(Stefano Rossi) – Dopo che Genova è stata bloccata per giorni per l’intenso traffico provocato dalle chiusure di tratti autostradali; dopo che il governatore Toti aveva richiesto un confronto con il ministero delle Infrastrutture e nessuno ha mai risposto; dopo che il ponte di Genova è stato “affidato temporaneamente” a chi doveva evitare la strage, cioè, Autostrade per l’Italia S.p.A., io ingenuamente pensavo di vedere tutte le sere il volto del ministro delle Infrastrutture Paola De Micheli accerchiata da domande e commenti negativi.

Invece niente di niente. Se ci fosse stato Di Maio su quella poltrona lo avremmo visto tutti i giorni, da mattina a sera, sommerso da una eruzione di contumelie che la metà bastavano a far dimettere pure il più incallito dei socialdemocraticocristianicattocomunisti. Come se il ministero in questione, in caso di emergenza, fosse senza ministro. Della De Micheli nemmeno l’ombra.

Dopo che si cominciava a diffondere la notizia che il Pd avrebbe potuto candidare come prossimo sindaco di Roma la senatrice Monica Cirinnà, ecco che le arrestano il fratello. Questa volta al Pd tocca sentire che non si tratta di corruzione, come spesso succede da quelle parti, vengono contestati reati più gravi: associazione di stampo mafioso di tipo camorristico. Cose come il trasferimento fraudolento di valori, riciclaggio, autoriciclaggio e reimpiego di proventi illeciti. Pensavo che anche questa volta avrei visto il volto della Cirinnà circondato dai microfoni. Il deserto!

Non che lei possa o debba rispondere di eventuali reati commessi da altri, ma ricordo molto bene il massacro mediatico a cui fu sottoposto Di Maio per una ridicola questione di un asserito abuso edilizio di una catapecchia per metterci dentro qualche ferro da lavoro di pochi metri quadrati. I marrani parlarono pure di “cene in piscina” e la piscina era gonfiabile. Pure piccola e brutta, con tutto il rispetto. E tutto questo “crimine” sarebbe stato commesso dal padre del futuro ministro degli Esteri.

Per giorni lo vedemmo accerchiato, inseguito, stalkerato, da una nutrita folla di giornalisti (faccio fatica a chiamarli tali) che gli vomitavano in faccia le domande più provocatorie ed inutili ma necessarie per rovinargli l’immagine.
Oggi tutti pronti a dire che la Cirinnà non c’entra nulla con il fratello ma allora nessuno precisava che il figlio non poteva rispondere del gravissimo atto criminale del padre di elevare una baracchetta per metterci dentro due badili e un secchio vuoto.

Ecco, mi chiedo, tutti quegli avvoltoi, come mai non volano sulla De Micheli e sulla Cirinnà???