L’ultima versione della legge di Bilancio dopo la notte di tensioni: dai contributi per chi frequenta gli istituti privati alle sanatorie in edilizia, fino al taglio dei fondi per costruire abitazioni. Le ultime modifiche

(di Diego Longhin, Massimo Ferraro, Aldo Fontanarosa – repubblica.it) – LA maggioranza, tra mille turbolenze, mette a punto le misure della manovra. Ecco le ultime modifiche.
Mattone. L’ipotesi di sanare gli abusi con norme regionali
L’ombra del condono edilizio continua ad aleggiare sulla versione definitiva della manovra. Ieri il “partito del mattone” difeso dal centrodestra ha portato a casa un piccolo successo, infatti le case che hanno usufruito di una delle sanatorie (1985, 1994 e 2003) adesso potranno accedere agli incentivi ambientali, di sicurezza e sismici previsti dalla legge. Resta in piedi la possibile riapertura dei termini della sanatoria del 2003 per gli immobili. L’emendamento è stato prima riformulato, poi lo stesso testo ritirato, ma fonti di Fratelli d’Italia confermano che l’ipotesi resta in piedi, specie per la Campania. La volontà dei proponenti è quella di dare ai presidenti di Regione, la possibilità di definire i criteri per le nuove richieste.
Riserve auree. I lingotti di Bankitalia “agli italiani” con l’ok Bce
Dopo i chiarimenti tra la presidente della Bce Christine Lagarde e il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, si specifica che «Fermo restando quanto previsto dagli articoli 123, 127 e 130 del Trattato sul funzionamento dell’Ue, il secondo comma dell’articolo 4 del Testo unico in materia valutaria (…) si interpreta nel senso che le riserve auree gestite e detenute dalla Banca d’Italia, come iscritte nel proprio bilancio, appartengono al Popolo Italiano». Nessun effetto pratico sui conti, ma il centrodestra la considera una vittoria storica la. «Adesso possiamo dire che l’oro è del popolo» commenta Claudio Borghi della Lega. Guido Liris Fdi si dice «Orgoglioso di essere relatore della manovra che porta a casa una battaglia che era già dell’allora capo dell’opposizione Giorgia Meloni».
Editoria e tv locali. Mediazione last minute, fondi anche per i giornali
Dovrebbe finire con un pareggio lo scontro anche pubblico tra gli editori dei giornali da una parte, le tv e radio locali dall’altra. In ballo ci sono venti milioni di aiuti pubblici che le varie versioni della legge di bilancio hanno prima assegnato ai giornali e poi dirottato verso le tv e radio locali. Ieri ha preso forma una mediazione che oggi può essere votata. I venti milioni dovrebbero restare agli editori dei giornali e altri venti andare alle tv e radio locali, senza spargimenti di nuove polemiche. Peraltro i soldi necessari a chiudere il caso sono recuperati da stanziamenti passati non spesi, in modo indolore. La futura ripartizione delle risorse del Fondo, laddove sono depositati i soldi, è decisa da Palazzo Chigi “di concerto” con il ministero delle Imprese.
Scuole. Un bonus per gli studenti delle paritarie, niente Imu per chi offre rette low cost
Un contributo economico per ciascun studente e l’esonero dall’Imu, l’imposta municipale sugli immobili. Sono due gli interventi a sostegno delle scuole paritarie approvati nella legge di bilancio per il 2026. Il primo è un sostegno fino a 1.500 euro per le famiglie con Isee inferiore ai 30mila euro che decidano di iscrivere i propri figli in un istituto paritario. Il bonus scuola riguarda gli studenti che frequentano una scuola paritaria secondaria di I grado o il primo biennio di una scuola paritaria di II grado. Vale a dire le medie o il primo biennio delle superiori. La misura, i cui dettagli saranno determinati in un decreto del ministero dell’Istruzione di concerto con il Mef, avrà un tetto di spesa di 20 milioni di euro. E sarà determinata secondo scaglioni inversamente proporzionali al reddito Isee. Prevista una clausola di salvaguardia per cumulare l’assegno con iniziative regionali già esistenti. Viene poi esonerate dal pagamento dell’Imu le scuole paritarie che erogano i loro servizi alle famiglie chiedendo una retta inferiore al costo medio studente. Riconoscendo così, in via definitiva, la natura non commerciale delle attività educative offerte. FdI rivendica anche l’incremento del fondo per le scuole paritarie di 86 milioni di euro.
Edilizia pubblica. Diminuiscono a 10 milioni i soldi per i nuovi alloggi
Si riducono a 10 milioni per il 2026 le risorse per il Piano Casa. Il Piano è diventato sempre più piccolo. Inizialmente la legge di Bilancio prevedeva un progetto da 150 milioni per il 2026 e altrettanti nel 2027. Rispetto al varo della manovra la portata è stata ridimensionata: 10 milioni subito, poi 50 milioni sia per il 2027 e sia per il 2028, sempre che queste ultime risorse vengano trovate in futuro. Sempre sul fronte casa invece è stata ripristinata la legge attuale che prevede un’aliquota del 21% per l’affitto breve della prima casa, quota che però sale al 26% per la seconda unità. Scatta invece la tassazione da reddito di impresa per chi fitta dal terzo immobile in poi.
Che la considerino pure una vittoria.
L’importante è che il premio rimanga dove si trova e non finisca nelle loro mani.
Hanno vinto bravi
E io che ero convinto che la scuola dell’infanzia finisse a 6 anni.
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