(Stefano Rossi) – Liberati i pescatori, per dire… Facendo un rapido controllo su Rai News, Ansa, Agi, Adnkronos, il Post, ho notato che oggi la notizia della liberazione dei pescatori siciliani in Libia è messa dopo alcune notizie decisamente meno importanti. Quando si trattava di criticare Di Maio e Conte per questo sequestro capeggiavano giganti  foto, ora di Conte, ora di Di Maio. Oggi non si vedono proprio. Al massimo ci sono loro, i pescatori e questo fa piacere.

Ma come se avessero aperto una porta e deciso di liberarsi all’improvviso. Qui non si tratta di un caso isolato ma un vero problema di democrazia, di libertà di informazione, di equa trattazione dei casi. Ricordo ancora una gigantografia di Franceschini, allora ministro della Cultura e Turismo, solo perché il Colosseo era stato il sito più visitato in Italia. Come se lui avesse avuto le chiavi e fatto entrare uno a uno i visitatori. Se fosse stato Di Maio quel ministro, la notizia sarebbe stata di altro genere: che il  Colosseo è fatiscente e che una persona, a causa di una buca, si era pure fratturata la tibia.

Non sono battute, la realtà è molto peggio. Di Maio va a 90° Minuto per dire di voler organizzare un triangolare calcistico tra Italia, Inghilterra e Argentina per ricordare Maradona ma anche per dimenticare (certamente per gli inglesi) il gol di mano del fantasista argentino. E’ scoppiato il finimondo. Pd, FI, Lega, FdI, IV che vuol dire Italia Viva mi pare, hanno parlato di “occupazione della Rai”. Michele Anzaldi, segretario della commissione di Vigilanza Rai: “Una gravissima violazione di legge, del Contratto di Servizio e della Par Condicio”, secondo quest’uomo ci sarebbe in atto una occupazione SELVAGGIA mai vista nemmeno ai tempi di Berlusconi.

Sotto l’effetto di tre litri di un buon Barolo noi tutti ci potremmo anche stare. Ma l’AGCOM nel 2019, scriveva a Rai, Mediaset, Sky e La7: “Serve un’immediata inversione di tendenza nei Tg, sia garantito pluralismo” si erano accorti che il politico più rappresentato nei Tg era Salvini e che il M5S era sempre il meno rappresentato. Questo nel trimestre settembre-dicembre 2019. E nel 2020?

Ecco cosa ha ri-scoperto l’AGCOM: il M5S,  è arrivato “talvolta a beneficiare di un tempo inferiore a quello concesso ai partiti minori”. Giudicati “sorprendenti” i dati di alcune testate, cioè SkyTg24, Tgcom24 e Studio Aperto, già “oggetto dei provvedimenti di richiamo assunti all’unanimità” dall’Autorità.

Copio da il Fatto Quotidiano del 17 luglio 2020: “A pagare il prezzo più alto è stato soprattutto il Movimento 5 stelle che, “pur essendo il partito di maggioranza relativa, si trova ad occupare mediamente la quarta posizione” nel tempo televisivo dedicato ai partiti. La denuncia arriva dall’Agcom, l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, nell’ambito della sua consueta analisi sull’informazione politica fornita dai tg nazionali”.