi sostenitori.
Qualcuno allegramente parla di ricorso alla Cina. E come no!!!
Quanto gli costerà a Putin andare a sottomettersi ai cinesi? Pensati che gli aiuti arriveranno per simpatia e gratis?
Quanto commercia la Cina con l’Occidente e quanto con la Russia? Sicuri che Xi Jin Ping abbia voglia di tagliare i ponti con il nostro mondo?
Putin ha scatenato una guerra di aggressione imperialista, questa è.
Pensate che la Nato non ne approfitti per farlo fuori in Libia e Siria? Essendosi chiamato la guerra in casa avrà ancora la forza finanziaria per sostenere le sue missioni all’estero?
TRansito vietto per le sue navi nelle acque europee.
Voi interdetti agli aerei russi sui cieli europei.
Oggi la sua propaganda già sparge bufale e si vanta dei suoi blitz inattesi. Ha dimostrato che è un mentitore, un bugiardo inaffidabile e che lla sua parola vale meno di ZERO. Gli Ucraini hanno già chiaro in mente di cominciare a guerriglia. Per guadagnare tempo in attesa delle forze militari straniere che passeranno come contractors.
P.S.
Alcuni profili sono dei troll, bot, al servizio della propaganda russa.
Ripetono ossessivamente la solita pappardella senza alcuna analisi del contesto e sue possibili evoluzioni.
Devono solo dimostrre che pootteeeen ce l’avrebbe più grosso.
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La narrazione dei nostri media è la seguente : Putin è una cosa,la Russia un’altra. Quindi se elimini Putin tutto è risolto. Così ragionano i semplici.
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Ieri ho visto i nipotini di Stalin trasformati in nipotini di biden… erano in piazza a scoreggiare sulla libertà e sulla costituzione…i primi effetti visibili ( per niente avversi!! ) del vaccino??
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stamattina ascoldavo la radio:
mi sembrano tutti fuori di melone
invasati che non vedono l’ora che la NATO intervenga
come se noi fossimo immuni da qualsiasi rappresaglia o conseguenza
sembrava il tifo esasperato di quanche radiocronaca sportiva
molte persone temo abbiano spento il cervello, se mai l’avessero mai avuto
spero solo che i nostri governi sappiano mantenere il sangue freddo, ma temo di essere troppo ottimista a riguardo
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Condivido Adriano
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Il nostro governo è più o meno lo stesso che abbiamo visto in ucraina,
Tutti puffi al servizio del grande puffo bidet
Se mai avessimo avuto un qualche dubbio la posizione presa dai nostri governanti li ha dissipati.
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filibustieri e lacche’
https://www.sollevazione.it/2022/02/in-difesa-di-putin-di-sandokan.html
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Ho scritto in altro commento che condivido la posizione di Fini, che almeno si sforza di dare una lettura oggettiva! Non si tratta di essere anti o filo chi o qualcosa a prescindere, ma di una visione che tenga conto della storia e delle responsabilità di tutti! La peggiore posizione possibile è quella da tifosi, perché qui la partita è ad alto rischio, soprattutto per l’ Europa!
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Per i decerebrati, chiedo alle anime belle che fine ha fatto assange? E quale sono le sue colpe? Aver raccontato la verità? È questa la tanto decantata democrazia?
Per otto anni, il regime di Kiev sponsorizzato dagli Stati Uniti e dalla NATO ha condotto una guerra genocida contro la popolazione russa nella regione del Donbass, nel sud-est dell’Ucraina. Ancora una volta, i media occidentali hanno ignorato questa spaventosa realtà. L’odio e la barbarie dell’“operazione antiterrorismo” di Kiev sono stati scatenati dal vicepresidente Joe Biden nel 2014 durante l’amministrazione Obama, quando era l’uomo di punta per Washington verso l’Ucraina. A proposito, durante molte visite in quel paese, Biden ha anche fatto molti affari loschi redditizi per suo figlio dalla parte.
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Sembrerebbe, ma non è così, che un commento postato altrove in Infosannio sia un rozzo condensato dell’articolo di Fini. Non mi resta che condividere parola per parola quanto esposto magistralmente dal Giornalista. Con G maiuscola,perché giganteggia tra tanti nani cerebrali
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1943, Arthur Koestler: “In questa guerra combattiamo menzogne totali con le mezze verita’”
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Mangi troppi baci Perugina.
Prova questa:
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la madre di tutto e’ che abbiamo perso la guerra e siamo stati colonizzati dagli USA sotto il controllo politico degli inglesi.
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Invece di favorire, per quanto possibile, una pur instabile convivenza tra le ex repubbliche sovietiche e la Russia, gli usa e la nato stanno utilizzando i sentimenti di rivalsa (comprensibili) di questi paesi per creare un nuovo muro, anche stavolta composto da missili e truppe. Questa è l’infame strategia che ha portato alla deprecabile e condannabile decisione di Putin di invadere l’Ucraina.
Se atlantismo significa abbattere i governi che non piacciono la conseguenza è facilmente intuibile.
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È incredibile come ci possano essere sostenitori di un soggetto che, se fosse a capo di un Paese africano, sarebbe paragonabile a Bokassa.
Un soggetto che ha annientato sistematicamente l’opposizione interna, che ha fatto avvelenare i propri avversari politici in giro per il mondo, che da più di vent’anni fa brogli elettorali, che ha legami strettissimi con le più cruente mafie in circolazione, che depreda sistematicamente a vantaggio delle proprie tasche le immense risorse naturali del proprio Paese in combutta con le peggiori oligarchie massoniche del pianeta, lasciando la popolazione a livelli sotto la sussistenza.
Al di là di tutte le disamine storiche che si possono fare, e che vanno contestualizzate, soprattutto negli scenari pre-muro, fra il nodo scorsoio della Nato e la ghigliottina che arriva da est, e non solo dalla Russia, ed in assenza di una EU per la quale abbiamo noi l’unica vera colpa, in tempo di guerra occorre fare una scelta amara ma necessaria, perché il peggio deve ancora arrivare, arriverà presto e sarà terribile.
E chi arriverà non farà prigionieri né distinzioni di sorta.
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Putin è un gaglioffo, però facciamo ottimi affari con lui. Allora dobbiamo metterci d’accordo sulle regole di ingaggio con certi regimi, tutti i regimi.
Oppure ci sono stragi compiute che risultano tollerabili perché compiute da “amici”? Io non difendo Putin, e non sono ipocrita.
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E chi ha mai difeso l’esportazione missilistica della democrazia?
Chi ha mai detto che George W. Bush sia più pulito di Putin, o che il martirio di Assange sia diverso rispetto a quello della Politkovskaja?
Ci dobbiamo però convincere che alcuni distinguo, se in tempo di pace sono giusti ed anzi doverosi, in tempo di guerra non ci è concesso il lusso di permetterceli.
Perchè in caso di conflitto serio noi saremmo l’anello debole e finiremmo stritolati, senza la deterrenza degli arsenali dei nostri colonizzatori.
I muscoli vanno mostrati a chi non capisce altro che i muscoli, finanziari o militari che siano, bene sta facendo la Germania ad inviare in Ucraina artiglieria pesante e lanciarazzi, ed altrettanto bene sta facendo la Francia a bloccare la Manica, è inconcepibile, nella colpevole e voluta assenza di una organizzazione militare europea, prendere lezioni persino da un Erdogan qualsiasi.
Anche Draghi, dall’alto della sua autorevolezza di banchiere (almeno quella), fa bene a minacciare l’arma dello SWIFT, che sarebbe senz’altro un boomerang inaudito, ma che farebbe finire la guerra in pochi giorni, date le immense ricchezze anche societarie detenute all’estero dalla cricca di oligarchi putiniani.
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E allora? Comunque, pochi commenti ho letto integralmente pro Putin, piuttosto varie prese di posizione di persone che non si limitano a deprecare l’attacco russo, ma analizzano perché si è generata questa situazione, in cui Putin non ha tutte le colpe
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Frankie
“se fosse a capo di un Paese africano”
appunto NON LO E’
è invece una potenza militare e nucleare
per cui meglio non fare troppo i gradassi
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Io il peggio me lo aspetto da quelli per cui ti vuoi fare l’amara scelta.
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Il battaglione Azov nazista, anche nel simbolo della propria bandiera, si è macchiato di violenza ed atrocità contro i separatisti del Donbass, filorussi….l’ Ucraina è storicamente divisa, ma il battaglione che raccoglie nazionalisti ucraini, neonazisti ed esponenti di estrema destra è stato addestrato anche dalla Nato, e non mi pare che siano esempio di democrazia e non violenza! Esistono questioni interne, storiche, divisive all’ interno dell’ Ucraina, ma quello che doveva essere evitato, era proprio gettare benzina sul fuoco del nazionalismo……qualcuno ha invece pensato di sfruttare la condizione pro domo sua, inviando addestratori ed armi proprio a coloro da cui si sarebbero invece dovute prendere le distanze…..niente succede per caso, e tifare a prescindere non aiuta certo a chiarire le responsabilità! Quindi condivido quanto scritto da Cagliostro, e smettiamo di fare le vergini al ballo delle debuttanti, facendo finta di non conoscere il modus operandi degli Usa, da decenni ed in tutto il mondo : spargere vento e poi lasciare gli altri a raccogliere tempesta!!! L’ Europa di fronte alle atrocità di Kiev sul Donbass o era evidentemente impegnata altrove o stesa a tappeto sugli interessi Usa, come al solito!
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Intanto i francesi per fare i primi della classe hanno sequestrato anche con l’uso delle armi, nel canale della Manica, un mercantile russo, si presume che un gruppo di navi militari russe si stia dirigendo verso le coste francesi,
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Vi piace questo titolo su The Intercept?
Ukraine War Shows Why We Must Stop the Powerful From Making the Rules
Regular people need to understand that their real enemies are not each other, but the powerful who play with the rules.
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Tutti fanno affari con i regimi dittatoriali o autocratici. Gli usa per primi. E sono famosi anche per sovvenzionare soggetti cui voltano le spalle quando non sono più utili, da sempre: successe con Ho Chi Minh (in chiave anti giapponese), con Saddam Hussein (in chiave anti iraniana), con i mujaheddin afghani (in chiave anti sovietica) ecc ecc ecc per non parlare delle dittature nazifasciste messe in piedi in mezzo mondo, con relativi morti, torturati e desaparecidos.
Il più pulito ha quattro cinque strati di rogna, est e ovest.
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Certamente giansenio, senza dimenticare chi è stato sovvenzionato ed addestrato dagli Usa in Italia, attraverso la Cia ed i servizi segreti più o meno deviati. ….Gladio, ricorda qualcosa? La strategia della tensione? O le vittime di alcune bombe hanno più o meno valore a seconda della bandierina? Qualcuno è vittima e qualcuno è risibile effetto collaterale della ” democrazia” modello americano, da esportare direttamente od attraverso il solito meccanismo di sovvenzione di gruppi interni in grado di imporre la propria ” democrazia”?
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oibo’ Massimino c’e’ .
https://www.diariodelweb.it/politica/articolo/?nid=20220226-549021
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Mezz’oretta dedicata bene?
Libera scelta.
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Ho appena ascoltato in TV, laboratorio permanente di manipolazione, che Putin è un deprecabile personaggio che tratta come servi i suoi sottoposti, che notizia, stiamo parlando di una dittatura. ….ma che la lezione di democrazia venga da chi crede normalità democratica l’ arrivo di Draghi, che tratta il parlamento italiano come il proprio passacarte, è veramente il falò dell’ ipocrisia…….cencio che fa la predica a straccio ed il bue che dà del cornuto all’ asino!
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Non ho ancora capito se draghi c’è o ci fa con le sue vuote minacce di sanzioni contro la Russia.
Minacciano anche di sequestrare i soldi dei cittadini russi e delle società russe all’estero Ma a questo dovrà essere risposto in modo abbastanza simmetrico”, – Dmitry Medvedev
Solo le banche italiane sono esposte verso la Russia per oltre 25 miliardi più tutte le società italiane a partire da Eni
Altro che pnrr
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I retroscena dell’elezione di Mattarella, tanto per capire quanto ne sappiamo dai TG ufficialmente.
https://odysee.com/@BorderNights:4/magaldi-mattarella:8
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Io veramente inorridisco della disonestà e dell’ assoluta mancanza di vergogna dei media italiani, oggi tutti a glorificare come eroe Zelensky, ex comico, diventato presidente dell’ Ucraina……sono gli stessi che hanno gridato allo scandalo, alla lesa maestà della politica, al pericolo, al declino, all’ inaccettabile farsa di un comico, chiamato Beppe Grillo, che ha fondato il M5S, con l’ impudenza di fare politica, di voler partecipare alle scelte, di varcare il sacro suolo del palazzo? Il comico ucraino è un eroe, mentre quello italiano è il nemico pubblico numero uno? Che dipende dalla lingua? In ucraino è libertà, eroismo e democrazia, mentre in italiano è populismo antidemocratico? Sarà invece che il problema numero UNO è un’ informazione italiana peggio dell’ Istituto Luce o del ministero della propaganda……
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Ce lo vedi Grillo in mimetica resistere, armi in pugno, all’assedio di Genova circondata da carri armati e sotto le bombe dei caccia?
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Ahahahahah! Ottima questa.
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Draghi spinge per estromettere la Russia dal sistema Swift
Poi si prenderà luì l’onere di andare a mosca con un paniere d’oro per pagare il gas e il petrolio che l’Italia consuma.
La propaganda e la stupidità della nostra classe dirigente è veramente oltre il limite accettabile.
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e il sistema di pagamento cinese
Cross-border Interbank Payment System (CIPS)
li aspetta a braccia aperte
al solito non riusciamo proprio a non essere servili pur di compiacere il BOSS di turno
a danno dei nostri stessi interessi
la propaganda fa passare per eroe un disgraziato che sta contribuendo a distruggere il suo sventurato paese
e non si accorgono che sta recitando un copione scritto da altri.
Le sue ultime parole con le truppe russe alla frontiera e prima dell’attaco russo sono state:
noi entreremo nella NATO e nella UE, pretendiamo che non ci siano più impedimenti
provocando sempre più la reazione russa
https://www.rainews.it/articoli/2022/02/ucraina-putin-la-sicurezza-della-russia-non–negoziabile-ma-apre-a-una-soluzione-diplomatica-f929cde0-4c9a-4501-857a-8c0aeb5cbb98.html
“Zelensky ha ribadito, stamane, le aspirazioni del suo paese: “L’Ucraina conferma le sue ambizioni di aderire all’Ue e alla Nato”.
e i complici, per stemperare la tensione:
in una dichiarazione congiunta firmata dai presidenti di Polonia, Andrzej Duda, di Lituania, Gitanas Nauseda, oltre allo stesso Zelensky, viene ribadito il desiderio di candidare Kiev ad entrare nell’Unione europea: “Sottolineiamo che, visti i notevoli progressi nell’attuazione dell’Accordo di associazione, delle riforme interne e delle sfide alla sicurezza, l’Ucraina merita lo status di candidato” all’adesione all’Ue. Polonia e Lituania sosterranno l’Ucraina nel raggiungimento di questo obiettivo”
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Oramai il poveretto (zale) non conta più niente, e un ostaggio nelle mani di chi ha portato l’ucraina nel baratro, e se vuol salvare la pelle devi dire e fare quello che gli chiedono, e se non arrivano i russi a salvarlo è un uomo morto.
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per chi non crede al grande gioco della manipolazione generale dell’informazione
https://it.wikipedia.org/wiki/Associazione_per_la_libert%C3%A0_della_cultura
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Redazione ANSA
ROMA
26 febbraio 2022 17:30
Alcuni siti web governativi russi, compreso quello del Cremlino e del Ministero della Difesa, sono irraggiungibili dopo essere stati oggetti di un attacco hacker.
La notizia è riportata da numerosi media internazionali, compresa la Cnn che riporta anche la rivendicazione di Anonymous.
“Abbiamo mandato offline i siti governativi – si legge – e girato le informazioni ai cittadini russi in modo che possano essere liberi dalla macchina della censura di Putin”.
Anonymous ha anche aggiunto di star lavorando per “garantire al meglio la connessione online del popolo ucraino”.
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Giusto! La verità(TM) trionferà!
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Anche questa non è male:
Abbiamo anche giornalisti risorti:
https://pbs.twimg.com/media/FMg2uVdWQAQO1zl?format=jpg&name=900×900
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Senti, ma tu per caso sei quello che…
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“Basta anime belle
Ho sempre odiato le anime belle, perché il loro scopo non è altro che difendere se stesse, non lasciare che la contraddizione delle cose le sfiori, che il mondo le contamini ed le costringa a scegliere e ad agire. Sono quelle che compiangono le vittime, ma quando esse si ribellano, quando questo le costringe a scegliere, allora trovano immediatamente ragioni per i colpevoli; sono contro il tiranno, ma non appena esso viene ucciso ecco che si pongono il problema se sia giusto o meno: dicono di amare la libertà, ma quando essa viene compromessa trovano qualunque ragione per i secondini. L’essenza dell’anima bella è non agire e cercare di mettere tutto in equilibrio per evitare di dover scendere in campo, per non essere turbata, per costruire una propria pace egotica, per nascondersi nella grotta ipocrita dei buoni sentimenti. Così negli anni hanno sempre discettato sui diritti del lavoro, ma in ogni momento chiave hanno trovato sempre le giuste ragioni per i padroni; hanno marciato per la pace, ma poi hanno trovato qualunque pretesto per trovare un’oncia di giustizia nelle guerre dell’imperialismo; si sono lamentati per anni della distruzione della sanità e del potere di Big Pharma per poi cancellare tutto e trovare buono e giusto qualsiasi arbitrio, per chiudere gli occhi di fronte a qualsiasi assurdità e indebita imposizione. Per paura o per semplice vigliaccheria o per incapacità di giudizio?
Si potrebbero fare migliaia di esempi perché trent’anni di storia italiana non sono che una espressione di anime sempre più belle e di realtà sempre più brutte. E ora ecco che esse esprimono dubbi e contrarietà contro la Russia perché è stata costretta a compiere un’azione militare per evitare pulizie etniche, peraltro assolutamente annunciate da vari caporioni nazisti foraggiati con i soldi occidentali e dunque anche con il loro obolo così fermamente antifascista: immediatamente gli uomini con la svastica sono passati se non dalla parte della ragione da quella comprensione, perché si può compatire la vittima finché rimane tale, ma guai se si ribella. La forma di perenne ingiustizia dell’anima bella è trovare l’equidistanza laddove non ci può essere.
E nemmeno si accorgono che questa atarassia è sfruttata dal potere che si sono esercitati a non vedere per non essere costretti ad agire contro di esso. Tanto che alla fine ne divengono i più fedeli e acritici servi. Ciò che si interpreta con bello è solo un cancro dell’anima che si costruisce dei vaghi fini universali per evitare di muoversi e di agire, come diceva Hegel si tratta di “una fuga davanti al destino”. Ma questo finisce sempre per bussare alla porta di chi ha tentato solo di costruirsi un rifugio usando i detriti degli ideali. Ed è quello il momento in cui bisognerebbe trasformarsi in anime vere.”.
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Le anime belle, hai detto bene.
Sembra la descrizione di Virgo:
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Le anime vere (se esistono) dovrebbero parlar chiaro senza ammantare le loro idee di retorica tanto saccente quanto velatamente insultante.
E soprattutto non dovrebbero, credo, pontificare né pretendere di istruire o catechizzare.
Il dubbio dovrebbe guidarle.
Giusto quello che manca in questa ambigua filippica.
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La teoria sarebbe interessante se fosse completata da una valutazione e riflessione sulla società consumistica per la quale l’anima è divenuta un accessorio da contrapporre ad uno stile incentrato sulle apparenze e sulla ricchezza materiale.
Sono le dinamiche di questo progresso che hanno insite le contraddizioni secondo cui le questioni appaiono distorte da ambo i punti di vista. Una vita morigerata e spartana vissuta all’ombra delle utopie e di granitiche certezze personali contro una vita ancora non dissipata ma vissuta in mezzo ad altro dove il compromesso con se stessi è solo il primo passo per accedere ad altre dinamiche ancora più convolute quanto più vicine al nostro massimo sistema sociale e ai permessi che lo stesso concede con le pinze.
Coloro ai quali non viene richiesta la propria idea in merito sono di solito i più schietti, ma anche i più isolati .
Chiedere ad una massa in marcia di cambiare il proprio destino attraverso l’elevamento della coscienza collettiva è come fare un bagno nel sangue di piaghe purulente .
La massa si adegua al coro posticcio che va per la maggiore e come non potrebbe essere altrimenti? Altrimenti che massa sarebbe se si discostasse dalle amare benevolenze che il sistema struttura per dirigerne le opinioni?
I controsensi che hai indicato sono terribilmente veri e annunciano una vigliaccheria vestita a festa ma poi, restano solo amare considerazioni che lasciano il tempo che trovano se non fosse per le vittime che una ideologia così contorta produce; vittime silenziose, vittime annunciate o costruite sul pentagramma dei pregiudizi dove il dubbio e una sana autocritica scarseggia come l’acqua buona.
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“I nazisti che piacciono tanto
Ora che la Russia è intervenuta dopo anni di cannoneggiamenti quotidiani, uno dei compiti del mainstream è quello di sostenere che non c’è traccia di nazisti in Ucraina e che dunque la volontà di Putin di denazificare il Paese è un semplice pretesto. Si tratta ovviamente di una menzogna assoluta che solo la totale mancanza di informazione di qualità può far rimanere a galla e che serve a nascondere tutto quello che dietro la storia ucraina da piazza Maidan a oggi. Di certo però l’elemento neonazista è un punto fondamentale dell’Ucraina post-2014 che non solo è il pilastro dei governi fantoccio, ma è ciò che più si adatta alle intenzioni e alle prospettive di chi è servito dell’Ucraina per i propri interessi.. Il colpo di stato di Maidan è stato apertamente sostenuto e finanziato dalla Nato come un modo per minare qualsiasi influenza russa ponendo fine a ogni legame con essa compresi i legami culturali, etnici, religiosi e linguistici tra le due nazioni. In questo senso l’elemento nazista è stata la chiave per poter portare a termine tale progetto ed è stato a suo tempo Arsen Avakov , ministro dell’Interno durante il governo Poroshenko. ad avviare il processo di strumentalizzazione delle milizie neonaziste che avevano sostenuto Maidan, rendendo questi gruppi estremisti punti chiave nella difesa del nuovo regime ucraino. E come sappiamo la loro incorporazione nell’esercito ucraino ha alla fine fatto precipitare le cose.
Solitamente in occidente, dove è stato diffusa una visione stereotipa del regime hitleriano più che altro funzionale all’imperialismo americano, quasi tutti pensano che il razzismo nazista fosse limitato agli ebrei, ma in realtà l’odio anti-russo è stato una delle più grandi locomotive della seconda guerra mondiale, avendo portato Hitler alla decisione irrazionale di invadere e cercare di annettere l’Urss, ben sapendo che questo atto inconsulto avrebbe portato ancora una volta la Germania a combattere su due fronti e dunque a essere sconfitta. Per inciso Hitler stesso durante la sua ascesa aveva giurato che questo non sarebbe accaduto. Ad ogni modo tale sentimento di odio è vivo in queste milizie neonaziste, che sono letteralmente pronte a tutto per annientare i russi. Gruppi come il Battaglione Azov, C14 e le milizie armate dei partiti di destra come Pravyy sektor e Svoboda operano liberamente in Ucraina e sono i principali responsabili dello sterminio dei russi etnici nel Donbass, anzi a direr il vero lo stato ucraino ha riconosciuto i simboli del nazismo come propri simboli. Questi gruppi agiscono con più violenza e utilizzando attrezzature più sofisticate rispetto alle stesse forze armate ucraine, essendo il vero volto della brutalità anti-russa di Kiev. In quanto neonaziste, queste milizie non hanno ostacoli nel rispettare l’obiettivo del governo di distruggere qualsiasi legame tra russi e ucraini, essendo così i principali continuatori dell’era Maidan.
In un rapporto di Freedom House del 2020, “Una nuova ascesa eurasiatica di estrema destra”, si afferma che l’estrema destra è uno degli elementi più forti e influenti nella società ucraina odierna e quelli che sarebbero gruppi urbani violenti e criminali in altre parti del pianeta, sono stati convertiti da Kiev in una forza armata parallela, secondo uno schema che fu tipico dell’era nazista: da una parte l’esercito, da un’altra le SS che erano una sorta di armata del partito che sorvegliava l’esercito stesso e non è certo un caso se praticamente tutte stragi che si sono avute in Europa sono da addebitare più che all’esercito tedesco alle SS o alle Waffen SS che erano reclutate nei Paesi occupati. Questo tipo di sistema militare “a doppio scudo” è lo stesso che ha implementato Kiev: se un giorno venisse eletto un governo filorusso, le milizie neonaziste dichiareranno guerra a Kiev e saranno abbastanza forti da sconfiggere le truppe del governo allo stesso modo in cui le SS erano più forti delle forze armate tedesche.
È necessario notare che questi gruppi operano non solo nell’ambito della forza militare, ma anche in quello culturale, fomentando l’odio antirusso tra i cittadini ucraini. L’esaltazione di Stepan Bandera (leader nazionalista antisovietico ucraino che ha collaborato con la Germania nazista) ne è uno dei sintomi: prima di Maidan, Bandera era un nome come tutti gli altri nella storia ucraina, ma ora è ricordato e venerato come un eroe nazionale dai neo-nazisti e dai politici anti-russi. Allo stesso modo, questi gruppi vandalizzano parrocchie e monasteri della Chiesa ortodossa russa e sono responsabili del consolidamento di una mentalità del tutto ostile alla Russia, che sta gradualmente permeando la popolazione locale. Mosca ha dunque assolutamente ragione nella sua preoccupazione di denazificare l’Ucraina, ma purtroppo in occidente il nazismo viene condannato solo quando non giova all’imperialismo altrimenti esso non è soltanto tollerato, ma coccolato da governi formalmente liberali che adesso si adontano perché la Russia semplicemente non è più disposta a sopportare i crimini commessi dai neonazisti contro il suo popolo. Ben sapendo che qualsiasi operazione di pace non può prescindere dalla liberazione dell’Ucraina così dell’Europa stessa di questo focolaio di razzismo e di violenza.”.
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Per quel che mi riguarda nell’analisi di Fini mancano due aspetti molto importanti.
– Non si cita per nulla il Maidan, che per l’etnia russa è considerato un colpo di stato, poiché ha abbattuto un presidente legittimamente eletto. È dal Maidan che è iniziato tutto.
– A quanto pare, Fini non ha percepito, che Putin ha detto di non credere più alle promesse dell’occidente, ma che vuole delle “garanzie scritte”! Nel frattempo anche i giornali più occidentali affermano infatti che dopo la caduta del muro, sono state effettivamente date delle promesse false a Gorbatschow, sulla non espansione della Nato verso est. Il cancelliere tedesco Scholz, non ha fatto altro che promettere anche lui! Se fosse andato a Mosca con una “garanzia scritta”, sarebbe stata probabilmente un’atra cosa.
Concludo con il mio semplice punto di vista, che stranamente coincide anche con il punto di vista di Kissinger. L’Ucraina è divisa prevalentemente in due etnie. Il fatto che un’etnia cerchi di soggiogare e sopprimere l’altra etnia, porta a degli effetti catastrofali. Se poi arrivano delle forze esterne che cercano di aizzare un’etnia verso l’altra, si va alla catastrofe totale. A mio avviso la soluzione più saggia sarebbe stata un’Ucraina neutrale, senza nessuna forma di schieramento.
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