Il Green pass sarà esteso e il governo introdurrà l’obbligo vaccinale. Mario Draghi si presenta in conferenza stampa ventiquattr’ore dopo che la Lega in commissione ha votato per abolire il certificato verde…

(pressreader.com) – di Giacomo Salvini – Il Fatto Quotidiano – Il Green pass sarà esteso e il governo introdurrà l’obbligo vaccinale. Mario Draghi si presenta in conferenza stampa ventiquattr’ore dopo che la Lega in commissione ha votato per abolire il certificato verde e fa capire che nel governo non c’è spazio per posizioni diverse dal rigore. Quelle che la Lega vede come fumo negli occhi. “L’applicazione del Green pass sta andando bene – dice il premier – la direzione è quella di estenderlo”. Nelle prossime settimane sarà introdotto anche l’obbligo vaccinale: una misura che non ha eguali in Europa (dove l’obbligo riguarda solo determinate categorie di persone) e che sarà approvata perché la percentuale dei vaccinati è sotto alle previsioni (si vedano le pagine 6 e 7) e chi ha deciso di non immunizzarsi non sembra intenzionato a farlo. Un provvedimento che però rischia di spaccare la maggioranza: di fronte ai sì di Pd, Forza Italia e Italia Viva, Lega e M5S si oppongono a qualunque obbligo vaccinale. Draghi ieri poi ha rifilato anche un’altra sberla a Matteo Salvini respingendo il suo assalto contro la ministra dell’Interno Luciana Lamorgese: “Sta lavorando molto bene per risolvere un problema difficile”.

Nella conferenza stampa convocata a Palazzo Chigi con i ministri Roberto Speranza, Mariastella Gelmini, Enrico Giovannini e Patrizio Bianchi per esporre la ripartenza dell’anno scolastico e presentare il piano delle prossime riforme, Draghi prima abbassa i toni dello scontro assicurando che “il governo va avanti” e auspicando “un chiarimento tra le forze politiche” anche se “ognuna di esse ha 5-6 anime e non è piacevole sentirle tutte”. Ma subito dopo sconfessa la Lega su tutta la linea. Sia sulle misure per combattere la pandemia, sia sulle polemiche giornaliere del Carroccio sui migranti. Tant’è che fonti della Lega rispondono picche su entrambi i fronti. Il primo è quello delle misure anti-Covid. Se mercoledì la Lega alla Camera ha votato con l’opposizione contro il Green pass, Draghi ieri ha fatto capire che sul certificato non si torna indietro e che, anzi, sarà esteso. Dando però anche un contentino a Salvini che aveva chiesto una cabina di regia con i segretari di partito e i capidelegazione. Ci sarà ma non nella forma proposta dal segretario del Carroccio: “Come chiesto dal senatore Salvini – dice Draghi – una cabina di regia ci sarà comunque”. Ma l’obiettivo sarà opposto a quello leghista: “Estenderemo il Green pass. Stiamo lavorando con il ministro Speranza per decidere esattamente quali sono i passi da compiere e i settori che dovranno averlo prima”. La norma arriverà in tempi rapidi: entro metà settembre per i lavoratori della Pubblica amministrazione e a inizio ottobre per le imprese private. Poi Draghi annuncia anche che a breve il governo dirà “sì” alla terza dose e all’obbligo vaccinale. Posizioni che piacciono al segretario del Pd Enrico Letta (“Va bene estendere l’obbligo vaccinale e il Green pass, Salvini dica se sta con Draghi”), alla capogruppo di FI Anna Maria Bernini (“un salutare bagno di realismo”) e anche a Matteo Renzi (“Bravo Draghi!”). La Lega invece ribadisce il suo “no” a “obblighi, multe e discriminazioni” mentre il M5S sta in silenzio, ma la posizione è la stessa. Contraria anche Giorgia Meloni che elogia Salvini per il suo voto contro il pass e parla di “conferenza stampa surreale”.

Il secondo schiaffo di Draghi alla Lega arriva sui migranti. Il premier fa lo scudo umano della ministra Lamorgese: “Sta lavorando molto bene per risolvere un problema difficile – dice il premier tirando una frecciata all’ex ministro dell’Interno – nessuno ha avuto la bacchetta magica e gli sbarchi di quest’anno non sono spaventosi, vanno paragonati al periodo pre-Covid che ha bloccato gli arrivi”. “Lasciamo parlare i numeri” è la risposta gelida della Lega che attacca sui 39 mila sbarchi del 2021. A ogni modo Draghi dice “sì” a quell’incontro a tre chiesto da Salvini per parlare proprio dell’immigrazione (“non in tv o in streaming” scherza). Perché il suo governo, assicura il premier, va avanti. E quindi, dice, basta parlare di Quirinale: “È offensivo pensare a un’altra possibilità, anche per il presidente Mattarella”.