
(di Michele Serra – repubblica.it) – È possibile che abbiano ragione i seguaci di Bolsonaro nell’accusare di «propaganda politica» la pubblicità delle ciabatte infradito Havaianas, che invita a «non iniziare il 2026 con il piede destro», ma con entrambi i piedi. Anche il meno malizioso dei passanti può pensare che ci sia un riferimento abbastanza esplicito alle imminenti elezioni politiche.
Ciò detto, vista l’invadenza dei prodotti, delle merci, dei marchi nelle nostre vite, perché negare a un paio di ciabatte (o quant’altro) i diritti politici? Solo loro devono rimanere in eterno nel limbo inespressivo dell’unanimismo? Solo loro devono essere costrette a essere “di tutti”, senza mai contrariare nessuno? Elette a feticcio, a totem, in cambio di tanta grazia le merci devono tacere in eterno, mute, neutrali, complici di chiunque, buone per i piedi di chiunque, del migliore benefattore come del peggiore assassino?
In considerazione del loro predominio assoluto sulle nostre vite, le merci hanno il pieno diritto, ma anche il dovere, di avere finalmente una identità pubblica, e delle opinioni. Quando ero giovane e lavoravo con Grillo (il Grillo giovane…) mi ripeteva sempre: puoi dire tutto il peggio di Andreotti, ma se parli male di Coccolino ti denunciano.
Questo accadeva perché Coccolino, come tutte le merci, era sacro. Per dissacrarsi, bisogna che le merci, finalmente, scendano in mezzo a noi, e corrano i nostri stessi rischi. Si espongano. Dicano come la pensano. Se necessario sbaglino, come capita a noi. I rischi commerciali, tra l’altro, sono relativi: Havaianas ha perso in Borsa dopo la minaccia di boicottaggio della destra. Ha subito ripreso quota grazie al favore dei clienti di sinistra.
Feste tra morti, naufraghi e alluvioni
(di Antonio Padellaro) – La prima immagine che abbiamo scelto in occasione delle Festività del 2025 racconta di un soldato riservista israeliano che, vicino Ramallah investe a bordo di un quad (quadriciclo fuori strada) un uomo palestinese che sta pregando inginocchiato a bordo strada. Il video mostra il palestinese cadere a terra e rimanere disteso mentre il colono, con un fucile semiautomatico in spalla, scende dal mezzo e gli urla contro, gesticolando per fargli capire di allontanarsi dalla zona. Quindi si avvicina a un taxi gridando contro l’autista prima di risalire sul quad e allontanarsi. Le Idf hanno reso noto che al riservista è stata sequestrata l’arma ed è stato sospeso. La seconda istantanea natalizia ci mostra la devastazione causata dalle piogge torrenziali nella Striscia di Gaza occupata, che hanno recentemente allagato migliaia di tende e rifugi di fortuna e provocato il crollo di edifici. L’emergenza, secondo Amnesty International, è stata aggravata dalle continue restrizioni imposte da Israele all’ingresso di forniture fondamentali per la riparazione delle infrastrutture essenziali. Riguardo alla terza notizia di Natale non abbiamo purtroppo le immagini ma le segnalazioni rilanciate sulle agenzie internazionali da Alarm Phone parlano di 116 vittime e un sopravvissuto dopo che un barcone di migranti è naufragato al largo della Libia. “Con che coraggio possiamo difendere i confini prima che difendere le persone?”, si è chiesto monsignor Giancarlo Perego presidente della commissione Cei che si occupa di immigrati. “Perché non allarghiamo il presidio in mare per salvare le persone con una collaborazione tra Europa e società civile?”, ha proposto Perego sottolineando come quest’ultima tragedia del mare nel Mediterraneo centrale sia avvenuta nel silenzio e nell’indifferenza generale. Lo stesso dicasi per le dichiarazioni del monsignore rilasciate mentre nelle case fervevano i preparativi per il cenone della Vigilia. Così come scarsa eco ha avuto nella programmazione televisiva dedicata alle celebrazioni per la nascita del Bambinello, e in attesa dell’arrivo di Babbo Natale con la gerla dei doni da scartare sotto l’albero per la gioia di grandi e piccini, la situazione a Gaza dove non cessa di piovere sul bagnato. Quanto al soldato israeliano che ha travolto l’uomo in preghiera, si apprende che dovrà scontare cinque giorni di sospensione dal servizio. È tutto per oggi. Buone Feste e felice Anno Nuovo.
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L’ assuefazione è il nemico numero uno della sensibilità ai drammi . Persino i reclusi nei campi di concentramento arrivavano a perdere contatto con l’ orrore che li circondava concentrati sulla propria sopravvivenza. Quindi cosa vuoi che sia un palestinese investito da un’ auto militare di un esercito che ha fatto settantamila morti civili ? Chissà quanti studiosi di psicologia o psichiatria sono al servizio dell’ idf e il suo governo.
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Sulla terza mancata istantanea – come diceva quel tale famoso “a pensar male si fa peccato ma spesso ci si azzecca” – forte dell’esperienza fatta nel mar Jonio dalle parti di Cutro in Calabria, la ricca tecnologia, capace di visualizzare il sia pur minimo movimento di un’onda sospetta (o di un bimbo palestinese, manco a dirlo terrorista), pare abbia fatto clamorosamente ancora “cilecca”. Non senza malizia, suppongo si sia consumata la stessa identica tragedia, con ordini tassativi del ministro (in)competente o complice che fa lo stesso, e ovviamente della di lui capa o Dvcia che dir si voglia, di non intervenire.
Mi e vi chiedo se non sia un effetto della liberazione del generale Almastri, noto criminale ricercato e, una volta catturato, immediatamente trasportato con volo di stato a Tripoli bel suol d’amor e qui accolto dal tripudio di folla prezzolata.
PS. Spiace che il pezzo del Padella sia stato accostato a quello di Micheluccio nostro, noto difensore del mitico neoliberismo dalla insita logica del mercato supremo. Che ci sia un’affinità trai due?? Chissà. Sarà un’altra mia malizia? Boh.
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X Serra l’ indomabile.
Chi non ha niente da fare si mette il gatto a pettinare .
Detto antico del mio paese.
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