(Bartolomeo Prinzivalli) – Tanti hanno storto il muso alla notizia della presenza di Brunetta fra i ministri del governo Draghi, invocando addirittura una seconda consultazione su Rousseau per ribaltare l’esito della precedente, ignorando che si tratti di uno dei migliori alleati possibili, un vero grillino nell’anima.

Renato ha umili origini, figlio di un venditore ambulante di gondole in plastica, costretto a dividere la piccola abitazione con altri otto membri della famiglia. Studia la notte, di nascosto, tanto da ottenere l’ingresso in prestigiosi istituti per meriti propri piuttosto che per amicizie e raccomandazioni. Entrato in politica subisce minacce dalle brigate rosse che lo costringono a trascorrere l’intero 1983 sotto scorta. Nel 2008 si scaglia contro i fannulloni della pubblica amministrazione e nel 2009, da ministro preposto, vara la commissione indipendente per la valutazione, la trasparenza e l’integrità delle amministrazioni pubbliche, dimostrando di avere a cuore le istanze dei cittadini vessati dalla negligenza e dall’inefficienza degli uffici amministrativi. Sposato dal 2011 con Tommasa Giovannoni, in arte Beatrice Di Maio, donna dal forte temperamento e senso di giustizia, tanto dal denunciare per mesi le malefatte del Pd rivelando la propria identità solo quando la stampa unita puntò il dito contro il M5S tirando in ballo famigerati hacker russi, scagionando di fatto i pentastellati dalle accuse al costo di 1500€ di multa per diffamazione verso Luca Lotti, allora ministro uscente dello sport di area renziana.

La stima di Renato verso i vertici del MoVimento, mai nascosta, trovò compimento attraverso i complimenti a Luigi Di Maio, definito “leader vero, veloce e che ricordava uno dei suoi studenti più preparati”, a cui consigliava di non cambiare troppo. Purtroppo tali apprezzamenti non furono mai ricambiati precludendo, di fatto, l’entrata di Renato fra le fila pentastellate. Averlo oggi come punto cardine del governo Draghi rappresenta una risorsa inestimabile, un fenomenale alleato nella realizzazione del programma sottoscritto dagli elettori, un grillino nell’animo a cui manca solo la pubblica legittimazione per coronarne il sogno.

Ecco, quello che ho appena scritto è un esempio di come notizie vere, tratte da Wikipedia e dalla cronaca, adeguatamente decontestualizzate tramite taglia e cuci, possano fornire un quadro completamente inattendibile allo scopo di influenzare l’opinione pubblica a proprio piacimento, truffandola di fatto. Sappiate che avrei potuto applicare lo stesso metodo anche con oggetto la Gelmini, la Carfagna o persino Satana in persona, impiegando circa un’oretta scarsa del mio tempo.

Questo solo per dimostrarvi quanto sia facile manipolare le informazioni e per farvi riflettere prima di condividere notizie da profili palesemente falsi che dalla divulgazione di tali bufale hanno tutto da guadagnare, non limitandosi alla notorietà ma anche a compensi più tangibili.

E senza nemmeno sforzarsi troppo…