(Roberta Labonia) – E bravi i Casaleggio’s ovvero, nella sua estensione, la premiata ditta Casaleggio, Dettori, Sabatini, con la partecipazione straordinaria dello special guest Alessandro Di Battista che ora, nel nuovo ambiente Rousseau, si definisce “attivista politico”.

E si, se adesso entrate nella piattaforma Rousseau vedrete che gli hanno rifatto il look: un rosso fiammante ha definitivamente soppiantato il giallo a 5 Stelle. Idem il suo “magazine”, il blog delle Stelle, quello che prese il posto del suo mitico precursore, il Blog di Beppe Grillo: anche questo sito, oggi, lo trovate meticolosamente bonificato degli orpelli pentastellati. L’unica traccia che sopravvive del passaggio dei 5 Stelle la trovate nella funzione “tirendiconto”, dove il buon Davide tiene la contabilità dei pentastellati morosi. Insomma, una sorta di lista dei proscritti.

L’Ecosistema Rousseau, come oggi lo ha ribattezzato il suo gestore, da che era nato con la mission di fungere da supporto digitale e strumento di democrazia diretta del MoVimento 5 (andatevi a leggere l’art. 4 dello Statuto dell’Associazione Rousseau), oggi vive di vita propria e si propone al mercato come “piattaforma di democrazia diretta e partecipata” aperta a tutti. .

Mi sembra di assistere ad un vecchio film del 1986, “Robot Holocaust”, quello dove i robot tenevano sotto scacco gli umani, ridotti al rango di schiavi. Il genere è horror, così come lo è stata, oggi me ne sto rendendo conto, la calcolata strategia con cui Davide Casaleggio, con la politica del “chiagne e fotti”, è riuscito a tenere per le palle (e mi si scusi il francesismo), tutto il Movimento.

Davide Casaleggio, in questi lunghissimi mesi di guerra sotterranea ai portavoce 5 Stelle, dietro ai suoi ipocriti richiami all’unità, dietro le nostalgiche rievocazioni del Movimento della prima ora e della figura di suo padre, quel Gianroberto di cui, ci consenta, non ha ereditato neanche l’ombra delle straordinarie intuizioni, oggi ha calato la maschera apertamente, sfacciatamente. Sa benissimo, l’ipocrita Casaleggio junior,, che l’accumularsi di quote non versate da parte dei portavoce (quelli che da anni si fanno il mazzo in Parlamento, soli contro tutti), è stata la diretta conseguenza al suo tentativo di condizionarne la linea politica. Qualsiasi evoluzione, cambio di regole consumatisi nel MoVimento, lui l’ha vissuto come un sacrilegio. Casaleggio figlio pretende un Movimento fermo su se stesso, un ossimoro. Lui, in tandem con quell’altro teorico di massimi sistemi che è Alessandro Di Battista, tanto bravo all’opposizione, con la penna e con le comparsate mediatiche, quanto latitante quando, nel 2018, si tratto’ di governare, entrambi iscritti alla corrente pentastellata del “duropurismo”, oggi stanno dando mostra di un cinismo inusitato.

Della serie “come ti sdraio il Movimento in poche mosse”, l’associazione Rousseau, in un battito di ciglia, ne ha impedito lo svolgimento delle votazioni e, dopo averlo messo in mora, il Movimento, nonostante Giuseppe Conte se ne sia fatto garante del versamento di quanto dovuto, ne sta bloccando la riorganizzazione rifiutandosi di consegnare la lista con i dati degli iscritti. Dati di cui l’unico proprietario è il MoVimento 5 Stelle. Glielo ha cantato giusto ieri e con piena cognizione di causa lo stesso Conte: l’Associazione che gestisce l’omonima piattaforma ne ha la sola gestione (ancora una volta vi invito a leggere l’art. 4 dello Statuto dell’Associazione).

Ma è in questi ultimi giorni che i Casaleggio’s si sono superati: A partire dal 29 aprile scorso, quando si sono proposti come fornitori di servizi a “tutte quelle formazioni civiche che si apprestano a correre alle elezioni amministrative di settembre-ottobre 2021”. Quindi, potenzialmente, d’ora in avanti, si presteranno a supportare la campagna elettorale di qualunque lista, anche in competizione con il MoVimento 5 Stelle e a prescindere da quali ne siano i valori fondanti.
Con un post al vetriolo hanno gioito spudoratamente alla notizia che la corte d’appello di Cagliari ha disconosciuto il ruolo di capo politico del Movimento a Vito Crimi. Tutto ciò che ha portato la sua firma è illegittimo, sistengono i Casaleggio’s, espulsioni in primis. Che Crimi abbia agito in punta di regolamento quando ha espulso i portavoce che non hanno dato la fiducia al governo Draghi, a loro non tange.

Ma è in queste ore che Davide&Co., i “duri e puri”, hanno assestato il colpo basso che rischia di terremotare definitivamente il Movimento: ieri, con una mossa a sorpresa, la piattaforma Rousseau ha postato di aver assunto il ruolo di supporter digitale alla campagna elettorale di Virginia Raggi (immagino con il suo consenso). Ma Virginia non è una candidata qualunque, è la candidata ufficiale su Roma del Movimento 5 Stelle e su questo punto urge fare chiarezza, cioè capire chi sta con chi.

Peggio dei Casaleggio’s “chiagne e fotti”, al Movimento, può fare solo la grandine.