ANTONIO PAPPALARDO EX GENERALE ALLA MANIFESTAZIONE DEI GILLET ARANCIONI IN PIAZZA DUOMO

(Giuseppe Di Maio) – L’Italia è un cartello di benvenuto alle frontiere trivellato da una rosa di pallettoni. Questo paese è nostro! Della proprietà privata, dell’abuso, della corruzione, dell’evasione, dell’ignoranza, della menzogna. Chi durante gli anni della “prima repubblica” non l’aveva capito, veniva ammonito regolarmente a forza di bombe. Venivano spaventati i cittadini e manovrati contro i loro interessi, mentre saltavano treni, quando si facevano stragi nei raduni di piazza, nelle attività civili. Poi arrivò Berlusconi, e la destra non ebbe più bisogno di mettere le bombe. Per governare la gente bastò riempirla di fesserie. E a tutti quelli che ancora idealizzano il popolo (quasi uno specchio delle loro migliori intenzioni civili e politiche) vogliamo ricordare gli effetti letali delle bombe scoppiate nell’informazione dagli anni ’90 ad oggi. Vogliamo ricordare che la strategia della violenza non è più necessaria: il popolo si convince con molto meno.

Il dissenso attivo, causato da qualsivoglia ragione: profitto privato, militanza politica, disperazione sociale, o semplice ignoranza, produce un continuo sabotaggio della repubblica e della legge. E se passeggiando vi imbattete in una statua rotta, una panchina spaccata, piante rovinate, segnaletica divelta, litorale devastato, cassonetti bruciati, elettrodomestici abbandonati, se respirate l’odore acre di un tmb arso da poco etc, non ci sono dubbi: siete a Roma. Ma senza le esagerazioni della Capitale, se notate arredo urbano mancante, distrutto o solo imbrattato, se ai lati della strada trovate bottiglie di plastica o mascherine, boschi incendiati e acque inquinate, non avete espatriato: siete sempre in Italia.

Se c’è una signora che piange a dirotto ad un corteo per il suo Silvio perseguitato; se da un video un’altra accusa “Giuseppi e il bibitaro” di aver tramato con Bill Gates per vendere i vaccini e aver montato questa frottola della pandemia; se un’altra ancora sale sul palco e prende il microfono per accusare il governo di voler “iniettare il mercurio nelle nostre vene collegate ai 5G, così diventeremo dei piccoli robot”, siamo sempre in Italia. Quella nazione in cui scoppiano quotidianamente le bombe della disinformazione, in cui la disuguaglianza ne genera altra, con scuola scadente, lavoro governato dalla corruzione e retribuzioni inique, magistratura dannosa e politica serva.

Poi scopri che quelle signore sono solo la punta isterica di un iceberg votante che con più del 40% nutre le stesse convinzioni. Scopri che il dissenso alle politiche di buon senso supera agevolmente il 60% e che il resto non è che abbia capito poi tanto. Scopri che la guerra civile che pensavi si fosse sopita con l’inizio della quarantena, si è riacutizzata con gli “studi matti e disperatissimi” delle massaie che hanno escusso internet durante il confinamento. E scopri che tutta la politica si riduce a imbottire la gente di panzane per poi raccontargliele di nuovo coi video e le dichiarazioni en plein air, “con i pannelli a metano per alimentare il ponte”. Scopri che devi pagare lo stipendio per intero a Sara Cunial, eletta per leggere in Parlamento il temino complottista. Ecco, così è difficile, arduo, mantenere il rispetto della democrazia, della civiltà.

Adesso, non pretendo che tutti abbiano fatto un esame di microbiologia e sappiano distinguere tra un vibrione e uno spirocheta o tra un virus a dna e uno a rna. Ma se la gente affolla le piazze perché nega l’esistenza dell’epidemia, e pensa che le bare a Bergamo siano state una messinscena, allora deve essere corretta. Se non rispetta i provvedimenti (d’estate è duro tenere una mascherina in faccia), e la banda degli istigatori con l’immunità parlamentare le dà man forte, allora ai primi accenni di boicottaggio e sabotaggio bisognava militarizzare ogni dipendente dello Stato poiché questa è a tutti gli effetti una guerra. E come se non bastassero Salvini e Meloni, anche i fuoriusciti del M5S hanno intuito il potere del popolo ignorante e si vogliono fare un partito. Si erano candidati per smascherare la struttura della società, e invece Paragone riempie i social di puttanate spaziali, la Cunial (da non credere) agita le folle nelle piazze e ci indica i nostri nemici.