(Giuseppe Di Maio) – Con la faccia lunga da ladro (scariche di FSH fuori tempo fino all’acromegalia), Malagò ha già dimenticato i litigi con Virginia Raggi e il M5S. Pontifica in tutte le reti sulla delegazione italiana ai giochi olimpici, di come abbia saputo selezionare atleti da 21 regioni e province autonome, dai 5 continenti, e dell’integrazione di fatto dei suoi campioni che sta precedendo l’aggiornamento legislativo sulla cittadinanza. Poi vai a guardare il medagliere: e in effetti mai tante medaglie. C’è da essere orgogliosi. La Germania, potenza mondiale dell’atletica, d’un soffio sopra di noi; la detestata collega Francia, sempre sopra d’un altro soffio; e poi più su l’Olanda.

L’Olanda? Ma allora i Paesi sotto il mare del nord, che sono un quarto dell’Italia, avrebbero dovuto festeggiare fino a fine d’anno. Invece i giornali olandesi parlano del clima, qualcuno di politica, e poi di altri guai loro. I nostri invece no. I nostri parlano di Jacobs e di Draghi, degli altri ori e del governo, come se fossero la stessa cosa, come se l’ammucchiata dei migliori fosse salita sul podio con tanto d’inno nazionale. Difatti Mario Draghi, non appena Marcello ha tagliato il traguardo, non appena Gianmarco ha toccato il materasso, e la staffetta ha avuto addosso il tricolore, ha detto a Malagò di passare per palazzo Chigi, fregando sul fotofinish l’invito di Mattarella con le linee intasate al Quirinale.

Già il successo di Wembley e il mezzo successo di Wimbledon erano diventati una faccenda di governo, come se tutti i ministri avessero tirato i calci di rigore con i cappellini con la visiera rovescia. Non c’è niente da fare, vincono i migliori, e i migliori sono loro, l’ammucchiata nazionale. Mai come oggi l’aforisma di Churchill è del tutto vero: gli italiani perdono le guerre come se fossero partite di calcio, e le partite di calcio come se fossero guerre. In quest’estate affocata, con leggere speranze di lasciare alle spalle l’epidemia, quegli italiani devono sapere che va tutto bene: che vinciamo, che c’è la ripresa, e che è tutto merito del governo dall’alto profilo.

Però, durante i festeggiamenti degli europei e delle olimpiadi, è passata la manomissione del processo penale della Cartabia e dei suoi sodali; è stata ritirata l’estensione del superbonus 110 fino a tutto il 2023; e a forza di parlare dei sacrifici degli atleti è venuto spontaneo prendersela con i calli al culo dei beneficiari del RdC. E anche quello diventerà oggetto di contrattazione, anche quella miseria varrà quanto l’appropriazione indebita dei manigoldi dietro il governo. Intanto il popolo allocco, quando pensa i suoi pensieri, pensa all’oppressione del green pass, alle regole e ai divieti, perché il suo sport preferito è credere di essere libero, perché ha facoltà di applaudire al “pollice alzato” e al “pollice verso”, come se fosse sempre al Colosseo, su facebook.