La maggioranza ha pensionato la Corte dei Conti. Dimostrando ancora una volta che questo governo è allergico ai controlli.

(di Andrea Sparaciari – lanotiziagiornale.it) – La scusa è la stessa che aveva portato all’abolizione del reato di abuso d’ufficio: liberare i nostri amministratori dalla paura della firma. Solo che questa volta il governo di Giorgia Meloni ha voluto alzare il tiro: perché cancellare un reato – deve essersi chiesto – quando puoi eliminare direttamente i controlli? E, già che ci sei, abbassare di oltre due terzi le sempre più improbabili sanzioni?
Ed è così che sabato 27 dicembre, in un Senato semi-deserto, con gli eletti smaniosi di gettarsi nel tourbillon delle feste, l’esecutivo più a destra della storia repubblicana ha pensionato la Corte dei Conti. Pardon, l’ha “riformata”, come piace dire al centrodestra quando smantella pezzi di Costituzione o mette mano a pesi e contrappesi tra poteri dello Stato.
Tra le altre amenità, la “riforma” prevede che d’ora in poi ci sia un limite al risarcimento che potrà essere posto a carico di amministratori, dirigenti e funzionari condannati per danno erariale. Il risarcimento, cioè il ristoro per un atto compiuto contro la collettività, è ora limitato al 30% degli importi accertati o a due annualità di stipendio del reo. Il resto, quel 70%, sarà invece a carico dello Stato, cioè dei cittadini, cioè delle vittime del reato commesso dall’amministratore pubblico. Un paradosso quasi ridicolo, se non fosse tragico. Tanto che gli stessi giudici contabili hanno definito quella votazione del 27 dicembre in un Senato semi-deserto “una pagina buia per i cittadini”. Come dar loro torto?
Questione di cellule
(Marco Travaglio) – Le reazioni bercianti della destra e della sinistra di destra agli arresti dei “finanziatori di Hamas dall’Italia” oscillano tra il ridicolo e il vergognoso. Non staremo qui a menarla con la presunzione di non colpevolezza di cui cianciano sempre quando viene indagato uno di loro per non parlare dei fatti: qui dagli atti appare probabile che gli arrestati finanziassero davvero Hamas. Ed è una gioia scoprire che il governo ha trovato finalmente qualche magistrato buono: infatti elogia i pm, il gip che dà loro ragione (ma non perché sia “appiattito” in quanto “collega”), l’indagine (benemerita, mica uno “scontro fra giustizia e terrorismo”) e financo le intercettazioni (quelle che di solito Nordio definisce “barbarie medievale” e vuole abolire). In attesa del processo alla “cellula terroristica di Hamas” in quel di Genova, i soliti politici reclamano scuse e dissociazioni da chi è stato visto o fotografato accanto al famigerato Hannoun. Che risiede a Genova dal 1983, raccoglie da sempre soldi e li invia a Gaza dichiarandoli alla dogana, è indagato in Italia dal 2001, è nel mirino di Israele da ancor prima, è stato sanzionato dagli Usa nel 2023, ha sempre inneggiato alla lotta armata palestinese, ma non risultava finora aver commesso reati. A parte due fogli di via da Milano per comizi infuocati, non aveva subìto neppure un’espulsione, che non si nega a nessuno. Se però ha finanziato stragi di civili come quella del 7 ottobre, merita una severa punizione.
Il guaio è che Hamas dal 2006 è il governo legittimo della Striscia di Gaza, avendo vinto le elezioni dell’Anp a cui l’Ue e gli Usa l’avevano incoraggiata a partecipare (poi si preferì non votare più). Chi voleva aiutare i gazawi, incluse le famiglie dei morti e dei detenuti in Israele, doveva passare da Hamas. Che peraltro, con i 7 milioni inviati in 24 anni dalla temibile cellula genovese, sarebbe durata due giorni: per sua fortuna a coprirla di miliardi erano Qatar, Egitto, Iran, Algeria, Siria e Turchia. Tutti amici nostri e artefici della “pace in Medio Oriente” (a parte l’Iran, ancora cattivo, e la Siria, diventata buona quando un terrorista dell’Isis ha rovesciato Assad). Voi direte: ma il Qatar dell’emiro al Thani, amicone di Renzi e Meloni che ora strillano per gli spiccioli di Hannoun anziché dissociarsi? Quello. E chi lasciava passare le centinaia di milioni l’anno girati da Doha ad Hamas? Netanyahu, che si vantava di sostenere Hamas contro l’Olp e poi sterminò 70 mila palestinesi in due anni per la legge del taglione. Anche Hannoun invocava per gli israeliani la legge del taglione, senza peraltro (almeno che si sappia) torcere un capello ad alcuno, e ora è un “terrorista”. Il bello di quando accusi qualcuno di terrorismo è che sai dove cominci, ma non sai dove finisci.
"Mi piace"Piace a 15 people
@ Infosannio (aka Raffaele Pengue):
Io la butto là: e se, come buon proposito per l’anno nuovo, cominciassimo col far rispettare quelle due regole in croce che stanno scritte qua sotto, mettendo alla porta gli insultatori seriali? Altrimenti, tanto vale cancellarle del tutto.
Dopodiché, faccia pure come crede.
"Mi piace"Piace a 5 people
suca!
"Mi piace"Piace a 1 persona
Sei un vecchio cafone. Spero ti mettano alla porta.
"Mi piace""Mi piace"
hahahaha
"Mi piace""Mi piace"
Secondo i nostri filo sionisti di tutto l’ arco castico non è terrorista chi trucida ventimila bambini o li rende storpi per tutta la vita o ancora, li rende orfani avendo eliminato i loro genitori e nonni nella quantità di cinquantamila persone , ma terrorista e colui che combatte a modo suo , non essendoci uno stato con un esercito dalla sua parte, per difendersi da un esercito straniero che ha occupato il suo territorio impunemente ricorrendo all’ aiuto di Usa ed Europa.
"Mi piace"Piace a 4 people
Grazie alla Redazione di Infosannio…..!!
"Mi piace"Piace a 1 persona
Paolo Consiglio ·
Segui
16 h ·
L’ombra di Israele. Quando le prove arrivano dall’esercito israeliano durante il massacro di Gaza: il caso Hannoun e il rischio per lo Stato di diritto italiano.
L’uso di materiali militari israeliani nei procedimenti contro attivisti solidali con la Palestina solleva una questione decisiva: può uno Stato accusato di genocidio fornire “prove” affidabili a tribunali democratici?
Non è una questione di simpatia politica, né di schieramento ideologico. È una questione di diritto, di metodo e di sovranità giurisdizionale. Quando un procedimento penale fonda parti essenziali del proprio impianto su materiali prodotti da un esercito impegnato in operazioni contro una popolazione civile, il problema non riguarda solo gli indagati. Riguarda la tenuta stessa dello Stato di diritto.
Una parte rilevante dell’impianto accusatorio nei procedimenti che coinvolgono Mohammed Hannoun e altri attivisti impegnati in attività di solidarietà con la popolazione palestinese si fonda su materiali elaborati dalle forze armate israeliane durante operazioni militari condotte nella Striscia di Gaza. Operazioni che non possono essere descritte come un conflitto armato tra eserciti, ma come un’azione unilaterale esercitata contro una popolazione civile priva di mezzi militari equivalenti, sottoposta ad assedio, bombardamenti e privazioni sistematiche.
Tali materiali provengono da uno Stato che non è parte terza, né osservatore neutrale, ma attore diretto delle condotte oggi sottoposte a scrutinio internazionale. Israele è destinatario di misure provvisorie vincolanti disposte dalla Corte Internazionale di Giustizia ed è sottoposto a un procedimento internazionale per il rischio di genocidio. Questo dato, pubblico e documentato, non può essere considerato irrilevante quando i suoi apparati militari producono documentazione destinata a incidere sulla libertà personale di cittadini residenti in Italia.
L’assunzione di tali materiali come base probatoria pone un problema strutturale di affidabilità e terzietà. Si tratta di documenti formati in assenza di contraddittorio, prodotti da un apparato militare direttamente coinvolto nelle operazioni oggetto di denuncia internazionale, in un contesto incompatibile con le garanzie minime del giusto processo. In queste condizioni, l’attendibilità non può essere presunta né automatica, ma avrebbe richiesto un vaglio particolarmente rigoroso, autonomo e indipendente.
Il rischio è quello di uno slittamento silenzioso ma grave: dalla cooperazione giudiziaria al recepimento acritico di materiale di intelligence militare. Un passaggio che trasforma informazioni prodotte in un contesto di sterminio e devastazione in presunti elementi probatori, senza che venga affrontato il nodo fondamentale della loro origine e della loro funzione politica.
Particolarmente allarmante è la qualificazione retroattiva di attività umanitarie come “finanziamento al terrorismo”, fondata sull’inclusione delle organizzazioni beneficiarie in liste predisposte da un governo straniero. In questo schema, l’etichettamento politico rischia di sostituire l’accertamento giudiziale: una definizione attribuita da un esercito viene assunta come presupposto di rilevanza penale, senza una verifica pienamente autonoma da parte dell’autorità giudiziaria italiana.
L’effetto complessivo è una rilettura unitaria e forzata di decenni di attività solidale, già oggetto in passato di valutazioni e archiviazioni, alla luce di presunti “nuovi elementi” forniti dopo il 7 ottobre 2023. Un clima di emergenza interpretativa che rischia di travolgere i principi di legalità, irretroattività e certezza del diritto, proiettando un sospetto penale generalizzato su condotte nate come espressione lecita di solidarietà.
Ciò che si delinea è un caso paradigmatico di lawfare: l’uso dello strumento penale come veicolo di una strategia politica esterna, in cui la narrazione prodotta da uno Stato accusato di crimini internazionali finisce per orientare procedimenti giudiziari interni. Un corto circuito istituzionale che mette in discussione l’indipendenza della funzione giurisdizionale e il confine, sempre più fragile, tra giustizia e pressione geopolitica.
In gioco non vi è soltanto la posizione degli indagati. È in gioco la capacità dell’ordinamento di mantenere una linea di separazione netta tra accertamento penale e assorbimento di materiali prodotti da apparati militari coinvolti in uno sterminio di massa. Quando questa linea si dissolve, la giustizia smette di essere sovrana e diventa permeabile alla guerra giuridica.
Richiamare questi principi non significa interferire con l’autonomia della magistratura, ma difenderla. L’accertamento penale deve fondarsi su prove verificabili, prodotte in contesti compatibili con il giusto processo, non su documentazione generata da chi è parte attiva di un massacro e sottoposto a scrutinio internazionale.
La solidarietà non è un reato. La critica non è terrorismo. E il diritto, se vuole restare tale, non può accettare che il suo linguaggio venga scritto da chi opera sotto accusa per genocidio.
"Mi piace"Piace a 5 people
Sono d’accordo su un minimo di controllo sui soggetti capaci solo di insulti e accanimenti patologici, ma io con 500 caratteri non sono capace nemmeno di dire chi sono 🙂
P.S.
Oggi alle 7,30 c’erano già gli articolo del giorno. Sentitamente ringrazio. Non dimenticatevi di Tommaso Merlo da Bioblu.
"Mi piace""Mi piace"
Tomaso Montanari:
“Anche se esistesse davvero una rete italiana di finanziamento ad Ham*s (e lo si dovrà dimostrare in tribunale, e non certo basandosi sui “dati” forniti dai servizi segreti dello Stato geno&cida di Israele…), davvero nessuno di coloro che hanno manifestato contro il geno&cidio di Gaza dovrebbe «chiedere scusa», come invece ciancia …Matteo Salvini.
Quelle manifestazioni non erano per Hams, ma per la sopravvivenza e l’autodeterminazione del popolo Palestinese (che, tra l’altro, paga tutti interi anche i danni prodotti dalle condotte criminali di Hams).
Quando la Procura nazionale antimafia e antiterrorismo specifica che l’inchiesta non toglie nulla all’enormità dei crimini del governo israeliano, sul quale pendono mandati di cattura internazionali, lo fa cercando di prevenire l’oscena, prevedibile (e puntualmente verificatasi) strumentalizzazione politica (di destra e purtroppo non solo…) degli atti (almeno in parte dovuti) della magistratura.
Non è solo un problema della politica: lo spazio dedicato dai media italiani a questa inchiesta è incredibilmente sproporzionato rispetto a quello dedicato ai cri/mini dei vertici dello Stato di Israele, in ogni caso incomparabilmente più grandi di quelli di Hams.
E i toni sono incomparabilmente più duri: il terro&- rismo di Israele va benissimo, perché è
fatto nel nostro interesse.
I morti non sono tutti uguali, siamo ancora e sempre in piena mentalità coloniale e suprematista. Per i nostri media mainstream,
i palestinesi sono umani di serie b (quando sono considerati umani…).
Anche io sono stato presentato a Mohammad Hannoun, in un evento pubblico con migliaia di persone presenti: e allora?
Gli attacchi a Laura Boldrini, a Francesca Albanese e ad altre personalità pubbliche che compaiono in fotografie con lui sono spregevoli e fondati sul nulla.
E spesso sono scagliati da persone che si vantano dei loro ritratti in compagnia di Netanyahu (e magari di Bolsonaro, di Putin, o di Trump): i cui cri*mini (al contrario di quelli presunti di Hannoun) sono certi, e noti a tutti”.
(Dal post di Tessy Luciano, che ringrazio.)
"Mi piace"Piace a 10 people
E comunque, giusto per ribadire il concetto, il popolo palestinese ha diritto alla lotta armata… Non è che i nostri sono partigiani e gli altri terroristi!!!
https://www.laluce.news/2024/09/06/il-diritto-alla-resistenza-armata-etica-islamica-e-il-caso-palestinese/
"Mi piace"Piace a 10 people
“Un esempio cruciale è la Risoluzione 37/43, adottata il 3 dicembre 1982, la quale afferma: “Riconosce la legittimità della lotta dei popoli per l’indipendenza, l’integrità territoriale, l’unità nazionale e la liberazione dall’occupazione coloniale e straniera e dai regimi razzisti con tutti i mezzi disponibili, compresa la lotta armata“. Questa risoluzione conferma che, in contesti di occupazione e oppressione, i popoli hanno il diritto di utilizzare ogni mezzo a loro disposizione, inclusa la resistenza armata, per raggiungere la libertà e l’indipendenza.”
"Mi piace"Piace a 9 people
Assolutamente d’accordo. Per questo sono dalla parte del popolo ucraino. E dovresti esserlo anche tu.
"Mi piace"Piace a 1 persona
Situazione completamente diversa.
"Mi piace"Piace a 3 people
Il popolo ucraino OPPRIMEVA il suo stesso popolo del Donbass e bombardava quel territorio da 8 anni.
Solo un’ignoranza persistente, cieca e VOLUTA può mettere a paragone le 2 situazioni!
Come se l’Italia avesse oppresso e combattuto a suon di bombe il Trentino Alto Adige e loro, alla fine, avessero chiesto aiuto all’Austria, essendo di madre lingua tedesca!
Noi non ci siamo comportati come l’Ucraina, gli abbiamo concesso l’autonomia, che l’Ucraina, invece, ha negato al Donbass, nonostante gli accordi di Minsk…e non solo, perché ha sistematicamente oppresso e discriminato il popolo russofono per anni.
E comunque TU non sei “dalla parte del popolo ucraino”! Sei dalla parte del GOVERNO UCRONAZI!
Se fossi dalla parte del POPOLO non sosterresti, anche solo bevendone ogni fandonia, questi guerrafondai di m. che vogliono la continuazione di una guerra solo per loro convenienza… Ad aprile 2022 l’accordo era raggiunto, SENZA ALCUNA PERDITA di TERRITORI.
È stato il vostro caro Zelensky a voler continuare la guerra “fino alla sconfitta della Russia”, indotto da Johnson&Biden… e sta pure continuando ad impedire la risoluzione del conflitto, con pretese assurde di conservazione di territori ormai perduti e volontà di entrare nella Nato.
Ma tanto il concetto non vi si infila in quella testa bacata… e sappi che URTA MOLTO il paragone assolutamente FUORVIANTE tra Ucraina e palestinesi, che ogni santa volta viene tirato fuori, come se vi infastidisse sentir parlare di genocidio palestinese, che in genere osate anche NEGARE!
E non posso neanche scrivere “Palestina”, ma solo palestinese/i, perché grazie al razzismo di m. di quelli come te, quello Stato neanche esiste!!!
VERGOGNA!
"Mi piace"Piace a 1 persona
Ec nella prima riga “il popolo ucraino” va tra virgolette, perché è un riporto della frase di Loquasto.
Ovviamente, e si capisce dal prosieguo del post, io non accuso il popolo ucraino tout court, anche se alla fine anche i bimbi di 2 anni venivano, purtroppo, ISTRUITI, un po’come gli israeliani nei confronti dei palestinesi, ad odiare i propri connazionali (e persino a fare il saluto nazista); non parliamo poi dei campi di addestramento nazisti per bimbi e ragazzi.
Le brutte bestie come fascismo & nazismo non muoiono mai… 🤦🏻♀️
"Mi piace"Piace a 1 persona
che poi esiste pure l’ucraina resistente al regime banderista di zelensky e compagnia brutta, ed è anche consistente almeno nelle regioni russofone e russofile, opera con azioni indipendenti o in sinergia con i russi, ma non ne parla nessuno, chissà perchè
"Mi piace""Mi piace"
Santo sei un fissato: qui nessuno sta dalla parte di uno o dell’altro (nel caso ucraino e specialmente nei casi dei rispettivi popoli che pagano con la propria vita). Semmai la discussione verte sul come e il perchè stia accadendo e su cosa il mondo intero (Italia compresa) stia facendo per alimentare il conflitto anzichè trovarvi una via di uscita che non costi più vite di quello che già è costato. Se però poi la discussione generale parte dal concetto che l’Ucraina sia l’unica dalla parte della ragione e la Nato non c’entri nulla anzichè trovare un compromesso che metta fine al massacro, è ovvio che si formino 2 poli di pensiero: quello più logico e quello idi0ta che non ha altri motivi di dibattito se non quello di accusare la controparte di essere filorussa.
"Mi piace"Piace a 3 people
Esatto Arsenio.
Qui non si tratta di fare il tifo per una squadra di calcio, piuttosto che per un’altra. Nel calcio per fortuna di vittime umane non ce ne sono, almeno per il momento. Poi magari in un domani distopico, se al posto del “Calcio”, avremo il “Rollerball”, determinati concetti risulteranno più chiari a tutti…
"Mi piace""Mi piace"
… il popolo ucraino, ispirandosi all’eroe Bandera (collaboratore nazista complice nello sterminio di ebrei e polacchi), che odia i russi, chi parla russo o chi porta un nome russo. Gruppi ultranazionalisti, tra cui neonazisti, approfittano di proteste che sono sì spontanee ma sostenute dagli USA, fanno un bel colpo di stato, prendono il potere e iniziano a discriminare parte del “popolo ucraino” che si ribella (certo c’è l’appoggio dei russi). Inizia una guerra civile che continua tuttora. Si stima che circa 100.000 militari ucraini del Donbass combattono contro il regime di Zelensky.
Il “popolo ucraino”, come lo chiami tu, è diviso almeno in due parti ma tu stai dalla parte degli ultranazionalisti e dei neonazisti!
"Mi piace"Piace a 5 people
Nella fretta di rispondere a Loquasto non avevo letto il tuo commento che anticipava compiutamente ciò che io ho solo accennato.
"Mi piace""Mi piace"
🎪
"Mi piace""Mi piace"
Guarda che del popolo ucraino fanno parte anche gli abitanti del Donbass. E con questo ho detto tutto!
"Mi piace"Piace a 1 persona
santo loquasto non ne prendi una. Prima di stare con il popolo ucraino devi definire quale . A me risulta che i bersagliati sono gli ucraini di sangue Russo del Don Bass.La Russia dopo quasi quattro anni non è entrata in Ucraina ma nella regione “autonoma” del Don Bass. Quindi se sei per gli abitanti del Donbass se ne parla. Se sei per gli ucraini in senso lato sei completamente fuori strada. Come ti ripeto da mo… Hai visto un altro film…
"Mi piace"Piace a 1 persona
Ho la risposta in moderazione.
"Mi piace""Mi piace"
Oddio no. Un altro DISTINGUO no! C’è già buona parte del circo equestre che l’ha fatto.
"Mi piace"Piace a 1 persona
Mamma mia che OVVOVE!!!
Un altro distinguo nooo….!!!
Facciamo tutto un mappazzone, ché così Loquasto lo capisce…
Forse il “circo equestre” ha imparato a RAGIONARE, cosa che si fa anche COMPARANDO… e tu no?
Te lo sei chiesto, invece di lamentarti, tra l’altro dandoci la misura delle tue “carenze analitiche”?
"Mi piace""Mi piace"
Tra l’altro, hai SCRITTO A ME, ma proprio IO non ti dovevo RISPONDERE? Davvero credevi che potessi lasciare la tua ennesima provocazione senza risposta?
Logica continua a saltarmi addosso, ché non ti sento…
O forse sei uno che impara per contrasti, creando conflitti?
"Mi piace""Mi piace"
Ma il titolo dell’editoriale di MT non è quello di una canzone di Battisti? E allora dai, maestrina. Sentiti ‘sta canzone e rilassati 👇
"Mi piace""Mi piace"
Tu, invece, asinello, cerca di stare attento alle lezioni, altrimenti finisci dietro la lavagna.
Comunque, grazie per la canzone.
Giuro che non la ricordavo, pur essendo fan di Battisti… sinché c’era Mogol.
"Mi piace""Mi piace"
Più che al paradosso siamo arrivati al grottesco. Mi e vi chiedo chi sia più terrorista: un’organizzazione che per pura e legittima difesa cerca in qualche modo di armarsi, dopo ottant’anni di angherie stragi e furti di terre subiti in barba al minimo diritto internazionale e decenza umana, solo perché l’avrebbe detto Dio in persona a Mosè, OPPURE uno stato che ha fatto del terrore la sua arma principale al punto di aver consentito il finanziamento (e lo dice non un complottista ma il giornale più diffuso in Israele) di Hamas per avere poi il pretesto di decimare un popolo perlopiù di minorenni che in confronto quello che hanno subito gli abitanti del Donbass è acqua fresca. Ma veniamo alla logica. Gli aiuti vitali per i palestinesi sono pressoché tutti bloccati. E per aprirgli un varco c’è qualcuno che pensa – e sottolineo pensa – di usare le armi. Legittimamente, no? Senza peraltro avere alcuna possibilità di riuscirci in preda com’è alla disperazione più totale.
Mentre l’avvoltoio Donzelli & suoi simili, in parlamento continua a difendere quello stato terrorista. Chissà, forse per farsi perdonare della caccia all’ebreo condotta dai suoi antenati politici, tuttora molto ammirati, per riempire i treni sul binario 22 della stazione di Milano in direzione campi di sterminio nazisti.
Siamo alla pura assurdità che solo un redivivo Kafka potrebbe pensare di tradurre la vicenda in prosa.
"Mi piace"Piace a 3 people
Schifosissimo due pesi e due misure! Condanno fermamente (per quel che vale) personalmente gli aiuti ad Hamas come condanno fermamente, il genocidio di Israele nei confronti di un popolo martoriato da decenni e decenni.. Dove sta la giustizia vera? Ah già il popolo palestinese è povero, Israele no con l’America popolata da ebrei che finanziano il governo israeliano.. Poi ci danno degli antisemiti se ci incacchiamo nei loro confronti! Ma quale antisemiti! Sono loro ad essere anti palestinesi e antisestessi! Ciò che hanno subito non è stato sufficiente per imparare sono essi stessi ad essere nazisti nei confronti dei palestinesi. Credo che l’odio che stanno ulteriormente fomentando non farà mai terminare la lotta, mai, perché non è alimentando l’odio che si arriva alla pace ma con l’esatto opposto!
"Mi piace"Piace a 1 persona
La cosa divertente è che se esistesse lo Stato di Palestina riconosciuto dall’Onu non ci sarebbe nessun reato.
Oppure messa in altro modo: quest’inchiesta è un’ottima spiegazione del perché non si vuole uno Stato di Palestina.
"Mi piace""Mi piace"
Documento Divulgativo – Terre Rare e Lantanidi
Spiegazione semplice, esempi quotidiani, infografiche testuali
1. Introduzione divulgativa: cosa sono le terre rare
"Mi piace""Mi piace"
“Un governo allergico ai controlli”
Ma no, è tutto in perfetta armonia col contesto. Ieri mi sono colpevolmente dedicato alla lettura di una missiva indirizzata al direttore di un grande giornale: “europa culla del diritto” si poteva trovare in quel cumulo di deliri.
Ecco ben descritto da Jacques Baud il leta.maio nel quale siamo immersi. E dove affogheremo se mancherà la forza per mandarli tutti a casa.
"Mi piace"Piace a 1 persona
Che fai giansenio? Posti le dichiarazioni video di un ex funzionario dei servizi segreti svizzeri, più filoputiniano di Putin stesso, che si lagna facendoci credere che la Ue non lo fa nemmeno mangiare? Vuoi farci indignare (contro di lui) o vuoi farci sganasciare dalle risate?
"Mi piace""Mi piace"