“Le nostre cinque stelle polari come le cinque parole chiave di Calvino”

(adnkronos.com) – “Il Movimento è nato nel 2009, ma è stato concepito sul volgere del millennio. Oggi è un giovane Post-Millennial con le paure e le speranze della sua generazione”. Lo scrive Beppe Grillo in un post dal titolo ‘5 stelle polari’. “Il Movimento è stato accusato della stessa involuzione e aver rinnegato i valori su cui è nato. Quest’accusa ricorda la parabola della trave e della pagliuzza, come se gli errori degli altri giustificassero i propri. E ben più gravi, tra l’altro, perché fatti da adulti smaliziati e non da giovani visionari e ingenui, continua sottolineando: “Questa nostra rivoluzione democratica è oggi chiamata a passare dai suoi ardori giovanili alla sua maturità, senza rinnegare le sue radici ma individuando percorsi più strutturati per realizzarne il disegno”.
“La nostra visione del mondo -spiega infatti- è sempre la stessa: vogliamo costruire un futuro più sostenibile, equo, partecipato, accessibile e digitale”. Di qui “cinque stelle polari che ricordano le cinque parole chiave delle proposte di Italo Calvino per il nuovo millennio, e che vorremmo oggi realizzare con indicazioni concrete e strutturate”.
Il garante Cinquestelle passa quindi ad elencare i relativi termini accompagnati dalle proposte. Leggerezza. “Ripensare al modello di sviluppo, passando da un modello ‘pesante’ e ipertrofico –che potremmo chiamare dalla ‘culla alla discarica’– a un modello ‘leggero’ e sostenibile –che potremmo chiamare ‘dalla culla alla culla’ –da non confondere con un modello di ‘decrescita felice’ ma da identificare piuttosto nell’economia circolare”.
Le proposte che accompagnano questa prima parola sono: “Tassa automobilistica basata sui consumi effettivi (di strada, di combustibili fossili, etc.) e non sulla cilindrata delle vetture. Grazie alla geolocalizzazione delle vetture il suo gettito potrebbe essere indirizzato, in tutto o in parte, alla manutenzione delle strade su cui più viaggiano, anche per dare un senso di partecipazione al costo sociale del trasporto su gomma”.
Quindi “imposta sui rifiuti proporzionale ai rifiuti (non riciclabili) generati, come avviene in Svizzera; Iva proporzionale all’impronta ambientale dei prodotti e servizi acquistati”. Infine “incentivi per le imprese che realizzino centri di smart working vicini ai propri dipendenti.
Rapidità e la seconda parola. “Realizzare -spiega Grillo- un sistema di attuazione delle regole rapido e decentrato, anche attraverso la mobilitazione e la partecipazione dei cittadini”. Le proposte: “incentivi privati per la tutela di interessi pubblici, analogamente a ciò che avviene negli Stati Uniti con le class actions, le azioni sociali di responsabilità dei soci di minoranza e i whistleblowers; favorire la sussidiarietà orizzontale nell’erogazione di servizi pubblici, anche attraverso enti del terzo settore e/o risorse umane che godono di ammortizzatori”.
Esattezza è la terza parola, per “realizzare un sistema di regole certe e prevedibili” con le proposte collegate: “realizzare sistema le cui sentenze siano più coerenti per favorire una migliore previsione dell’esisto dei contenziosi; estendere l’istituto dell’interpello in materia fiscale ad altri ambiti della pubblica amministrazione; libertà di accesso ai fornitori di servizi pubblici di diversi territori per favorire la competizione anche nel settore pubblico”.
Quarta stella polare è “visibilità” per “assicurare trasparenza dei (e accesso ai) dati personali”. Come proposte: “obbligo di comunicare i dati personali degli interessati a una ‘casella digitale’ (repository) certificata da cui gli interessati potrebbero trovare in un unico indirizzo i titolari di trattamento dei dati che li riguardano, esercitare tramite il medesimo indirizzo i diritti che già spettano loro in base al Gdpr o che potrebbero spettar loro ai sensi di nuove norme, rendere disponibili tali dati ai soggetti che ne facciano richiesta”.
Altra proposta infine “riordinare gli obblighi informativi al fine di alimentare database pubblici fruibili da imprese in un regime di accesso aperto”.
Infine la quinta e ultima parola è “molteplicità”, per “estendere la partecipazione dei cittadini alle decisioni e alla crescita della società civile”. Come proposte: “estensione dei referendum consultivi, per esempio come avviene in Svizzera da decenni; rotazione o limiti alla durata delle cariche, anche per favorire una visione della politica come vocazione e non come professione; coinvolgimento dei percettori di ammortizzatori sociali in attività di utilità sociale”.
5 stelle polari

di Beppe Grillo – Il movimento è nato nel 2009, ma è stato concepito sul volgere del millennio. Oggi è un giovane Post-Millennial con le paure e le speranze della sua generazione. Le prime per un mondo sempre più precario e fragile, devastato dallo sfruttamento delle risorse, intriso un’avidità straripante, incapace di dare prospettive ai giovani. Le seconde per le persone semplici, la passione civile, il rifiuto di un modello di sviluppo basato sulla dissipazione.
La vecchia classe dirigente non comprendeva – né comprende ancora – queste istanze, anche perché sono tutte in opposizione alla cultura dei Boomers, da cui dipendono molte ragioni del nostro disfacimento: da idealisti di un mondo più equo, solidale e sostenibile hanno finito per tradire sé stessi – e tradirsi fra loro – fino al punto di saccheggiare il presente come se non esistesse il futuro. Oggi assistono sbigottiti e increduli alla Great Resignation di chi ha lasciato il lavoro per vivere, piuttosto che vivere per lavorare.
Siamo stati accusati di toni aspri verso la vecchia classe dirigente, ma non abbiamo fatto altro che esprimere ciò che pensava (e pensa ancora) la gente comune, che non ne poteva (e ancora non ne può) più. Tant’è che spunta sempre qualche “vecchia volpe” che – ora promettendo una scarpa o un condono, ora minacciando una rottamazione senza incentivi, ora inghiottendo un’italica salsiccia e tuonando contro i wurstel – sfrutta questo sentimento popolare per salire al potere e chiudersi nella fortezza al posto di (o insieme a) chi lo ha preceduto.
Il movimento è stato accusato della stessa involuzione e aver rinnegato i valori su cui è nato. Quest’accusa ricorda la parabola della trave e della pagliuzza, come se gli errori degli altri giustificassero i propri. E ben più gravi, tra l’altro, perché fatti da adulti smaliziati e non da giovani visionari e ingenui. E se l’alternativa deve essere il cinismo, rivendichiamo pure la nostra ingenuità, che potrà forse inciampare in una realtà più prosaica, ma resta anche il presupposto imprescindibile di un cambiamento che “appare impossibile, fino a quando non è fatto”.
Così chi mai avrebbe potuto immaginare che le nostre visioni del mondo sarebbero state le stesse del piano di rilancio dell’Unione Europea e del PNRR? Chi mai avrebbe previsto che una nuova forza riuscisse ad avviare un percorso di autoriforma della classe politica al punto di farla rinunciare ad alcuni dei (sebbene non tutti i) suoi privilegi più insopportabili? Chi avrebbe sospettato che un’idea visionaria come quella del reddito di cittadinanza – sostenuta perfino dagli economisti più liberali – avrebbe trovato “cittadinanza” proprio in uno dei paesi più corporativi dell’occidente?
Non tutto è andato come avremmo voluto, ma nessuno può negare che molti dei cambiamenti realizzati siano stati rivoluzionari. Alla spocchia e alla sufficienza di chi ci disprezza opponiamo la semplicità di chi ci ringrazia. Che è poi la semplicità nostra e delle nostre idee, rispetto alla presunta competenza di sedicenti ottimati che vivono di politica da quando hanno i calzoni corti, senza avere mai fatto uno dei lavori umili dei nostri, che per questo vengono pure derisi.
Fra i tanti travisamenti – se non mistificazioni – di questa nostra identità, c’è il teorema del nostro rifiuto della competenza, come se la competenza fosse inconciliabile con i desideri della gente comune. A prescindere dal fatto che l’istruzione media dei nostri è superiore a quella dei nostri avversari, la competenza non è certo l’arguzia delle “vecchie volpi”, la cui unica capacità dimostrata è di aggrapparsi al potere, se non di restare sulla linea di galleggiamento. La vera competenza, per noi, deve essere cercata nella società civile da cui proveniamo, fra i professionisti, gli imprenditori e i manager, vale a dire fra chi ha dimostrato di saper fare, e non di far sapere.
Questa nostra rivoluzione democratica è oggi chiamata a passare dai suoi ardori giovanili alla sua maturità, senza rinnegare le sue radici ma individuando percorsi più strutturati per realizzarne il disegno. La nostra visione del mondo è sempre la stessa: vogliamo costruire un futuro più sostenibile, equo, partecipato, accessibile e digitale. Cinque stelle polari che ricordano le cinque parole chiave delle proposte di Italo Calvino per il nuovo millennio, e che vorremmo oggi realizzare con indicazioni concrete e strutturate.
1. Leggerezza
Ripensare al modello di sviluppo, passando da un modello “pesante” e ipertrofico – che potremmo chiamare dalla “culla alla discarica” – a un modello “leggero” e sostenibile – che potremmo chiamare “dalla culla alla culla” – da non confondere con un modello di “decrescita felice” ma da identificare piuttosto nell’economia circolare.
Proposte: (1) tassa automobilistica basata sui consumi effettivi (di strada, di combustibili fossili, etc.) e non sulla cilindrata delle vetture. Grazie alla geolocalizzazione delle vetture il suo gettito potrebbe essere indirizzato, in tutto o in parte, alla manutenzione delle strade su cui più viaggiano, anche per dare un senso di partecipazione al costo sociale del trasporto su gomma; (2) imposta sui rifiuti proporzionale ai rifiuti (non riciclabili) generati, come avviene in Svizzera; (3) IVA proporzionale all’impronta ambientale dei prodotti e servizi acquistati; (4) incentivi per le imprese che realizzino centri di smart working vicini ai propri dipendenti
2. Rapidità
Realizzare un sistema di attuazione delle regole rapido e decentrato, anche attraverso la mobilitazione e la partecipazione dei cittadini.
Proposte: (1) incentivi privati per la tutela di interessi pubblici, analogamente a ciò che avviene negli Stati Uniti con le class actions, le azioni sociali di responsabilità dei soci di minoranza e i whistleblowers; (2) favorire la sussidiarietà orizzontale nell’erogazione di servizi pubblici, anche attraverso enti del terzo settore e/o risorse umane che godono di ammortizzatori.
3. Esattezza
Realizzare un sistema di regole certe e prevedibili.
Proposte: (1) realizzare sistema le cui sentenze siano più coerenti per favorire una migliore previsione dell’esisto dei contenziosi; (2) estendere l’istituto dell’interpello in materia fiscale ad altri ambiti della pubblica amministrazione; (3) libertà di accesso ai fornitori di servizi pubblici di diversi territori per favorire la competizione anche nel settore pubblico.
4. Visibilità
Assicurare trasparenza dei (e accesso ai) dati personali.
Proposte: (1) obbligo di comunicare i dati personali degli interessati a una “casella digitale” (repository) certificata da cui gli interessati potrebbero: (a) trovare in un unico indirizzo i titolari di trattamento dei dati che li riguardano; (b) esercitare tramite il medesimo indirizzo i diritti che già spettano loro in base al GDPR o che potrebbero spettar loro ai sensi di nuove norme; (c) rendere disponibili tali dati ai soggetti che ne facciano richiesta; (2) riordinare gli obblighi informativi al fine di alimentare database pubblici fruibili da imprese in un regime di accesso aperto.
5. Molteplicità
Estendere la partecipazione dei cittadini alle decisioni e alla crescita della società civile.
Proposte: (1) estensione dei referendum consultivi, per esempio come avviene in Svizzera da decenni; (2) rotazione o limiti alla durata delle cariche, anche per favorire una visione della politica come vocazione e non come professione; (3) coinvolgimento dei percettori di ammortizzatori sociali in attività di utilità sociale.
Maturità sicuramente, non diventare culo e camicia con chi di schifava!! Però!!!!!!!!!
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“ Alla spocchia e alla sufficienza di chi ci disprezza opponiamo la semplicità di chi ci ringrazia…”
Grande Beppe.
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“E LEVATI” ma dai cogli@ni.. insetto,e portati dietro il tuo socio, il “drago di komodo”, non sei piu credibile.
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Leggerezza: siamo diventati così leggeri politicamente da volare via al primo venticello Rapidità : alcuni sono stati veramente rapidi a cambiare casacca dopo aver posato pesantemente il culo sulla poltrona Esattezza : effettivamente non tutti erano esattamente 5 stelle Visibilità : è la stella che splende sopra le altre 5 e l’ unica ad aver illuminato il cammino di qualcuno Molteplicità : i voltagabbana si sono moltiplicati peggio dei conigli e fra gli iscritti c’è stato il miracolo della moltiplicazione del giramento di cog@@@ni! Se questa è la maturità politica, era meglio morire da piccoli!
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Bell’esercizio, dico davvero.
Ma, il (fu) m5* cos’è, un raccoglitore di consenso a fisarmonica?
11 milioni nel 2018
Puff!
Oggi quelli che sono
In mezzo cosa c’è?
Proseguiamo con le alleanze fatte o cercate con coloro che emanano il tanfo nauseabondo tipico delle forze reazionarie? Ti sei accorto della colata di gesso a presa rapida sul paese dopo questa elezione del PdR? Cambiamenti zero. Immobilismo.
Io non giudico i risultati del (fu) m5*, io guardo a quali potenzialità aveva e non ha voluto (e anche potuto) esprimere.
Io tornerò a votare il (fu) m5* solo ed esclusivamente se andrà sempre da solo.
NO ALLEANZE!
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Difficile far passare proposte, anche le più brillanti, quando hai tutti contro, tranne i tuoi sostenitori.
Praticamente impossibile se fai in****are anche quelli.
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non riesce proprio a non scrivere str@nzate su quel cavolo di blog. Ma sparisci! hai fatto più danni tu e la tua armata Brancaleone che 80 anni di mala politica. Visto che invocavi la marcia su Roma, ecco! se la storia si ripetesse sappiamo perfettamente l’epilogo e come cadde rovinosamente chi l’ha invoco…ringrazia che viviamo in altri tempi
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Non essere invidioso, dai
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“Non tutto è andato come avremmo voluto, ma nessuno può negare che molti dei cambiamenti realizzati siano stati rivoluzionari.” Cosa????? Vi hanno mangiato sulla testa. Di sicuro il movimento 2050 non riesce ad arrivare a dopo le elezioni del 2023.
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Buffone, te ne vieni ora a parlare di limiti e rotazione delle cariche? Ma come, hai permesso ad un semianalfabeta, da te definito il migliore ministro degli ultimi 70 anni, di cumulare le cariche di vice premier, doppio ministro, capo partito, roba da far tremare i polsi anche alla Merkel, ed ora te ne esci con la rotazione delle cariche. Con quale credibilità? Parli di rivoluzione democratica quando anche i cecati toccano con mano la peggiore restaurazione con Amato e Mattarella! Ma un be vaffanculo in quel di Sant’Ilario non lo organizza nessuno? Perché vorrei proprio prenderne parte, essendo uno dei milioni che hai preso per il culo. Ma riesci a non sputarti in faccia guardandoti allo specchio? Ma che mmerda sei?
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Oramai grillo ha perso del tutto la sua credibilità, causa figli? causa ricatti? Causa senilità?
Prendiamolo x quel comico che è e perdoniamo i suoi rigiri e raggiri,
Perdoniamolo e ricordiamolo SOLAMENTE per averci regalato un sogno, sogno poi infranto dallo stesso con l’aiuto dei vari gigini e giuseppi, complici attivi nel distruggere il mv5s.
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Grazie Beppe !!! Avanti
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Leggendo certi commenti si evince che molti presunti ex elettori 5stelle sono convinti che 33 sia maggiore di 67.
A disprezzare e a veder il bicchiere mezzo vuoto siam tutti bravi. Invece realizzare qualcosa, con il 67% o quasi che è contro, è veramente difficile.
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Beh, che dire gli altri lo fanno col 2%. Questi sono stati degli emeriti incapaci che hanno pensato solo a tutelarsi il deretano, mica a mettersi in gioco, scherziamo. Poi la poltrona? Venduti! Fa ra bu tti!
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Renzi non ha il 2% in Parlamento, senza contare mezzo PD nominato da lui e senza contare che fa parte di quel 60% abbondante del “partito unico degli affari”. Sta storiella che conterebbe col solo 2% ha veramente stancato.
Siete il primo partito voi “duri e puri” che “avete capito tutto”. Alzate il culo e andateci voi in Parlamento e fateci diventare tutti benestanti, alti, biondi e con gli occhi azzurri. Se col 2% ritieni di contare, figurati col 50% che siete voi che miracoli farete!
A disprezzare e a voler vedere solo il negativo siam tutti bravi.
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Domenico c.
Completamente d’accordo con il tuo ragionamento.
Quando uno ha ragione ha ragione.
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Visto che il mi piace non funziona te lo scrivo.😊
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È x Guido.
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REPOSITORY: ecco, appunto. Mavattariporre!
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Guido, io ho sempre sostenuto che con il 33% il M5S fosse in minoranza in parlamento contro il 67% e che abbiamo governato bene nonostante coabitazione prima con la Lega e poi con il PD, e grazie anche al contributo di un valido pdc come Conte, costretto alle dimissioni non solo dal senatore del 2%! Il dubbio è se alcuni esponenti del M5S e lo stesso garante abbiano ad un certo momento fatto parte di quel 67% condividendone l’ obiettivo primario di eliminazione del M5S dalla politica italiana, insieme a tutta la forza di cambiamento di cui è stato protagonista! La retorica di Grillo, mentre la casa va a fuoco, mi pare inopportuna, avrebbe dovuto essere il garante dei suoi figli, iscritti, militanti ed attivisti, che pensavano di avere una voce dentro il palazzo, invece era solo l’ eco di personalismi e del suo egocentrismo, se doni un’ idea non è più tua, diventa idea e visione collettiva da difendere e proteggere anche contro Caino!
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@Alessandra
Perfetta,
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