(Stefano Rossi) – Da quel poco che si è saputo sulle indagini, secondo cui l’impianto frenante risulterebbe manomesso da una ganascia rossa che ha impedito ai freni di azionarsi, una riflessione, purtroppo, va fatta.
Se risulterà provato che alcune persone hanno volontariamente manomesso l’impianto, così come pare dalle prime ammissioni al sostituto procuratore e carabinieri, ci sarà un problema sia nelle responsabilità penali che nei risarcimenti civili.
Penalmente bisognerà scoprire chi ha messo le ganasce e chi sapeva ma non ha inserito le ganasce e chi ha deciso questa manomissione. Tutti ruoli diversi dal punto di vista penale con rispettive pene che potrebbero essere diverse l’una dall’altra.
Poi civilmente credo che l’assicurazione, obbligatoria, non pagherà un centesimo perché, in genere, devo ripetere, in genere, le manomissioni non sono mai ricomprese nei contratti.
Quindi gli  eredi e superstiti delle povere vittime dovranno faticare molto a trovare i beni da aggredire a persone che, al momento, non è dato sapere chi sono e in che percentuale di colpa risponderanno.
Mi scuso della precisazione, diciamo, materiale, ma prima o poi questi problemi saranno una tragedia per i poveri eredi e un vantaggio per le persone che a definirle assassini e bastardi  è troppo poco.