LA MAPPA – SALUTI ROMANI, “FACCETTA NERA” E INNI ALLE SS: DA NORD A SUD IL CAPO PADANO HA IMBARCATO FIGURE DI ESTREMA DESTRA. L’EPICENTRO NEL LAZIO

(pressreader.com) – di Giacomo Salvini – Il Fatto Quotidiano – “La Lega è la continuazione della lotta di liberazione fatta dai partigiani e tradita dalla partitocrazia. Mai coi fascisti. Mai. Mai”. Era il 6 febbraio 1994 e Umberto Bossi, allora segretario della Lega Nord, dal palco del congresso federale di Bologna diceva no all’alleanza con i post-fascisti di An di Gianfranco Fini. E con un unico discorso prendeva le distanze anche dalla “porcilaia fascista” con cui la Lega, a suo dire, non sarebbe mai andata al governo. Il senatur padano ha sempre preso le distanze dal ventennio mussoliniano. Cosa che invece non ha mai fatto il suo successore, Matteo Salvini, che negli ultimi anni ha spesso ripetuto che il fascismo “ha fatto anche cose buone”. Nel 2015 Salvini marciò in piazza del Popolo con CasaPound. Nel novembre di due anni fa il leader della Lega arrivò a sostenere che in Italia “non ci sono fascisti”. Eppure, per capire che invece i fascisti in Italia esistono eccome, Salvini dovrebbe guardare ai molti parlamentari, europarlamentari, consiglieri regionali e comunali del Carroccio di tutta Italia. Non c’è solo il caso del sottosegretario Durigon: ecco tutti gli altri ex camerati in salsa leghista in giro per l’Italia.

Ai vertici della Lega Salvini ha messo due figure che al mondo fascista ammiccano da tempo: i vicesegretari Lorenzo Fontana e Andrea Crippa. Il primo, da ministro ultracattolico della Famiglia durante il governo Conte-1, nel 2015 sfilava al “Verona Family Day” con il leader locale di Forza Nuova Luca Castellini e Yari Chiavenato, fuoriuscito da Fn per fondare il movimento neonazista “Fortezza Europa”. Tra i cori di quell’evento si ricorda questo: “Chi ha permesso questa festa: Adolf Hitler”. Oggi Fontana, che da ministro propose di abolire la legge Mancino, è responsabile Esteri della Lega: nel gennaio 2019 , volò a Bruxelles per tessere relazioni con i partiti neonazisti di Grecia (Alba Dorata), Cipro (Elam) e Ekre (Estonia). Anche Crippa, 35enne di Monza, ha fatto da trait d’union tra la Lega e il mondo dell’estrema destra giovanile, tant’è che nel luglio 2018 fu mandato in Sicilia al festival “Magmatica 2018” dove sfilavano tutte le sigle studentesche di estrema destra: oltre a “Lealtà e Azione” c’erano i pescaresi di “Audere Semper” e i romani di “Foro 753”.Nel centronord, passato il tempo del fascista Mario Borghezio, il rapporto tra la Lega e l’estrema destra post-fascista si è fatto più stretto. E lo si nota dalle iniziative comuni. Ormai consolidata la partecipazione di esponenti di primo piano leghisti alla “Festa del Sole” di Lealtà e Azione, gruppo neonazista: il 4 settembre ospite d’onore sarà il senatore leghista Simone Pillon, pasdaran ultracattolico, che parteciperà a un dibattito contro il ddl Zan, ma negli ultimi anni alla festa hanno partecipato anche altri parlamentari leghisti come Igor Iezzi, Paolo Grimoldi e William De Vecchis. Il cuore nero leghista però batte in Veneto: da lì viene il sindaco di Verona Federico Sboarina (oggi in FdI) ma soprattutto il consigliere comunale, ultras dell’Hellas Verona, Andrea Bacciga. Quest’ultimo ha preso la tessera del Carroccio a marzo: fu processato per aver fatto il saluto romano in Aula. A questi si aggiungono i casi sul territorio: il sindaco di Mirandola (Modena), Alberto Greco, il 25 aprile ha lasciato la piazza quando è partita Bella Ciao e Francesco Biamonti, consigliere comunale di Cogoleto (Genova) che a gennaio onorò la giornata della Memoria con un saluto fascista (espulso).Nel centro Italia l’enclave post-fascista salita sul carro della Lega si concentra nel Lazio. Oltre a Francesco Storace, il capogruppo a Roma Maurizio Politi ha fatto una battaglia per dedicare una via a Giorgio Almirante. Anche il capogruppo in Regione Angelo Tripodi ha un lungo passato in Forza Nuova. Poi c’è Stefano Andrini, dirigente dell’Ugl e legato all’estrema destra romana: ex ultrà della Lazio, è stato condannato per lesioni. Scontata la pena e riabilitato, oggi fa campagna elettorale a Roma per Fabrizio Santori e Simonetta Matone, candidata prosindaco con la Lega.

Anche al Sud Salvini ha raccolto molti reduci del mondo “nero”. Da lì viene Domenico Furgiuele, un passato nella Destra: nel 2018 ha definito Stefano Delle Chiaie, fondatore di Avanguardia Nazionale e tra gli ispiratori dei moti di Reggio del 1970, “più una vittima che un carnefice”. Leghista è anche l’assessore alla Cultura della Regione Sicilia Alberto Samonà: nel 2001 in una sua poesia inneggiava alle SS. La scorsa settimana a Palermo ha incontrato Matteo Salvini insieme ai dirigenti del partito.