(Dott. Paolo Caruso) – In una Europa sempre più condizionata da partiti sovranisti che cercano di imporre un nuovo indirizzo politico reazionario cancellando con estrema e disinvolta facilità la storia di un recente passato caratterizzata dagli anni bui della dittatura nazifascista e successivamente dalla cosiddetta cortina di ferro comunista che tanto dolore e sofferenze ha provocato. Così dodici Paesi chiedono alla U.E. maggiori barriere protettive alle frontiere per bloccare i tanti migranti che si accalcano, vere e proprie barriere fisiche capaci di dare una efficace protezione ai confini nello stesso interesse dell’intera U.E. Il documento firmato da Austria, Bulgaria, Cipro, Repubblica Ceca, Danimarca, Estonia, Grecia, Ungheria, Lettonia, Lituania, Polonia e Slovacchia fa richiesta espressamente a Bruxelles di rafforzare le misure di protezione alle frontiere contro i vecchi e nuovi migranti, dimenticando che la causa di tale esodo di massa è data dalle tante guerre presenti nei punti sensibili del mondo, dalla fame, e dallo sfruttamento delle risorse operato dall’occidente capitalista. Nel documento infatti si chiede salvaguardie che consentano agli stati membri di agire celermente e proporzionalmente alla minaccia, in difesa della loro sicurezza nazionale e di quella dell’intera comunità europea, sostenendo in pratica che la normale sorveglianza delle frontiere non impedisce ai migranti di tentare illegalmente di superare i valichi di frontiera e quindi sarebbe necessario un ulteriore inasprimento delle misure di sorveglianza con innalzamento di muri e reticolati, come quelli collaudati nei campi di concentramento sparsi in mezza Europa. In questa strana Europa dove la storia sembra essersi fermata non avendo insegnato proprio nulla, dove figure ingombranti riemergono da un oscuro passato pronti a squarciare le tenebre delle nostre coscienze, e dove la stessa democrazia viene messa ogni giorno in discussione da forze sovraniste che seminando paura e rabbia nei confronti dei migranti rafforzano il proprio potere. Il loro comportamento asfittico privo di qualsiasi barlume di civiltà,  la cui cultura basata sulla sopraffazione e sulla violenza rappresenta il principio cardine del modo di concepire la democrazia. E’ proprio in contesti come questo che la barbarie riesce a insinuarsi nei gangli vitali della politica minando le fondamenta  della stessa democrazia. Del resto le forti pressioni migratorie caratterizzate dal notevole aumento degli arrivi attraverso il mediterraneo e la rotta balcanica creano enormi divisioni all’interno delle popolazioni europee favorendo l’ascesa di governi sovranisti e populisti. Occorre perciò fare ulteriori passi sul Patto sull’immigrazione e sull’asilo per potere essere in grado di gestire la migrazione nel modo migliore spegnendo sul nascere qualsiasi miccia che possa dare fuoco ad un tessuto sociale sempre più sfilacciato e provato dai tanti mesi di pandemia.