
(Estratto dell’articolo di Giacomo Salvini – il Fatto Quotidiano) – “Facce nuove e idee nuove”. Lo sfogo di Pier Silvio Berlusconi durante gli auguri di Natale ai dipendenti Mediaset cela non solo la volontà di cercare una nuova figura in grado di scalare il partito (in pole c’è il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto) e i capigruppo di Camera e Senato, ma anche l’irritazione da parte di Arcore per una norma della legge di Bilancio che non è passata come la famiglia Berlusconi aveva richiesto.
Se nelle trattative finali Forza Italia ha portato a casa l’eliminazione dell’aumento di due punti dell’Irap per le holding non finanziarie che avrebbe colpito Fininvest, lo stesso non si può dire per le detrazioni per i libri scolastici.
Mondadori, guidata da Marina Berlusconi, detiene una fetta del 32% del mercato totale e così la famiglia aveva chiesto una misura specifica come volano per l’industria dei libri didattici: un fondo da 100 milioni di euro per la detraibilità del 19% sui testi scolastici indistintamente per tutti.
Invece alla fine così non è andata perché il governo, che aveva poche risorse a disposizione, ha riformulato l’emendamento di Forza Italia e Noi Moderati abbassando di molto le pretese dei Berlusconi: la detrazione sarà solo per le famiglie con un Isee massimo di 30 mila euro e il fondo finale sarà di soli 20 milioni.
Risultato molto inferiore rispetto alle richieste dei Berlusconi che non hanno apprezzato la mancanza di “attenzione” e di volontà politica da parte degli azzurri a Palazzo Madama.
L’ultimo segnale di una manovra che non è piaciuta alla famiglia sia per le tasse sulle banche sia per i pochi fondi messi a disposizione del sistema produttivo, è l’accusa di Arcore.
[…] Dopo lo sfogo di Pier Silvio, il segretario Tajani aveva deciso di concedere un ramoscello di ulivo alla famiglia nominando il vicepresidente della Camera Giorgio Mulè come responsabile della campagna per il “Sì” di Forza Italia sul referendum sulla separazione delle carriere, ma durante l’ultimo faccia a faccia della scorsa settimana, Marina Berlusconi ha ribadito a Tajani che è il momento di cambiare.
gne,gne,gneeee… a noi niente , ma ce ne ricorderemo!
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Foto impietosa.
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Barbara Lezzi
22 dicembre alle ore 18:23 ·
Brava Meloni, così si fa! Ha tagliato il fondo per la povertà, quello per l’inclusione attiva, quello per le pensioni dei lavoratori che svolgono mansioni usuranti e infine c’è un bello scippo anche sul fondo sviluppo e coesione che, in poche parole, è quel fondo per gli investimenti che per l’80% è destinato al sud. Oltre ad altre sforbiciate qua e là.
Tanto poi, manco fossimo nella Repubblica delle banane, si annuncia al Tg1 delle 20 un sondaggio del prestigiosissimo giornale Affari Italiani che dà il gradimento della manovra al 60%. In pratica, quasi 6 italiani su 10 sarebbero soddisfatti. Caspita!
Ohhh sì sì, brava Meloni! Gli italiani non si aspettavano meno tasse e più servizi. No no, il desiderio degli italiani era quello di restare ultimi in Europa in termini di adeguamento degli stipendi e con crescita da zero virgola.
Tutti contenti quindi? Beh, sarò pure in minoranza ma non lo sono affatto.
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Gli oligarchi russi vengono messi all’ indice ma in realtà non hanno potere politico grazie alla politica mentre a casa nostra sono al governo con pretese d’ogni tipo accompagnati dalle cosche .
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E così in questo paese al contrario bisogna consolare i pargoli miliardari del defunto pregiudicato invece di 6 milioni di poveri assoluti🤔
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vomitevoli punto
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