(Virginia Raggi) – In queste giornate c’è chi fa un regalo alle persone care e chi se lo fa fare… a spese nostre!

Di che parlo?

Della riforma della Corte dei Conti che sarà approvata senza fare troppo rumore tra il 27 e il 29 dicembre.

Perché dovrebbe interessarci?

Perché la Corte dei Conti è l’organo che controlla che ogni centesimo di spesa pubblica (ossia quella decisa dai politici e gestita da dirigenti e funzionari pubblici) sia effettuata con rigore, precisione, trasparenza e, soprattutto, sia fatta nell’interesse pubblico (ossia nel NOSTRO interesse) e non per finalità diverse (ad es. per ripagare l’elettorato o per arricchire alcuni gruppi).

E se rileva un “danno erariale” (ammanco nei soldi pubblici) obbliga i politici e gli amministratori furbetti o disonesti a risarcire.

Occorre ricordare sempre che quando si parla di “spesa pubblica” si parla di soldi NOSTRI, frutto delle NOSTRE TASSE e che servono per pagare tutti i servizi (scuole, ospedali, ma anche strade, messa in sicurezza del territorio, ecc.) e che vengono amministrati solo pro-tempore (ossia a tempo) dai politici di turno (si, anche se alcuni di loro sono imbullonati alla poltrona da oltre 20 anni).

Per questo, avere una Corte efficiente che controlla il corretto utilizzo dei fondi pubblici è per NOI una garanzia insostituibile: sapere che il frutto del nostro sacrificio viene speso bene e ci viene “restituito” in servizi è fondamentale!

Ebbene, proprio i politici che oggi governano, vogliono ridurla al silenzio e all’irrilevanza.

Come?

Ve ne dico un paio:

– tagliare i controlli successivi (alla spesa effettiva) e fare soprattutto controlli preventivi (sui provvedimenti): così, ottenuto il via libera sull’atto, si avrà una presunzione di correttezza che copre ogni operazione futura;

– limitare il risarcimento da parte dei politici o funzionari pubblici al 30% o al doppio del loro stipendio annuale: immaginate chi mette il restante 70% (vi do un indizio: prendete uno specchio e guardate bene l’immagine riflessa).

Auguri!