(DI MASSIMO FINI – ilfattoquotidiano.it) – L’altra sera ero a cena in una bella casa, ingentilita da raffinate boiserie, invitato da una signora di mezza età, moglie di grande Autorità. L’ospite era donna moderna, emancipata, acculturata, consapevole, radical chic, femminista, ecologista, pacifista e soprattutto animalista. Ce n’era abbastanza per darmi sui nervi. Sapendo probabilmente – diceva di essere una mia lettrice – che io, a differenza di Feltri, suo idolo, non ho una grande simpatia per gli animali da compagnia, preferendo rinoceronti, bisonti, elefanti, ippopotami e soprattutto il mitico varano dell’isola di Komodo, che è l’unico animale preistorico rimasto sulla faccia della Terra, ingaggiò una discussione sull’animalismo di cui era fautrice fanatica ed estremista. Gli animali, a dir suo, non dovevano essere uccisi e tanto meno torturati. Le feci notare che anche la bistecca che aveva nel piatto era pur appartenuta a qualcuno, che era stato torturato vivendo sotto le luci dei riflettori ventiquattr’ore su ventiquattro e poi serenamente ucciso.
Recentemente in Belgio è stata istituita in Costituzione una norma che obbliga alla “tutela del benessere degli animali”. Norma giusta e saggia se presa con moderazione, non con l’estremismo animalista (io definisco l’animalismo “la malattia infantile dell’ecologismo”). Mi pare che con la tutela del “benessere degli animali” si stia andando troppo oltre. Scrivevo ne Il ribelle dalla A alla Z del 2006: “Quando si arriva a produrre e commercializzare shampoo e linee di beauty per cani, gli si fa indossare, oltre ai cappottini, t-shirt, cappellini, trench, bretelle, stivaletti di montone, occhiali da sole, gli si smaltano le unghie, li si irrora di eau de toilette alla vaniglia perché non odorino da cani, di ‘color highlight’ per fare le meches al pelo, striandolo di rosa, di arancione, di blu, di fucsia, di oro, li si vaporizza con spray antistress, li si porta dallo psicanalista da 300 euro l’ora e infine si stipulano polizze vita a loro favore del valore di 200 milioni di euro, vuol dire che una società è giunta al capolinea”. Si aggiunga che in America, capofila di quest’orgia animalista, si lasciano cospicue eredità soprattutto ai cani, preferiti ai congiunti. Per fortuna le guerre in corso, costringendo a stringere la cinghia, hanno tagliato un po’ le unghie a questo animalismo cretino. Non tutto il male vien per nuocere.
Io, devo ammetterlo, ce l’ho soprattutto con i cani che sarebbero anche delle brave bestie se non fosse per i loro padroni. Si sostiene che fra cane e padrone (per il gatto, più indipendente, la cosa è diversa) c’è “un affetto reciprocamente disinteressato”. Disinteressato un bel niente, perché il cane, come si dice in milanese, la gà la sua convenienza perché sgriffa il cibo a gratis. Io credo che gli animali vadano trattati da animali e non umanizzati. Non si potrebbe far loro peggiore ingiuria. Un bel calcio in culo a un cane, diventato fastidioso, ogni tanto va dato, “a cuccia!” infatti si dice. Dei cani poi non mi piace proprio la fedeltà detta appunto “canina”, peraltro sovrapagata. Purtroppo la “fedeltà canina” è anche degli uomini di fronte al Potere, a qualsiasi potere. Dell’uomo dev’essere la lealtà che è cosa ben diversa dalla fedeltà.
In molti Paesi è proibito mangiare carne di cavallo. Fortunatamente in Italia no, in Italia si preferisce fare stramazzare i cavalli al Palio di Siena. L’uomo è un animale onnivoro, e quindi anche carnivoro, e perciò ha il diritto di sfamarsi come meglio può. È antropocentrico, così come il gatto è gattocentrico e il leone leonecentrico. Il leone si stupirebbe molto se qualcuno andasse a dirgli che non è etico che si divori l’antilope.
Se l’ospite dell’altra sera leggerà queste righe mi sarò fatto un nuovo nemico. E la mia ex moglie mi dice che a furia di comportarmi così rimarrò solo come un cane. Ma, visto come stanno andando le cose, non è detto che, a questo punto, sia uno svantaggio.
Articolo condivisibile su molti punti, nello stile Fini, magari non proprio rispettoso nel giudicare la fedeltà canina, oltre che commovente, ha aiutato spesso con slancio e sprezzo del pericolo i suoi padroni, anche rischiando la propria incolumità.
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grazie Massimo, avanti con leggerezza!
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Considerando come si trattano tra umani conviene anche agli animali.
Da vegetariano convinto consiglierei a Fini di vedersi la replica di Report di domenica.
Io ho il cane, gatto e galline e sono tutti trattati con rispetto. Le galline chiaramente muoiono di vecchiaia.
Gli eccessi non hanno mai senso.
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le mie ultime due galline sono morte Febbraio azzannate da un cane scappato da casa.
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E’ secondo me evidente che non ha mai avuto un cane e non sa di cosa parla. Poi sui cappottini e gli antilopi gli do anche ragione.
E solo lo è già ora, ma non come un cane, perchè il cane ama la compagnia.
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Fini è un semplice esibizionista, una tipica bestia milanesissima che sotto la patina del suo anticonformismo arriva a sostenere immonde concezioni degli esseri viventi.
Le sue sparate hanno per oggetto note di costume, ma difficilmente si avventura sulle qualità morali della borghesia altolocata che frequenta.
Nel giorno dell’ arresto del presidente della Liguria lui se la prende…con i cani.
Ne avesse uno da accudire o con cui scambiare emozioni vivrebbe meglio, meno frignone e accidioso.
Questi quadrupedi si accontentano di poco per essere fedeli, una piccola parte del tuo pasto quotidiano a loro basta. E non esitano spesso, per indole protettiva, per addestramento, per fedeltà a sacrificare la loro vita. Quello che più reclamano, potrebbero testimoniarlo altri commentatori, è qualche carezza o un giocoso momento da condividere.
Anche sui gatti non ha capito una mazza.
Vabbe’, inutile spiegarlo ad uno per il quale non scorgo alcuna differenza con il raccomandato Lollobrigida, che è stato capace di mettere il suo controllo i Carabinieri Forestali, spostandoli dalla lotta al bracconaggio a quella degli ambientalisti che disturbano i cacciatori suoi elettori.
https://x.com/capraliberatutt/status/1785709348661977426?t=JuqYK7yJDOWqbX1fFi90VQ&s=08
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Ripeto spesso, provocatoriamente, che uno come me, che ha maturato un “disprezzo totale” per il genere umano, non può amare il “miglior amico” del genere umano. E infatti non amo i cani ( pur facendomi spesso tenerezza, e certamente non facendogli mai del male). Amo invece i gatti. E adoro la loro personalità. Conquistare un gatto è tutt’altra cosa.
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Condivido, Paolo 🐈💖
La fedeltà del cane è dovuta al suo istinto gregario, che riconosce nel padrone umano il capobranco. Il gatto, se ti ama, ti riconosce al più come “genitore”, quindi, esattamente come un adolescente, fa un po’ come cz gli pare, anche in base al suo carattere…
Amo, comunque, tutti gli animali…non riesco ad odiare neanche topi, serpenti, zanzare e blatte, pur avendo una vera e propria fobia per queste ultime. Ovviamente non con tutti convivrei e così come “salvo” i ragni, con manovre varie per portarli fuori di casa, e rischio di cadere su sentieri impervi, per non calpestare le formiche, di fronte a zanzare e blatte subentra il “mors tua, vita mea”…ma mi sento in colpa.
D’accordo sul non umanizzare gli animali domestici, ma trovo comunque agghiacciante l’atteggiamento egoista ed estremamente irrispettoso di Fini verso i nostri compagni di vita.
Vabbè, lui è così CINICO in ogni aspetto della vita…e della morte.
Oserei dire: che carattere di m.!
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Si, cani e gatti sono diversi. Ma se li cresci assieme tra loro sì cercano, giocano e si accudiscono a vicenda.
Sono fortunato oggi a vivere in provincia, in un paesino e in un caseggiato autonomo, con ampio giardino e campagna boschiva nei dintorni. Li i gatti esercitano la loro autonomia, esercitandosi nella caccia facendomi dono delle loro prede, non richieste.☝️😌😁🤭
Ho spesso ritrovato all’ingresso lucertole, topi, qualche biscia, uccellini e ogni altra forma di vita che ha avuto la sventura di imbattersi nel loro istinto predatorio. C’è un però…RESTANO SEMPRE nei dintorni dell’ abitazione, allontanandosi al massimo di qualche centinaio di metri.
Perché quando li richiamo per la pappa accorrono tutti come fulmini nel giro max di 15/20 secondi. E gradiscono le coccole come il cane, cominciando a ronfare fusa.
Fini è chiaramente all’ oscuro di tali dinamiche che intercorrono tra umani e animali d’affezione, troppo preso a vivere tra cemento e asfalto si perde questi regali della natura.
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Cara Anail, anch’io rispetto la “vita animale” in tutte le sue forme. Uccido le zanzare solo perché mi ronzano nelle orecchie la notte, altrimenti potrebbero campare pure loro. E poi le mosche, ma solo quando ti scambiano per un escremento e ti si azzeccano addosso, e non ci fai nulla a cacciarle. Insistono. Poi tutti gli animali coi quali puoi provare maggiore empatia stimolano in me curiosità e vicinanza. Qualunque video di animali negli short di TikTok mi ipnotizza. Meglio comunque osservarli nel loro contesto. Gli animali domestici sono una grande compagnia e una grande responsabilità. Ovviamente amo i gatti ma questo non significa che non voglia bene ai cani. La mia era una provocazione.😉
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Mah, per me stavolta Fini ha toppato. Non ci vedo nulla di male ad umanizzare i cani, e non capisco che fastidio possa mai dargli (al netto dei cappottini invernali, che però hanno pure una utilità, ammesso e non concesso: sarebbe cme avercela col telefono cellulare perché una volta nessuno lo usava. Ma vale per tutto, per le automobili con 150 HP e il climatizzatore, per gli aeroplani, e anche per il PC da cui Fini scrive quasi sicuramente; insomma, è un discorso che apre a infinite discettazioni di molti tipi, le quali, prese sul piano sbagliato, permettono di dire tutto e il contrario di tutto). Neanche capisco il problema nell’ “umanizzare” qualsiasi altro animale, se è per quello. È tipico del genere umano di antropomorfizzare tutto quel che gli sta intorno, è un suo limite come anche una sua possibile risorsa. Lo facesse SEMPRE, per tutti gli animali, l’umanità sarebbe tutta composta da “animalisti”, e certamente non li mangeremmo né li trucideremmo per trarne vantaggi, quali che essi siano; pretenderlo, tuttavia, è improprio, poiché l’uomo lo fa con gli animali, cioè con altre specie, esattamente come lo fa anche con la propria. Nessun rispetto per certe classi sociali, per alcuni ceti, per alcune popolazioni solo perché vivono abbastanza lontane e credono in qualche altro dio. Per info citofonare da qualche parte in Palestina o in Ucraina… Lo dico a puro titolo d’esempio e sempre, SEMPRE, riferendomi al “popolo” – non a caso “bue” – e non certo alle leadership che decidono di far le guerre col Q-lo dei cittadini, decidendo dai propri divanetti nei propri salottini).
E comunque, semmai – per tornare al discorso – non trovo sbagliato umanizzare i cani più di quanto trovi sbagliato “canizzare” gli umani, specialmente i politici, specialmente quelli italioti, i buzzurri per definizione, poiché la trovo un’inutile quanto inefficiente offesa, un gratuito insulto agli animali stessi. Vabbè, ma che pretendo, pure io?! Son vegano per una scelta etica, quindi son nel torto a prescindere, no? E anche un rompipalle… 🤷🏼♂️
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Mi pare che Fini se la prenda più con i padroni che con gli animali.
E tra l’altro critica l’umanizzazione degli animali.
A proposito di cani comunque, a seguito dello “sbranamento” di un bambino avvenuto di recente in Campania, a conclusione del servizio del Tg sull’accaduto han detto che in Italia ogni anno si registrano più di 70.000 aggresioni di cani verso le persone. E parliamo di quelle denunciate.
Fatti due conti sono circa 200 aggressioni al giorno.
E la cacca dappertutto?
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La tecnica di ridicolizzare e generalizzare non fa onore al giornalista, consiglio di parlare con persone che grazie alla presenza nella loro vita di un cane o un gatto hanno superato momenti difficili e la solitudine. Se poi l’articolo è finalizzato a entrare in scia allo schifo cui stiamo assistendo (uomo unico animale senziente, allevamento intensivo,, via libera alla caccia e altre amenità dei destronzi) allora caro Fini ti auguro di non capire quanto sei squallido.
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