(Roberta Labonia) – L’ultima cosa che ci saremmo aspettati da Selvaggia Lucarelli è che dalle pagine del Fatto Quotidiano, riferendosi all’ultima intervista rilasciata da Giuseppe Conte chez Formigli, gli sparasse contro ad alzo zero. In un pezzo intriso di veleno gratuito l’influencer Selvaggia ha sentenziato che Conte “finisce di parlare e non sai che ha detto, in quel continuo, sovrumano esercizio di diplomazia e di allergia al conflitto che rischia di renderlo una figura sbiadita”. Poi lo sfotte: “Chiedi “Che ora è?” a Conte e lui risponderà che sono le otto, ma ha il massimo rispetto anche per il resto dei fusi orari”.

Distrattona di una Lucarelli: devono essergli sfuggite le parole come pietre che sta pronunciando Conte in queste ore dalle piazze di tutta Italia. A proposito del reddito di cittadinanza : “Vigliacco e folle che i politici con stipendi da privilegiati chiedano di eliminarlo” e ancora “: dovranno passate sul mio cadavere per eliminarlo! “. Cosa c’è di “democristiano” o cerchiobottista in queste parole? Oppure, pochi giorni fa, quando da San Giovanni Teatino Conte ha detto: noi 5 Stelle “facciamo paura a chi non comprende che la legalità è un principio che ci tutela tutti. Facciamo paura a chi è abituato a insinuarsi nelle pieghe della pubblica amministrazione e andare avanti con la corruzione.” Non proprio ciò che ricorre in punta di lingua alla attuale partitocrazia de noantri, più occupata a salvarsi dai processi (vedi riforma Cartabia), piuttosto che a invocarli per i corrotti (cioè loro stessi).

Quanta “diplomazia” rintracci in: “Facciamo paura a chi è abituato a succhiare la nostra economia col malaffare, la criminalità organizzata, tutte le mafie”. Non proprio il tema ricorrente nei discorsi dei leghisti o dei fratellini d’Italia, che di mafie, in casa loro, ne hanno fulgidi esempi. A chi pensi si riferisse, diversamente arguta Lucarelli, Giuseppe Conte, se non al sistema marcio della politica che ci ha governato per decenni? Quanto tempo è passato da che un politico italiano pronunciasse parole come queste? Per quanto mi sforzi il pensiero mi riporta indietro di 30/40 anni: penso a uomini come Pertini e Berlinguer.

Cara Selvaggia convertita sulla via di “Piazza Pulita”, se ti aspettavi nuovi “vaffa” da Giuseppe Conte rimarrai delusa, ma il suo spirito rivoluzionario ha radici profonde e autentiche, così come quello che ha sempre mosso il Movimento 5 Stelle, anche nella sua veste governativa, quando l’ha voluto sul ponte di comando. Cosa c’è di più rivoluzionario di quelle poche notti in cui Conte è riuscito a trasformare un Europa matrigna in un Europa solidale, primo nella storia?

Ora quest’uomo, con senso di responsabilità, sta guidando il Movimento in un governo di “emergenza nazionale”. Un governo dentro tutti che, ahimè, è ben lontano dalle corde del MoVimento, come Conte stesso sta rimarcando proprio in questi giorni con parole gravi e ricche di contenuti. Lui, diversamente da altri, però, è ben consapevole che far cadere il Governo Draghi, ora, sarebbe da irresponsabili: prima vengono la salute dei cittadini ancora alle prese con un iter vaccinale tutt’altro che concluso. Prima viene la messa a terra dei 230 miliardi di fondi europei che LUI, non altri, ha saputo portare dall’Europa.

Ma forse tu gradisci di più il Salvini style, cara Lucarelli, che senza senso di responsabilità alcuna verso il Paese, sta minando da mesi un Esecutivo di cui ha scelto di far parte, inviso ormai ai suoi stessi ministri stufi dei suoi continui rovesciamenti di fronte. In questo, degno compare di quell’altro irresponsabile suo omonimo che si prese la responsabilità, in piena pandemia, di far cadere il Conte II. Oppure, cara Selvaggia che allisci il pelo ad un fazioso come Formigli (visto mai ti saltasse la prossima ospitata?),forse a te è più gradito il Meloni style, che ha scelto di giocare facile e sparare dall’opposizione tutte le minchiate che le passano per la mente tanto, “e che so’ Pasquale” io? “, ironizzava il grande Toto’. Forse sono questi i tuoi modelli di politica? Parla chiaro , così ci diamo una regolata.