(Roberta Labonia) – C’è da segnarsela la data del 1mo luglio 2021, quella del tana libera tutti, quella dello sblocco dei licenziamenti. Provvedimento imposto da Mario Draghi con l’appoggio di tutti i partiti (ma proprio tutti), salvo i soliti marziani dei 5 Stelle e lo sparuto gruppetto di Leu.

Sono passati appena 15 giorni e già gli effetti collaterali si sono fatti pesanti. E siamo solo all’inizio. Giannetti Ruote, senza preavviso alcuno, ha licenziati 152 lavoratori via pec/telegramma per cessata attività. Questo appena un giorno prima che, a 1 km di distanza, la multinazionale Henkel, sede di Lomazzo, mettesse in mezzo alla strada 80 lavoratori. A seguire di qualche giorno e’ stata la volta della multinazionale GKN (indotto Stellantis ex Fiat Chrysler): come se nulla fosse 422 lavoratori hanno ricevuto il benservito. Anche loro accoltellati nottetempo via Pec, per cessata attività. A fronte di questi primi, tragici eventi, il leghista Giancarlo Giorgetti, ministro dello Sviluppo Economico, si è scandalizzato, pora stella. Questa la sua dichiarazione :”Purtroppo è inevitabile che queste cose accadano, però non possono succedere in questo modo perché noi abbiamo in mente di fare il West, non il Far West”. Cosa abbia inteso dire lo sa lui e pochi intimi. Quello che io, comune mortale, comprendo della sua dichiarazione, è che quello che contesta il leghista non è il licenziamento in blocco di per se, bensì il modo in cui è avvenuto. Ne arguisco che se ai lavoratori fosse stato dato ampio preavviso e inviata una letterina vergata di cuoricini, per lui sarebbe stato tutto ok. Neanche il tempo di riprendersi dalla “sorpresa” che ieri, un altra multinazionale, la Whirlpool di Napoli, ha avviato il licenziamento collettivo di 340 lavoratori.

A tal proposito il Presidente del Consiglio Mario Draghi, oggi ha avuto a dichiarare : “la decisione della Whirlpool di avviare la procedura di licenziamento per i dipendenti dello stabilimento di Napoli, rappresenta un ‘grave e inaccettabile sgarbo istituzionale”.

Perbacco, il migliore si è sorpreso…. del “patto fra gentiluomini” da lui sottoscritto il 29 giugno a Palazzo Chigi con Confindustria e Sindacati “, questi padroni delle ferriere, che lui e la sua truppa di centrodestra stanno ampiamente sostenendo a scapito della manovalanza che sfruttano, se ne sono altamente stra-fregati. Nessuna di queste aziende, infatti, ha inteso ricorrere agli ammortizzatori sociali come gli avevano promesso. A lui: il migliore. Il fatto è che questa genia di multinazionali nostrane ed estere (quelle che: ti sfrutto in Italia e poi incasso all’estero), quelle di cui negli ultimi decenni la politica italiana , con i suoi colpi di mano scellerati (leggi, fra tutti, Job Act), è stata complice, è priva di ogni scrupolo sociale e morale, è il prodotto di un sistema turboliberista di cui lo stesso Mario Draghi, il migliore, è stato il padrino e di cui oggi raccoglie gli amari frutti.

Perciò ci facciano il piacere, lui e i suoi più stretti complici di destra, almeno non fate finta di scandalizzarvi. Risparmiateci la commedia.