Tra tre settimane si rinnoveranno i vertici della Corte Costituzionale. Esce la prima presidente donna, Marta Cartabia. Il favorito per la carica è il dottor Sottile.

(di Antonella Mascali – Il Fatto Quotidiano) – Cambio al vertice della Corte Costituzionale tra poche settimane. Marta Cartabia, la prima donna ad essere stata eletta presidente l’11 dicembre 2019, deve lasciare il Palazzo della Consulta perché il prossimo 13 settembre scade il suo mandato di giudice che – come prevede la nostra Carta – dura 9 anni. Docente di diritto costituzionale a Milano, fu nominata giudice della Corte costituzionale nel settembre 2011 dal presidente della Repubblica. Alla stessa data deve lasciare il vicepresidente Aldo Carosi, mentre l’altro vicepresidente, Mario Morelli, deve andare via a fine anno.

Quindi, tra settembre e dicembre la Corte Costituzionale avrà tre nuovi giudici e un nuovo presidente. Al posto della professoressa Cartabia, che sogna il Quirinale, come presidente, se sarà rispettata la tradizione di nominare il più anziano, potrebbe andare l’ex presidente del Consiglio ed ex ministro socialista Giuliano Amato. Il “dottor Sottile”, classe 1938, professore emerito di diritto pubblico comparato, è stato nominato alla Corte Costituzionale, dal Presidente della Repubblica, il 12 settembre 2013. Ha giurato 5 giorni dopo. Dunque, il suo mandato scade a settembre 2022. Ma c’è anche un giudice costituzionale più anziano di Amato di 8 mesi, ma anagraficamente più giovane: Giancarlo Coraggio, presidente del Consiglio di Stato, classe 1940, eletto dal Consiglio di Stato il 29 novembre 2012. Ha giurato il 28 gennaio 2013. Quanto alle sostituzioni come giudici di Cartabia, Carosio e Morelli, ci saranno nomine diverse. Al posto di Cartabia deve andare un altro giudice scelto sempre dal presidente della Repubblica, mentre Carosi, magistrato contabile, presidente di sezione, deve essere sostituito da chi sarà eletto dalla Corte dei Conti così come i magistrati di Cassazione dovranno eleggere chi sostituirà Morelli, presidente di sezione della Suprema Corte.