Quando perfino le grandi agenzie di stampa iniziano a mettere lo zampino nella narrazione della guerra, significa che la malattia non è più solo contagiosa: è diventata terminale.

(di Gianvito Pipitone – gianvitopipitone.substack.com) – Nonostante tutto intorno continui a raccontarci di Natale, la strana sensazione della guerra si avverte negli interstizi, sotto forma di un’inquietudine intercostale. Come se qualcosa ci stia sfuggendo di mano. Anche se non sappiamo bene cosa. O forse lo sappiamo troppo bene.
Reuters, colosso britannico dell’informazione, è una delle tre sorelle maggiori del giornalismo globale. Insieme ad Associated Press e Agence France-Presse forma quel triangolo quasi sacro che detta il ritmo dell’informazione mondiale. Migliaia di giornalisti, una rete planetaria, un’autorità che raramente viene messa in discussione. Per questo, la notizia arrivata ieri ha colpito come un pugno allo stomaco.
Mentre AP parlava di colloqui “costruttivi” a Miami tra la delegazione russa guidata da Kirill Dmitriev e quella americana guidata da Steve Witkoff e Jared Kushner, Reuters ha sganciato inaspettatamente una bomba. Secondo l’agenzia, che cita “sei fonti vicine all’intelligence USA”, Vladimir Putin non avrebbe affatto abbandonato gli obiettivi iniziali della sua guerra: non solo conquistare l’intera Ucraina, ma anche rivendicare parti dell’Europa appartenute all’ex impero sovietico. Ed ecco così svelati, i veri piani dell’autocrate russo.
La notizia, firmata da tre reporter esperti, è rimbalzata ovunque, gettando analisti e osservatori in uno stato di frustrazione, se non di smarrimento. Non era il momento giusto. Non ora, mentre i colloqui di Miami sembravano aprire un minimo spiraglio: una tregua natalizia, forse un cessate il fuoco, almeno un primo passo verso garanzie di sicurezza per Ucraina, Europa e mondo. E invece, come un fulmine a ciel sereno, arriva il dispaccio Reuters, rilanciato senza battere ciglio da diverse altre testate: U.S. News & World Report, The Jerusalem Post, The Times of India. Persino MSN, l’aggregatore di notizie di Microsoft, lo ripropone, seppur nel contesto della smentita – dura e immediata – di Tulsi Gabbard, la direttrice dell’Intelligence nazionale USA. Ed è a questo punto che la narrazione cambia direzione, ma senza dissipare i timori di una escalation sempre più concreta fra Occidente e Russia.
Chi è Tulsi Gabbard, e perché – suo malgrado – si trova al centro di questo intreccio ? E chi è che – a questo punto – attraverso un’agenzia di stampa autorevole, sta cercando di sabotare il difficile processo di pace in corso?
Tulsi Gabbard è una politica e militare hawaiana di lungo corso, cresciuta nell’area progressista, vicina a Bernie Sanders, poi sostenitrice di Joe Biden, fino ad approdare al Partito Repubblicano di Donald Trump. Una figura complessa, che negli anni ha assunto posizioni sempre più conservatrici su temi interni come aborto, diritti delle persone trans e sicurezza delle frontiere. Nel 2025 viene nominata Direttrice dell’Intelligence Nazionale degli Stati Uniti, a capo delle 18 agenzie di intelligence USA. È lei a smentire apertamente la ricostruzione Reuters, accusando l’agenzia di diffondere “notizie false e tendenziose” utili solo a “sabotare gli sforzi diplomatici del presidente Trump”.
In una nota su X scrive che i “guerrafondai del Deep State” e i loro media starebbero cercando di ostacolare gli sforzi di pace, diffondendo falsità secondo cui la comunità dell’intelligence USA concorderebbe con la narrativa UE/NATO sull’intento russo di invadere l’Europa. È un linguaggio inquietante, da guerra interna, oltre che da guerra esterna.
Aggiunge poi, a supporto delle sue tesi, che l’intelligence statunitense ritiene che la Russia non abbia nemmeno la capacità di conquistare e occupare l’Ucraina, figuriamoci l’Europa. Smentendo categoricamente che la Russia possa essere interessata a cercare un conflitto diretto con la NATO, viste le sue limitate capacità militari e i rischi esistenziali che ciò comporterebbe per sé stessa
La sua smentita, per quanto categorica, non basta però a rassicurare. È invece inevitabile chiedersi se qualcuno, dentro o attorno agli apparati di sicurezza, stia usando i media come cassa di risonanza per orientare l’opinione pubblica, irrigidire le posizioni e sabotare i negoziati. Certo, è una domanda che fa tremare le vene ai polsi, perché implica che la guerra non sia solo un conflitto, ma un ecosistema di interessi che si autonutrono.
E dunque, di grazia, chi a questi punto vuole davvero la guerra in Europa e all’interno della Nato? Chi sta soffiando senza tregua verso una contrapposizione sempre più frontale tra Occidente e Russia?
Domanda dalla risposta difficile. Se in teoria a nessuno converrebbe una guerra distruttiva e rovinosa, quello che in pratica si delinea, nelle varie cancellerie, così come nelle stanze che contano della Commissione Europea, è piuttosto un intreccio contrastante di interessi, paure, strategie ed asimmetrie di potere. E per quanto la realtà della guerra “vera” sembri irreale, il rischio è che la guerra, invece, diventi una possibilità reale, quando questi elementi si sovrappongono.
In prima fila, pronti alla guerra, ci sono loro, i Paesi baltici e la Polonia, con governi memori di un passato prossimo e recente, a spingere per una linea durissima contro la Russia, convinti che ogni cedimento porti a un’ulteriore avanzata di Putin. Allo stesso tempo, il complesso militare‑industriale europeo pare prosperare nei contesti di alta tensione: basta guardare l’andamento del settore difesa on Borsa – principalmente le tedesche Rheinmetall e Thyssenkrupp, le francesi Dessault Aviation e Thales Group, l’italiana Leonardo, la svedese Saab e la spagnola Indra sistemas – per percepire quanto la paura possa diventare, anche, un mercato molto redditizio.
Inoltre, ampi segmenti dell’intelligence occidentale continuano a leggere la Russia come minaccia strutturale, utile a giustificare budget, programmi, cooperazioni rafforzate. Non è tutto. Diversi reportage hanno mostrato recentemente come numerosi think tank atlantisti, soprattutto statunitensi, spesso finanziati da governi o dall’industria della difesa, abbiano moltiplicato rapporti e iniziative incentrati sulla difesa nazionale degli stati europei contro la “minaccia russa”, contribuendo a consolidare un clima di allarme permanente.
Chi scrive, vuole credere che la guerra, in sé, non possa essere mai davvero desiderata. Nonostante, sia chiaro, a nessuno sfuggano le responsabilità dell’aggressore russo e gli orrori perpetrati dagli invasori nei confronti della popolazione civile ucraina. Ma è difficile ignorare il fatto che una strategia di tensione costruita e alimentata giorno dopo giorno da NATO e UE possa sfuggire di mano, innescando davvero la miccia per l’irreparabile. E questo, forse, è ancora più inquietante della guerra stessa: l’idea che si possa scivolare in un conflitto non tanto per decisione, ma per inerzia.
La domanda più scomoda, però, è un’altra: chi teme la pace più della guerra? Domanda scorretta, ma che ha un fondamento. In breve. Una pace negoziata legittimerebbe la Russia come attore, obbligherebbe l’Europa a ripensare la propria architettura di sicurezza, renderebbe forse meno centrale il programma di riarmo al 2030, ridurrebbe la dipendenza dall’ombrello USA, aprirebbe crepe interne nella NATO, toglierebbe argomenti a chi vive di “minaccia permanente”.
Possiamo scommettere che esistono diversi attori per i quali la pace sarebbe destabilizzante quanto la guerra. E che agiscono di conseguenza, con obiettivi precisi, raramente compatibili con la vita concreta delle persone che, al fronte o sotto le bombe, pagano il prezzo più alto. Chissà se costoro abbiano mai analizzato a fondo le conseguenze in cui l’incubo di una guerra mondiale, potrebbe precipitare il pianeta. Forse non abbastanza.
Proprio per questo, da un’agenzia autorevole come Reuters ci si aspetterebbe prudenza e professionalità al di sopra degli standard. Citare fonti anonime, su un argomento così delicati, in un momento così delicato, non è solo una caduta di stile. Ma lascia un retrogusto amaro: non tanto per l’errore in sé, quanto per ciò che suggerisce del nostro ecosistema informativo. Quando anche i più autorevoli custodi della notizia iniziano a giocare con il fuoco, significa che il rischio di bruciarsi non è più astratto. È stato messo già nel conto. Sereno natale a tutti.
Ma mi faccia il piacere
(Di Marco Travaglio – il Fatto Quotidiano) – Er Pernacchia. “La signora Fornero dovrebbe solo vergognarsi e stare zitta. L’impegno – non la promessa – che mi prendo stasera è di azzerare la legge Fornero e avviare quota 41. Fra un anno, se ci avrete dato il voto e non avremo fatto quello che vi ho detto stasera, siete titolati a spernacchiarmi” (Matteo Salvini, leader Lega, 25.8.2022). Siete tutti pronti? Via! Prrrrrrrrrr!
L’arma segreta. “L’arma dell’ottimismo di Usa e Ue per mettere pressione sui nemici russi” (Stefano Stefanini, Stampa, 17.12). Provano a farli morire dal ridere.
Poveri allievi. “Se la Russia non rinuncerà mai a quello che è suo, come dice Putin, allora consegnamogli subito Salvini, Pupo, Travaglio, Di Battista, e Al Bano” (Nadia Urbinati, Facebook, 20.12). Questa insegna alla Columbia University e non sa che la prima persona plurale dell’imperativo di consegnare è “consegniamo”, che il pronome “gli” è maschile mentre la Russia è femminile (quindi “consegniamole”) e che non si mette la virgola prima della “e”. Brava prof: tre errori di grammatica in tre righe.
Divieto verità. “Non mi sembra che qualcuno abbia difeso Crosetto oggi sui giornali dopo che Conte ieri ha parlato di ‘lobbista delle armi al governo’ in aula” (Paolo Mieli, Radio 24, 18.12). Oh no, poverino, quel cattivone gli ha fatto la bua. E adesso come facciamo?
Il rappresentante Folletto/1. “Demolire l’agenda Trump-Putin. Mattarella da urlo contro i nemici dell’Europa. Da volantinare con urgenza” (rag. Claudio Cerasa, Foglio, 16.12). Vai avanti tu, poi noi arriviamo.
Il rappresentante Folletto/2. “La guerra giusta esiste ed è quella che serve all’autodifesa. Papa Leone XIV lo sa” (rag. Cerasa, Foglio, 19.12). Però dice l’opposto per non farsene accorgere: furbo, lui.
L’oppositore-aggregatore. “Conte vuol fare il solista, Renzi invece è più capace di fare opposizione e aggregare” (Lilli Gruber, Otto e mezzo, La7, 19.12). Ma infatti: dopo aver rottamato il governo Letta, il suo governo, il Pd, se stesso e il governo Conte 2 riportando le destre al potere, è proprio quel che ci vuole.
Mi telefoni o no. “Schlein e Conte non si telefonano, né parlano” (Alessandro De Angelis, Stampa, 19.12). Ma non mi dire. E adesso come si fa?
Quando c’era lui. “Salvini: ‘Quando Landini sciopera, treni tutti puntuali’” (Libero, 15.12). Poi torna Salvini.
L’estrema unzione. “Fassino (Pd): ‘Stampa e Repubblica patrimonio dell’Italia. Due quotidiani in cui ogni giorno si sono riconosciuti milioni di italiani… ed è cresciuto un patrimonio di competenze, professionalità e passione civile che sono una inestimabile ricchezza del Paese che deve essere in ogni modo salvaguardata’” (Agi, 9.12). Spiace per tanti valorosi colleghi, ma mi sa che è la fine.
L’estremo sacrificio. “Il generale Serino in campo con i Liberaldemocratici: ‘Tolgo la divisa, in politica per le ragioni dell’Occidente’” (Riformista, 19.12). Gnammm.
Transennate i seggi. “Il taccuino di Ernesto Maria Ruffini: ‘Mi candiderò alle primarie, Schlein non la vedo premier. Servirebbe un governo di tutti insieme’” (Foglio, 20.12). Ecco: se si candida alle primarie di tutti i partiti, magari a 10 voti ci arriva.
I Nostradamus della mutua. “Sugli asset russi la Ue tira dritto: via libera entro Natale” (Claudio Tito, Repubblica, 15.12). “Usare i beni russi e salvare Zelensky unica strada per piegare il Cremlino” (Nathalie Tocci, Stampa, 17.12). Ma darsi all’oroscopo, per dire?
Auguri natalizi. “Asset confiscati: prima dei beni russi, il precedente di Palazzo Venezia sottratto agli austriaci. Nel 1916, come rappresaglia per i bombardamenti sul capoluogo veneto, il governo italiano s’impadronì dell’ambasciata imperiale presso la Santa Sede. Pochi anni dopo vi si insedierà Benito Mussolini” (Repubblica, 21.12). Quindi confiscare i beni ai russi porta anche buono.
Un po’ Monica, un po’ BB. “Il nuovo taglio di capelli della premier Meloni? Le abbiamo accorciato il ciuffo per darle un po’ di leggerezza, è stata una mia scelta, come sempre. Il taglio ora è un po’ alla Monica Bellucci oppure alla Brigitte Bardot” (Antonio Pruno, parrucchiere, Un giorno da pecora, Rai Radio1, 17.12). Pietà.
Il titolo della settimana/1. “Putin innamorato, ma di chi? Dalla farfalla Alina Kabaeva alla studentessa Alisa Kharkheva, donne (e scappatelle) dello zar” (Corriere della sera, 20.12). “La ginnasta, la modella, la donna delle pulizie. Tutte le storie segrete dello Zar ‘innamorato’” (Giornale, 21.12). Hai capito il malato terminale con una trentina di patologie, tutte mortali: tromba come un riccio pure da moribondo.
Il titolo della settimana/2. “Ma per gli eurodond servono dei limiti” (Stampa, 20.12). Guarda come bondolo.
Il titolo della settimana/3. “Mattarella e i confini dell’Europa: ‘Non si riscrivono con la forza’” (Messaggero, 16.12). Sennò vi bombardo come a Belgrado.
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“Poveri allievi. “Se la Russia non rinuncerà mai a quello che è suo, come dice Putin, allora consegnamogli subito Salvini, Pupo, Travaglio, Di Battista, e Al Bano” (Nadia Urbinati, Facebook, 20.12). Questa insegna alla Columbia University e non sa che la prima persona plurale dell’imperativo di consegnare è “consegniamo”, che il pronome “gli” è maschile mentre la Russia è femminile (quindi “consegniamole”) e che non si mette la virgola prima della “e”. Brava prof: tre errori di grammatica in tre righe.”
Poi non ci si deve meravigliare, se le Università partoriscono somari…
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Credits: Lercio.
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🤣 🤣 😂 🤣 😂 😂
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In effetti Trump un accordo di pace è stato capace di trovarlo, una volta rasa al suolo Gaza…
https://tg24.sky.it/mondo/2025/12/22/guerra-gaza-israele-palestina-tregua-22-dicembre-diretta
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In realtà Salvini una giustifica ce l’ha: lui disse che si prendeva l’impegno di correggere la Fornero con i 41 anni per andare in pensione se lo avrebbero votato il che non si verificò in quanto i voti li prese FDi. E quindi…come dice Crozza .
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Tu prendi l’impegno di studiare i verbi
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🤣 🤣 Oggi certi post fanno più ridere di MT
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X Pipitone
Non ho capito se vuole la guerra o la pace . Forse sta tra una parte e l’ altra in modo da non scomporsi troppo con qualsiasi eventualità.Puzza di PD .
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Comprendo la difficoltà delle menti binarie, di non poter tollerare che si possa essere prudenti e valutare nel merito ogni passaggio, senza forzatamente prendere le une e le altre difese. Comprendo pure che se lo dice Odifreddi ( “si può essere con Putin e allo stesso tempo contro questo occidente” ) possa essere digerito senza colpo ferire. Comprendo.
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errata corrige: “si può essere CONTRO Putin e allo stesso tempo contro questo occidente”
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Non so che cosa legga e ascolti Pipitone, ma dire che la notizia (falsa) di Reuters avrebbe gettato “analisti e osservatori in uno stato di frustrazione, se non di smarrimento” mi pare surreale; io ho visto piuttosto i media nostrani gettarsi entusiasticamente ed euforicamente sulla notizia, abolire prudenza e condizionali, affermare senza dubbi che i piani di Putin, svelati dai meravigliosi giornalisti d’inchiesta della Reuters prontissimi a riportare le conclusioni (false) dell’Intelligence Usa, sono quelli (assurdi) di invadere tutta l’Ucraina e parte dell’Europa, alla faccia di quanto ci vuol far credere chi sta lavorando su piani di pace.
Purtroppo, finché esistono zucche vuote capaci di credere contemporaneamente all’incapacità della Russia di avanzare di cento metri senza perdite astronomiche di uomini e mezzi, e alla volontà della stessa di prendersi tutta l’Ucraina (manca solo l’80%) per poi passare ai paesi successivi, potranno raccontare che gli asini volani, e il vuoto pneumatico delle zucche assorbirà qualsiasi panzana senza problemi.
La smentita secca del capo dell’intelligence USA invece la si trovava a stento, almeno ieri, e solo su media Usa o peggio, indiani e australiani (sic); a tutte le domande di Pipitone su chi voglia sabotare la pace con notizie false le aveva già date la Gabbard stessa nel suo intervento, e non ci vuole una grande fantasia a immaginare chi siano i più convinti “guerrafondai” (come li chiama lei stessa).
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ne scrive oggi Il corriere, ne scriveva ieri InsideOver, ma certo, mi rendo conto che la notizia sia passata un po’ in sordina …
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Vero, oggi il Cds ne “parla”; ma come ne parla?
Titolone:
«Putin vuole tutta l’Ucraina e poi punterà ai Paesi Baltici»: l’allarme dell’intelligence Usa (che contraddice Trump
Sottotitolino con citazione della Gabbard, che è “solo” la direttrice della National Intelligence Usa:
Tutti gli ultimi report mostrano come Mosca non intenda fermarsi. Ma la direttrice nazionale Gabbard contrattacca: «Guerrafondai, vogliono sabotare il presidente»
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Io continuo a dire che il M5S deve avere uno sportello sul territorio almeno nelle città capoluogo di Regione per essere di aiuto ai cittadini, che deve mettere soldi in tutti i mezzi per farsi conoscere, come un suo spazio in tv, magari su Rete 9, che deve contattare le associazioni di volontariato che in Italia sono più di un migliaio per raccogliere le loro richieste e mostrarsi vicino a loro, che insomma deve diffondersi e radicarsi sul territorio e che deve usare di più i social come Tik Tok o Facebook per far conoscere il suo programma. Occorre una svegliata, perché Conte sarà pure bravo e serio ma il M5S ha perso ogni visibilità e se continua così rischia scomparire. Siamo in un mondo dove tutto passa con le strategie del mercato. E tu puoi avere l’ideologia più bella del mondo ma se non fai marketing, se non la sai diffondere, non esisti. Grillo faceva gesti eclatanti di cui tutti parlava, aveva un blog, trasmetteva messaggi bellissimi e poetici che infiammavano ma che non scriveva nemmeno lui come non scriveva i suoi testi del teatro. Ci sono équipe che aiutano chi vuole emergere a fari conoscere. Tutti i politici le usano. Viviamo in uin mondo tecnologico. Gianroberto lo sapeva e avrebbe usato ogni medium tecnologico a disposizione. Il M5S oggi sembra averlo dimenticato. Non è con le sole obiezioni in Parlamento che si farà la storia. Quelle non le conosce nessuno. Bisogna arrivare al cuore della gente in tutti i modi possibili. Tagliarvi lo stipendio per fare beneficenza non interessa nessuno e non procura voti. Usate quei soldi per farvi conoscere. Uscite dalle caverne e DATEVI DA FARE!!!
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Bisognerebbe cominciare a smetterla di condizionare l adesione al programma del M5s al cambiamento di qualcosa che non va in Conte. Io voto m5s per il programna e per Giuseppe Conte. Non voglio mandi affa nessuno, né che faccia spettacoli a pagamento per insultare, pagato dai supporter, gli avversari. Non voglio faccia gesti eclatanti. Perché non lo sa fare, e perché non basterebbero mai ai duri e puri come lei. Che troverebbero altro da contestargli, il più delle volte inventandoselol di sana pianta. Grillo ha permesso fosse lecito odiare e insultare cone arma di propaganda. Col risultato di nominare grillino elevato quel maestro di comunicatore di Mario Draghi cui, in tandem con Renzi, ha consegnato il paese. Cingolando. Di Maio faceva gesti eclatanti. Il balcone, il tetto, la gita con dibba dai giubbetti gialli, i taxi del mare, l occupazione del movimento contro dibba. Dibba che non ha mai fatto gesti tanto eclatanti, salvo sottrarsi.
occorrerebbe dire: io voterò il m5s per il.programma e le persone della sua comunità. Mi piacerebbe che Conte fosse più aggressivo nella comunicazione, a rischio di snaturarsi. Ma il modello di paese che il m5s in mente è quello che più corrisponde al possibile che le mie idee auspicano. Questo sarebbe un gesto eclatante, da parte vostra.
E se potete, impegnatevi sul territorio perché vengano realizzate le vostre aspettative.
Cecilia Strada ha spiegato la sua candidatura nel pd perché i 5s erano contro le Ong e aderirono alle norme di Salvini. Idee non certo confermate dai fatti. Si è dimenticata di due cose: che prima del Conte 1 la gestione dei processi migratori era nelle mani del ministro Minniti, Libia inclusa. E che il m5s, togliendolo dagli stipendi dei suoi rappresentanti, ha donato ad Emergency 420.000 euro. Donazione che ad Emergency forse è interessata. Come agli altri enti o persone beneficiate dai milioni di euro donati dal m5s. È vero, gli altri non lo fanno, pd in testa. Ma la diversità è fatta di principi ed idee, prima che di opportunismo. E chi consiglia l opportunismo può difficilmente trovare nel m5s la sua casa politica. Forse preferirà Avs, mai criticata dai suoi elettori, o anche qualunque partito il cui leader incita ad odiare l altro, comunque. Con gesti spesso eclatanti, nei toni e nei contenuti. Come hanno fatto glibelettori di dx del movimento, che hanno trovato altri luoghi per insultare.
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ANCH’IO PROVO UN PO’ A DIVERTIRMI.
Ma mi faccia il piacere
(Di Marco Travaglio – il Fatto Quotidiano) – Er Pernacchia. “La signora Fornero dovrebbe solo vergognarsi e stare zitta. L’impegno – non la promessa – che mi prendo stasera è di azzerare la legge Fornero e avviare quota 41. Fra un anno, se ci avrete dato il voto e non avremo fatto quello che vi ho detto stasera, siete titolati a spernacchiarmi” (Matteo Salvini, leader Lega, 25.8.2022). Siete tutti pronti? Via! Prrrrrrrrrr!
SIAMO TUTTI EDUARDO DE FILIPPO!
L’arma segreta. “L’arma dell’ottimismo di Usa e Ue per mettere pressione sui nemici russi” (Stefano Stefanini, Stampa, 17.12). Provano a farli morire dal ridere.
L’OTTIMISMO DELLA VOLONTA’… DICEVA GRAMSCI. E SAPPIAMO CHE FINE HA PURTROPPO FATTO. ESEMPIO POCO INCORAGGIANTE PER USA E UE
Poveri allievi. “Se la Russia non rinuncerà mai a quello che è suo, come dice Putin, allora consegnamogli subito Salvini, Pupo, Travaglio, Di Battista, e Al Bano” (Nadia Urbinati, Facebook, 20.12). Questa insegna alla Columbia University e non sa che la prima persona plurale dell’imperativo di consegnare è “consegniamo”, che il pronome “gli” è maschile mentre la Russia è femminile (quindi “consegniamole”) e che non si mette la virgola prima della “e”. Brava prof: tre errori di grammatica in tre righe.
SE DOVESSE ESSERE SOPPRESSA LA LIBERA STAMPA… MT POTRA’ TENTARE DI FARE IL PROFESSORE DI LETTERE PER ACCADEMICI BISOGNOSI DI RIPETIZIONI
Divieto verità. “Non mi sembra che qualcuno abbia difeso Crosetto oggi sui giornali dopo che Conte ieri ha parlato di ‘lobbista delle armi al governo’ in aula” (Paolo Mieli, Radio 24, 18.12). Oh no, poverino, quel cattivone gli ha fatto la bua. E adesso come facciamo?
DA NOTARE CHE NEMMENO LO STESSO MIELI HA TENTATO DI DIFENDERLO. CROSETTO COME NAPOLITANO AVEVA DETTO CHE SAREBBE STATO “RIDICOLO” FARE IL MINISTRO. MENTRE IL MATTA SI ERA LIMITATO A DIRE CHE ERA TROPPO VECCHIO (ce ne siamo accorti da tempo).
Il rappresentante Folletto/1. “Demolire l’agenda Trump-Putin. Mattarella da urlo contro i nemici dell’Europa. Da volantinare con urgenza” (rag. Claudio Cerasa, Foglio, 16.12). Vai avanti tu, poi noi arriviamo.
VEDI RISPOSTA APPENA SOPRA
Il rappresentante Folletto/2. “La guerra giusta esiste ed è quella che serve all’autodifesa. Papa Leone XIV lo sa” (rag. Cerasa, Foglio, 19.12). Però dice l’opposto per non farsene accorgere: furbo, lui.
SI DICE SPESSO “TUTTI I PAPI SONO PER LA PACE!”. IL RETROPENSIERO E’: QUINDI NON VALGONO UNA CEPPA ANCHE SE HANNO RAGIONE
L’oppositore-aggregatore. “Conte vuol fare il solista, Renzi invece è più capace di fare opposizione e aggregare” (Lilli Gruber, Otto e mezzo, La7, 19.12). Ma infatti: dopo aver rottamato il governo Letta, il suo governo, il Pd, se stesso e il governo Conte 2 riportando le destre al potere, è proprio quel che ci vuole.
IL CAMPO LARGO COMPRENDE ANCHE CANI & PORCI… SEMBRA DI CAPIRE DALL’INEFFABILE MADAME DE LA7
Mi telefoni o no. “Schlein e Conte non si telefonano, né parlano” (Alessandro De Angelis, Stampa, 19.12). Ma non mi dire. E adesso come si fa?
PIANGE IL TELEFONO… CANTAVA DOMENICO MODUGNO. A POSTO DI BELLA CIAO??
Quando c’era lui. “Salvini: ‘Quando Landini sciopera, treni tutti puntuali’” (Libero, 15.12). Poi torna Salvini.
PERCHE’ SONO POCHI E IN ASSENZA DI TRAFFICO
L’estrema unzione. “Fassino (Pd): ‘Stampa e Repubblica patrimonio dell’Italia. Due quotidiani in cui ogni giorno si sono riconosciuti milioni di italiani… ed è cresciuto un patrimonio di competenze, professionalità e passione civile che sono una inestimabile ricchezza del Paese che deve essere in ogni modo salvaguardata’” (Agi, 9.12). Spiace per tanti valorosi colleghi, ma mi sa che è la fine.
IL VERO CAPO SPIRITUALE DEL PCI, MORTO BERLINGUER, E’ STATO EUGENIO SCALFARI. RISULTATI?? PESSIMI A QUANTO SI VEDE… NEL CASO DI FESSINO
L’estremo sacrificio. “Il generale Serino in campo con i Liberaldemocratici: ‘Tolgo la divisa, in politica per le ragioni dell’Occidente’” (Riformista, 19.12). Gnammm.
SCOMMETTO CHE HA TENUTO LE MUTANDE DI ORDINANZA
Transennate i seggi. “Il taccuino di Ernesto Maria Ruffini: ‘Mi candiderò alle primarie, Schlein non la vedo premier. Servirebbe un governo di tutti insieme’” (Foglio, 20.12). Ecco: se si candida alle primarie di tutti i partiti, magari a 10 voti ci arriva.
MA CHI CAXXO E’ RUFFINI??
I Nostradamus della mutua. “Sugli asset russi la Ue tira dritto: via libera entro Natale” (Claudio Tito, Repubblica, 15.12). “Usare i beni russi e salvare Zelensky unica strada per piegare il Cremlino” (Nathalie Tocci, Stampa, 17.12). Ma darsi all’oroscopo, per dire?
NATHALIE TOCCI E’ UNA CHIROMANTE DA FIERA DI PAESE
Auguri natalizi. “Asset confiscati: prima dei beni russi, il precedente di Palazzo Venezia sottratto agli austriaci. Nel 1916, come rappresaglia per i bombardamenti sul capoluogo veneto, il governo italiano s’impadronì dell’ambasciata imperiale presso la Santa Sede. Pochi anni dopo vi si insedierà Benito Mussolini” (Repubblica, 21.12). Quindi confiscare i beni ai russi porta anche buono.
LO STATO DEL BELGIO CHIUDERA’ PER FALLIMENTO
Un po’ Monica, un po’ BB. “Il nuovo taglio di capelli della premier Meloni? Le abbiamo accorciato il ciuffo per darle un po’ di leggerezza, è stata una mia scelta, come sempre. Il taglio ora è un po’ alla Monica Bellucci oppure alla Brigitte Bardot” (Antonio Pruno, parrucchiere, Un giorno da pecora, Rai Radio1, 17.12). Pietà.
QUALCUNO STA PENSANDO ALLA PROSSIMA PETTINATURA DI SILVIA SALIS??
Il titolo della settimana/1. “Putin innamorato, ma di chi? Dalla farfalla Alina Kabaeva alla studentessa Alisa Kharkheva, donne (e scappatelle) dello zar” (Corriere della sera, 20.12). “La ginnasta, la modella, la donna delle pulizie. Tutte le storie segrete dello Zar ‘innamorato’” (Giornale, 21.12). Hai capito il malato terminale con una trentina di patologie, tutte mortali: tromba come un riccio pure da moribondo.
SONO GLI EFFETTI AFRODISIACI DELLA TERAPIA A BASE DI SANGUE DI CERVO
Il titolo della settimana/2. “Ma per gli eurodond servono dei limiti” (Stampa, 20.12). Guarda come bondolo.
COME STACCARE ASSEGNI A VUOTO
Il titolo della settimana/3. “Mattarella e i confini dell’Europa: ‘Non si riscrivono con la forza’” (Messaggero, 16.12). Sennò vi bombardo come a Belgrado.
“SONO TROPPO VECCHIO PER IL REPLAY” AVEVA DETTO IL MATTA. LO ERA GIA’ DA ALLORA
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Dall’altra parte dell’oceano gli IUESEI rinverdiscono i tempi dei pirati dei caraibi
“Gli Stati Uniti assaltano un’altra petroliera del Venezuela in acque internazionali”
come non AMMIRARE gli IUESEI che fanno come kaxxo vogliono?
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La Reuters ha riportato nel corso degli anni queste notizie
-Abbiamo la provetta(Colin Powell)
-Abbiamo abolito la povertà (Luigi di Maio)
-Sparvy è un mostro di acume e perspicacia (Massimo D’Alema)
-Un milione di posti di lavoro in più.(Silvio Berlusconi)
Io ho sempre dato credito alla Reuters.Sempre.
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Quanto gli ci vuole al nuovo gestore per capire che Travaglio è citato a grande richiesta dai lettori?
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Io credo che non sia colpa del gestore, ma dei poteri Forty europei che censurano la voce libera di Travaglio.
Poi,ovviamente ci sono le pubblicazioni mainstream al soldo delle lobby, come la Legge 22 aprile 1941 n. 633 art 1,2,63
che Stabiliscono che le opere dell’ingegno (compresi gli articoli di giornale) sono protette dal diritto d’autore
Solo l’autore o l’editore hanno il diritto di riproduzione e pubblicazione
Copiare e incollare un articolo senza autorizzazione viola questi articoli.
Ma sono solo fake news.
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Ad integrazione:
quindi staranno discutendo di ciò con i diretti interessati,con l’auspicio e la fiducia che il blog possa rinnovare e continuare il suo grande servizio alla community risolvendo eventuali e superabili incomprensioni.
Anche se personalmente penso che ci sia dietro la CIA,il Mi6 e il MOSSAD.
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hanno sbagliato a postare l’immagine, ecco
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