
(Dott. Paolo Caruso) – Un altro anno viene consegnato alla storia, un 2025 in cui l’ economia di guerra continua a mordere l’Europa e maggiormente un Paese di per se fragile come l’ Italia. L’ anno che sta per lasciarci è ancora retaggio di guerra in Ucraina e per certi aspetti anche in Palestina dove la mano assassina dei Coloni israeliani non demorde. Le lobby delle armi moltiplicano i loro guadagni mentre in Italia la legge di bilancio 2026 appena approvata spegne qualsiasi speranza di ripresa. Un manovra recessiva volta agli armamenti, e al sostegno finanziario all’ Ucraina non può che condizionare lo sviluppo del Paese. Una mediocrità di questa destra meloniana che ha sperperato quasi un milione di euro per la costruzione dei centri migranti in Albania e il loro trasferimento a costi particolarmente esosi. Un anno 2025 che vede un’ Italia sempre più bellicista che riduce i finanziamenti alla sanità pubblica, alla scuola pubblica a favore del privato, non dando risposte adeguate alle necessità dei cittadini. Una manovra finanziaria che allarga la forbice nella asfittica economia italiana con una sofferenza sempre più crescente tra la popolazione che vede avvicinarsi lo spettro della povertà, Una stangata di fine anno che si riverbera al prossimo con tanta ipocrisia e una buona dose di disonestà. La ” bugiardopoli meloniana “, è una prateria sconfinata di illusioni costellata da promesse mancate. ” L’ anno vecchio è finito ormai, ma qualcosa ancora qui non va ” per dirla alla Lucio Dalla. I conti infatti non tornano per la maggior parte della popolazione. A tre anni dal suo insediamento e ai programmi trionfali della Premier nulla o poco è stato fatto per rispettare gli impegni presi in campagna elettorale. Una manovra di bilancio 2026 che contrariamente agli impegni presi vede una conferma della vituperata legge Fornero, anche in senso peggiorativo. Gli aumenti previsti ai pensionati
sono risultati poca cosa e le pensioni minime addirittura hanno avuto un incremento mensile di euro 1,80. Lo stesso investimento economico sulla classe media, una robusta elemosina che di sicuro non stravolgerà la vita ai beneficiari. Opzione donna e Quota 103 cancellate per mancanza di risorse incidono sul destino delle lavoratrici e dei lavoratori mentre cresce l’ Iva sui prodotti della prima infanzia. La tanto sbandierata tassazione degli extra profitti bancari è diventata oggi nei fatti una sorta di contributo facoltativo a buon rendere. Di contro si attua una ennesima rottamazione di cartelle, con agevolazioni per i contribuenti in debito con l’ erario. Le accise sul carburante, a cui Meloni e Salvini tenevano particolarmente ad eliminare, hanno avuto un rincaro nel diesel, e anche nei pedaggi autostradali. Aumenti che produrranno a catena ulteriori incrementi nelle spese di trasporto e condizioneranno chiaramente una impennata dei prezzi. Nel corso dell’ anno che sta per finire si è assistito ad un continuo attacco alla magistratura anche a quella contabile che proprio in questi giorni con legge definitiva è stata depotenziata nella sua operatività, dando sollievo a quelle “anime sante” di malfattori. Intolleranza ai controlli spese che interessano anche il ponte Stretto di Messina. Il 2026 ci vedrà alle prese con il referendum sulla riforma costituzionale sulla separazione delle carriere dei magistrati voluta dalla Caciottara e dai suoi alleati per indebolire e sottomettere l’ organo giudiziario al potere politico, spacciandolo per riforma della giustizia. Premierato e Autonomia differenziata saranno ancora le prossime mosse di questa destra autoritaria a cui bisogna tenere testa per non farci schiacciare dalla Democratura.
Dott.Caruso purtroppo i presupposti per un anno peggiore ci sono tutti ci ha pensato questo governo, solo i cittadini abbindolati dalla propaganda , non lo hanno ancora capito… se ne accorgeranno e ce ne accorgeremo…
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