“Nessuno ha avvisato i nostri cinque su chi fosse il candidato alla presidenza del consiglio regionale”

Regione Campania, Mastella: “Parte male. Altro che Cencelli, si stanno fottendo tutto”

(di Antonio Di Costanzo – repubblica.it) – Clemente Mastella è una furia: «Si stanno fottendo tutto. Altro che Cencelli: oggi sarebbe un eroe nazionale». Il sindaco di Benevento, leader di Noi di Centro, segue dall’estero l’insediamento del consiglio regionale della Campania e reagisce malissimo.

È già in rotta con il governatore Fico?

«Non con lui. La crisi è nel Pd campano. Basta vedere i franchi tiratori sull’elezione del presidente: la minoranza lo ha votato, ma non tutta la maggioranza. Litigano tra di loro e riversano le difficoltà sugli altri. Così il campo largo si restringe e la gente dell’area moderata non va più ai seggi. Le pare normale che ai nostri cinque consiglieri nessuno ha comunicato la scelta di Massimiliano Manfredi a presidente dell’assemblea? Li ho avvisati io che sono all’estero. Mai assistito a questa maleducazione politica tra alleati. Una arroganza inutile e dannosa. Da quanto vedo, noi siamo leali altri no. Sarà il leit motiv della prima parte della legislatura. Che strano: a Benevento ho un Pd che mi fa la guerra e a Napoli ci vogliono alleati, muti e sottomessi. Non è la mia storia».

Suo figlio Pellegrino e gli altri componenti di “Casa Riformista”, di cui fanno parte anche i renziani, hanno disertato il voto sui vicepresidenti. Tutto è nato dalla mancata assegnazione di una commissione?

«Hanno eletto lealmente Massimiliano Manfredi, che lo meritava, poi sono usciti dall’aula. So che hanno sentito anche Renzi e siamo d’accordo. Rappresentiamo il terzo gruppo del consiglio della Campania, non siamo una appendice. C’erano due o tre presidenze di commissione da assegnare. Se ne escono con un questore. È una cosa che non sta in piedi».

Ritorna il metodo Mastella che fa traballare le maggioranze?

«Sì, se con metodo Mastella si intende quello della vecchia buona politica. Se non rispetti i tuoi alleati e te ne strafotti di loro, non gli dici neanche chi votare, altro che Cencelli. Hanno comunicato questa decisione senza mai discutere con noi. È grave. Facciano lo stesso con la giunta, si prendessero tutto, poi vediamo».

Quindi quella in Campania è stata una falsa partenza?

«Si è partiti malissimo. Fico era in aula ancora senza giunta. Siamo davanti a un ritardo clamoroso. È una cosa che stona, che lacera il rapporto con la gente. Così vogliono recuperare i voti? Come sperano di riportare la gente ai seggi? Proprio non l’ho capito».

Fico però ha assicurato massima attenzione per le aree interne, tema a voi molto caro. Non le basta?

«Le aree interne possono essere come la Trinità. Io ci credo, per alcuni sono parole evanescenti. La realtà è che c’è un derby tra Napoli e Salerno a prendersi tutto».

Dica la verità non ha ancora metabolizzato il mancato assessorato a suo figlio…

«Non condivido la decisione di non portare in giunta gli eletti e i candidati, ma l’ho accetta anche se è stata comunicata post voto».

Il fratello del sindaco di Napoli guiderà il consiglio regionale. Lei cosa ne pensa? «Che è un problema mediatico. Quando ci sono altri figli, mogli e parenti vari non c’è problema: solo mio figlio diventa mediaticamente rilevante».