(Bartolomeo Prinzivalli) – Ricordate quando, durante la lezione d’italiano, l’insegnante vi faceva leggere una poesia del Leopardi o un canto di Dante chiedendovi di spiegarne i versi? Secondo Tizio voleva dire questo, secondo Caio si riferiva a quest’altro, orde di studiosi si scervellavano analizzando contesti, sfaccettature e dicerie per dare un senso a parole che potevano significare tutto o niente. Interpretazioni, appunto. Infatti chi avrebbe potuto mai negare che fossero messe lì a cazzo di cane semplicemente per colmare un vuoto creativo? “Fanculo, ci metto questo che tanto fa rima e chi vuole trovarci un senso si arrangi!” Sarebbe potuta andare tranquillamente così, no? E via con i dibattiti, gli scontri, le diverse scuole di pensiero intente a tradurre secondo le proprie intuizioni poche righe di autori defunti da tempo a cui neanche un medium potrebbe più chiederne direttamente spiegazione.

Ecco, questo è più o meno quel che succede oggi dopo la conferenza stampa di Draghi, con l’unica differenza che lui è vivo, o almeno lo sembra. Cosa si cela dietro quel “nonno”? Che è vecchio e vuol fare il presidente della Repubblica? Che è stanco? Che è amorevole verso il popolo come con i nipoti? Che si sta rincoglionendo e vorrebbe guardare cantieri con le mani giunte dietro la schiena o bestemmiare al circolo per una carta giocata male? Ma sì, dai, ognuno ci veda quel che vuole.

Nessuno però che si prenda la briga della richiesta di chiarimenti, di un “presidè, ma che minchia ha detto?” No, no, tutti genuflessi a trovare l’interpretazione più aulica, eroica e semidivina a quella frase buttata lì. E lui lo sa, e secondo me sciala di brutto, altroché. Quel suo dire e non dire è figlio della sicurezza di essere intoccabile, di colui che se volesse potrebbe scendere in strada con un kalashnikov a sparare sulla folla, trovando stampa e partiti pronti a giustificarlo in qualsiasi modo, addirittura colpevolizzando le vittime per il fatto di essere passate da lì o tramite dossieraggi a descriverle come terroristi, untori e pezzi di merda inutili alla società.

“Ci pensi la politica a fare quello che voglio io senza che io l’abbia detto, cazzi loro. Se davvero mi amano sapranno cosa fare.” Che spettacolo! D’altronde ha la stampa in pugno, l’impunità garantita e la certezza che elezioni anticipate siano improponibili poiché oltre il 60% degli attuali residenti saprebbe di non essere rieletto e dover tornare in anticipo nel paese schifoso che ha contribuito a creare. Tanti per paura di deluderlo lo farebbero presidente del consiglio, della Repubblica e Papa contemporaneamente, così da assicurarsi di non sbagliare. Altrimenti si blocca la ripresa, le riforme, e poi in piena pandemia, l’Europa, i mercati, la transizione ecologica, laggente che guardano, le cavallette, la beddra matre di Trapani e u santu patre ri pirrere, ma che scherziamo? Non si fa.

Intanto la mia l’ho detta, professorè, mi becco un bel 3 e ritorno al posto…