Per la prima volta l’Esecutivo valuta la misura. Tutto dipenderà dalla circolazione del virus da qui a Natale

(affaritaliani.it) – Il governo italiano valuta di seguire la scia degli altri Paesi europei che hanno deciso di introdurre l’obbligo vaccinalePer la prima volta a Palazzo Chigi si comincia a parlare di questa misura, a preoccupare – si legge su Repubblica – sono stati i 16 mila casi di positività al Coronavirus di ieri e l’indice Rt schizzato a 2,5. Il tema è sul tavolo, anche se ancora ufficiosamente. Fino a questo momento il presidente Mario Draghi ha sempre ritenuto, e continua a farlo, la possibilità come l’arma finale. Ne scorge i problemi di natura tecnica e politica, supportato in questo dai suoi consiglieri di Palazzo Chigi. La decisione dell’obbligo dovrebbe passare, inevitabilmente, da una legge approvata dal Parlamento.

L’obbligo – prosegue Repubblica – resta la carta finale. Molto dipenderà dall’indice Rt. Continua a salire. Ed è questo il dato che allarma i tecnici. Ieri sono stati registrati 16 mila casi. L’indice di replicazione è da diverse settimane stabilmente tra l’1,2 e l’1,3. Mantenendo questo ritmo, nel giro di tre o quattro settimane si conteranno 200 mila positivi alla settimana. Troppi. L’Rt va raffreddato, riportato a 1, al massimo 1,05. L’ipotesi è quella di renderlo obbligatorio per i lavoratori. Sulla base dello stesso principio usato per i medici e le forze dell’ordine, si potrebbe estendere l’obbligo a tutti i lavoratori. Tutto si fonda su una norma che già esiste. E su un articolo: il 279 del decreto legge 81al datore di lavoro è imposta “la messa a disposizione dei vaccini per quei lavoratori che non sono già immuni”. In caso contrario, il dipendente deve essere allontanato.