(Andrea Scanzi) – Partiamo da un dato acclarato, stando almeno ai sondaggi: siamo 4-1 centrodestra. Le 5 regioni assegnate “con sicurezza” sono Valle D’Aosta, Liguria, Veneto e Marche (centrodestra) e Campania (centrosinistra). Ovviamente parlo di sondaggi, ma in queste cinque regioni la forbice è tale da rendere assai improbabile un risultato diverso.

Sono regionali e non nazionali, ma un 6-1 avrebbe ripercussioni sicure su Zingaretti e probabili sul governo.Ne consegue che le due regioni contendibili siano Puglia e Toscana.In Puglia è avanti Fitto (Fittooooooo!!) e il voto dei 5 stelle sarà decisivo. Tal Laricchia continua a dire che ha possibilità di vittoria, che è come dire che Renzi ha chance di interpretare Carlito Brigante nel remake di Carlito’s Way. Se Laricchia (persona, non lista) prende più del 15% mi iscrivo alla Lega. Per gli elettori 5 Stelle, il voto disgiunto è l’unica strada per impedire la tragedia di vedere Fitto governare una regione bellissima: una croce sul simbolo M5S e un’altra su Emiliano. Votare Laricchia (persona, non lista) serve solo ad alimentare il delirio inutile di onnipotenza del talebanismo più comico e malsano. Chi vota Laricchia (persona, non lista) vota Salvini, Meloni, Fitto e morte del governo Conte. Mero dato di fatto. E sarebbe anche ora che i vertici M5S, consci di non avere chance di vittoria, facessero un passo deciso per aiutare la coalizione di governo. In Toscana è avanti Giani, ma di poco. Il rischio che vinca la Ceccardi (la Ceccardiiiii!!!) c’è.

Qui la situazione è diversa. Nonostante i disastri commessi da Renzi anche in Toscana, il Pd ha insensatamente deciso di fargli scegliere il candidato per tenerlo buono e perché su immaginava che potesse portare il 20%. In realtà Renzi ha meno peso politico di Ugo Intini e ormai non lo vota neanche il gatto. Se il Pd avesse scelto la sponda del Pd, e viceversa, avrebbero già vinto. Giani è percepito come irricevibile dall’elettorato 5 Stelle. E c’è da capirli, perché la sua storia non c’entra nulla con quella del M5S. Se votare Emiliano è in qualche modo “naturale”, con Giani per i 5 Stelle no. Anche questo è un mero dato di fatto. E ciò aiuta la Ceccardi e dunque Salvini.

Domenica e lunedì, gli elettori facciano quello che vogliono. È la democrazia. Chi sostiene questo governo sappia però che, se saltano Puglia e Toscana, di fronte a un 6-1 sarebbe arduo far finta di nulla. Farebbero fuori Zingaretti, verrebbe magari reinserito Renzi nel Pd (ennesima bischerata) e Conte diverrebbe debolissimo. Per la gioia di molti.

Lunedì cadrà una pioggia acida (cit). Buon voto, buona Resistenza.