(di Marco Travaglio – Il Fatto Quotidiano) – Viva la Fca (che dio la benedca)/1. “L’innovativo accordo riconoscerebbe il ruolo del settore automobilistico nazionale” (comunicato Fca, 16.5). “Formula innovativa. Un modello per tutta l’economia”, “È un’operazione del tutto innovativa, quella che vede protagonista Fca, il governo e Intesa” (Francesco Manacorda, Repubblica, 17.5). “Va sottolineata la portata fortemente innovativa dell’operazione… per la ripartenza del sistema industriale” (Teodoro Chiarelli, La Stampa, 17.5). Miliardi pubblici alla Fiat: una cosa mai vista.

Viva la Fca (che dio la benedca)/2. “Il prestito fino a 6,3 miliardi di euro che la prima banca italiana si avvia ad assicurare con la garanzia pubblica della Sace a Fca Italy, capogruppo del colosso automobilistico del nostro Paese, servirà ad assistere con nuova liquidità tutta la filiera del settore ‘automotive’, raggiungendo decine di migliaia di lavoratori e di piccole e medie imprese… Il primo grande prestito garantito dallo Stato dell’era post-Covid19… coinvolge, anche grazie alla forza di una grande azienda multinazionale fortemente radicata in Italia, … imprese e lavoratori sul territorio e dà una spinta forte all’economia” (Manacorda, ibidem). Ah ecco, non li prendono per sé, ma per i lavoratori e le piccole imprese. Lo fanno per noi.
Viva la Fca (che dio la benedca)/3. “È un esempio che mette in secondo piano le polemiche in queste ore sul fatto che la holding Fca e la sua controllante Exor … abbiano sede legale in Olanda” (Manacorda, ibidem). Vuoi vedere che, niente niente, Repubblica e Stampa hanno qualcosa a che fare con la Fca?
Viva la Fca (che dio la benedca)/4. “La scelta di spostare la sede delle holding fuori dall’Italia è stata ed è comune a molte multinazionali italiane non solo per vantaggi fiscali offerti da altre legislazioni, ma anche per una linearità del diritto societario che in Italia è difficile trovare” (Manacorda, ibidem). Quando si dice parlare del Manacorda in casa del finanziato.
Test o croce/1. “Sconsiglio il test sierologico, ma in caso di positività la Regione lo rimborsa” (Attilio Fontana, Lega, presidente Lombardia, Italpress,17.5). Quindi ammalarsi conviene.
Test o croce/2. “Sì, io ho posto il problema delle regole di comportamento… uguali in ogni regione. Ma poi ognuno si regola come meglio crede” (Fontana, La Stampa, 16.5). Ma un bel Tso no?
Giù le manette. “Gli errori li ha fatti il governo. Giù le mani dalla Lombardia” (Roberto Formigoni, ex presidente Regione Lombardia, rubrica “La frustata”, Libero, 17.5). Ce le vuole rimettere lui?
Rosé. “A Conte dico: la nostra pazienza è finita” (Ettore Rosato, presidente Iv, Riformista, 9.5). Brrr che paura.
Bluff. “La sconfitta di Bonafede… Non si possono rimandare i mafiosi in carcere per decreto, checché ne dica la propaganda del M5S” (Annalisa Cuzzocrea, Repubblica, 7.5). “Bluff di Bonafede sui boss scarcerati” (il Giornale, 11.5). “Flick svela il bluff del governo ‘No, il decreto Bonafede non riporterà i mafiosi in carcere’” (Il Foglio, 13.5). “Ritorna in cella il boss Sacco” (Corriere della sera, 13.5). “Zagaria tra i primi a tornare in carcere” (Repubblica, 14.5). Quindi, se non è il dl Bonafede, sono i boss che tornano in galera spontaneamente?
Comprensione. “Capisco l’imprenditore che si è tolto la vita” (Silvio Berlusconi, Libero, 11.5). Non aveva una villa in Costa Azzurra.
Cazzullate. “Le lacrime della Bellanova sono state forse il momento migliore di questo governo” (Aldo Cazzullo, Corriere della sera, 16.5). Sono soddisfazioni.
Al Renzhab. “Per salvare Bonafede dalla sfiducia, Italia Viva rivuole la prescrizione” (Il Dubbio, 13.5). Cos’è, una richiesta di riscatto?
Neurodeliri. “Questi neuro comunisti al potere espopriano il nostro spazio vitale” (Marcello Veneziani, La Verità, 15.5). “Abusi, cialtronerie, crisi gravissima. Urge gente seria o esplode la bomba” (Veneziani, ibidem, 13.5). Perchè autoescludersi così?
I governi della settimana. “Conte nuova bestia nera del M5S” (La Verità, 12.5). “Conte nel mirino del fuoco amico. L’ira degli alleati: 5Stelle allo sbando” (Messaggero, 12.5). “La crisi è in atto” (Francesco Verderami, Corriere della sera, 13.5). “Premier sotto assedio. Il Pd: ‘Così non va’. E spinge per il rimpasto” (il Giornale, 14.5). “Rissa M5S e tutti contro Conte” (Messaggero, 14.5). “Il governo dei tamponi: anche il rimpasto al buio potrebbe essere letale” (Augusto Minzolini, il Giornale, 15.5). “Assedio giallorosso a Conte: vogliono imporgli l’agenda” (il Giornale, 16.5). “Governo in lockdown tra affanni e sospetti” (Verderami, Corriere, 16.5). Ci siamo: praticamente è fatta.
Estenuanti, ripetitivi, ossessivi, falsi, cialtroneschi…, aggiungete voi altri aggettivi a scelta, gli attacchi della stampa
serva al governo che rischia di ostacolare i succosi affari che Lorsignori hanno preventivato per mettere le grinfie
sui quattrini stanziati per tentare di tenere a galla la nave Italia.
Il caso FCA/Exor é emblematico di quali siano le reali intenzioni di questi vampiri: continuare a succhiare il sangue
dall’intero Paese nel superiore interessi di proprietari ed azionisti.
FCA (senza la I) NON è azienda italiana e quindi che si facciano prestare le garanzie sui pochi spiccioli di cui
abbisognano (solo 6,3 mld!) dal governo olandese.
Hanno già impostato il pateracchio con la dirigenza di Banca Intesa (ma và!) e i quattrini i nostri onestissimi ed oculatissimi banchieri li hanno già messi da parte (sorpresa, sorpresa!).
Resta solo da definire un piccolo particolare: riusciranno i nostri eroi a fottersi per l’ennesima volta i NOSTRI
quattrini lasciandoci poi il compito di ripianare il debito per “salvare la Banca” che rischia la bancarotta per crediti
non più esigibili ma garantiti da noi?
Ai posteri l’ardua sentenza!
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LA POLITICA e LA PRIVACY
se dire stampa significa leggere delle vicende dei personaggi al governo, dirne male o dirne bene può avere il suo peso oscillante nella massa votante. La sinistra si è avvicinata alla destra filo globalista non solo divenendo globalista ma divenendo una fucina di stato con valori ben saldati all’ortodossia dei credi. Le chiese si strutturano attorno ai credi e al potere del denaro. Il sindacato, con i governi di sinistra, ha avuto una virazione e la politica ha imposto i suoi credi, perché impone sempre un credo a suo vantaggio e le strutture politicamente affiliate vengono alimentate allo scopo. Io credo nei lavoratori è una locuzione che assembla il tragico al profano,mentre è la cultura, nella sua espansione attraverso lo scioglimento dei vincoli dei gradi di fantasia permessi, che è stata fermata, arrestata, bistrattata da ordini superiori di normalità normativa. Si alza la privacy, potranno gestire il denaro attraverso le banche, del credo al potere di Stato.
Io credo nello stato come lavoratore, è un’altra locuzione ineffabile, quanto vana, in quanto ognuno è imprescindibile dal suo valore unitario e singolo in rapporto con lo stato, che è l’organizzazione della società in cui si vive. Il padronato divenuto finalmente il padrone di sé stesso… Entità sociali cioè strutture unitarie sociali, costituite da individualità il cui collante è un credo, un fare, un pensare e un agire in virtù di una logica di domanda e offerta.
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Un po di libertà e spensieratezza, dott. Travagliosupergeniale: viva la Fca, (che Dio la benedca). Grandioso, rimettiamo i fondamentali della vita al suo posto!!! (da uomo)
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Grazie Marco, due risate fanno buon sangue!
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In seguito, caro direttore, eviti di nominare il cialdiniano “filosofo” di Bisceglie, definirlo urticante è un eufemismo.
Il coraggio dei cubiculari della FCA ( I, che dio la benedIca) è tranquillizzante non dovremo indossare il classico riparo di bandone.
Auguri Direttore.
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