Portate a termine la separazione delle carriere e ieri la Corte dei Conti. Il premierato perso nei meandri del Parlamento. Come anche l’autonomia

La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, con i vicepremier Matteo Salvini e Antonio Tajani

(di Gabriella Cerami – repubblica.it) – Giustizia e stretta securitaria. Il governo Meloni, superati i mille giorni di governo, ha portato a compimento la riforma sulla separazione delle carrierea marzo ci sarà il referendum confermativo, l’abolizione dell’abuso d’ufficio e la riforma della Corte dei conti che prevede un tempo di trenta giorni a disposizione dei magistrati contabili per esaminare appalti complessi, opere strategiche, programmi di spesa che richiederebbero mesi di analisi tecnica, giuridica e finanziaria. E inoltre, prima dell’estate, il Parlamento ha approvato il decreto Sicurezza con il suo carico di nuovi reati, come l’inasprimento delle pene per chi aggredisce le forze dell’ordine. Insomma, ruota tutto intorno alla giustizia, cavallo di battaglia più di Forza Italia che dei partiti alleati, e intorno alla sicurezza, pallino invece della Lega.

La riforma del premierato, che Fratelli d’Italia ha sempre chiamato “la madre di tutte le battaglie”, si è invece persa nei meandri del Parlamento. Dopo una prima approvazione al Senato, il disegno di legge Meloni-Casellati staziona adesso a Montecitorio. Ma non è la sola proposta ferma al palo. C’è anche l’Autonomia differenziata, su cui si è sempre speso il partito di Matteo Salvini. Varata un anno fa dal Parlamento e poi smontata dalla Corte costituzionale, si è incagliata sui Lep, i livelli essenziali di prestazione, ovvero la soglia minima di servizi e prestazioni (sociali e civili) che lo Stato deve garantire uniformemente a tutti i cittadini su tutto il territorio nazionale. Per adesso solo rinvii, come quello dell’ultimo Consiglio dei ministri che ha prorogato al 31 dicembre 2026 l’attività istruttoria connessa ai Lep.

“Adesso avanti con la legge elettorale”, ha detto di recente il capogruppo dei deputati di Fratelli d’Italia Galeazzo Bignami. I dettagli sono tutti da definire, a gennaio dovrebbe esserci la prima riunione tra i referenti di tutti i partiti di maggioranza, già più volte rinviata. Sulla scia della riforma delle pensioni. La legge di bilancio, in discussione alla Camera, doveva cancellare la legge Fornero per consentire agli italiani di andare prima in pensione. E invece, con un blitz dell’ultimo minuto, si stava per allungare la permanenza al lavoro fino a quattro anni per una parte dei lavoratori. E infine la riforma del fisco. La Legge delega approvata nel 2023 affidava al governo il compito di riorganizzare il sistema fiscale entro il 2025, tramite decreti legislativi. Alcuni decreti attuativi sono stati emanati, ma l’applicazione dei Testi unici è stata prorogata. Anche questa.