L’esecutivo ha varato nella manovra un «gioco» nuovo di zecca. Stavolta per finanziare Olimpiadi e Coni

(Gian Antonio Stella – corriere.it) – «Io ho il vizio della coerenza!», ha tuonato mercoledì in Senato la premier Giorgia Meloni. Immaginatevi quanto sarà indispettita contro la Giorgia Meloni leader di Fratelli d’Italia (un’omonima?) che quand’era all’opposizione urlava contro Renzi reo di «continuare a far cassa col gioco d’azzardo» il che «significa guadagnare oggi dei soldi facili, ma pagare domani dei costi sociali altissimi». E sferzava: «Possiamo trattare il gioco d’azzardo come le sigarette? Possiamo vietare la pubblicità del gioco d’azzardo? Possiamo scrivere come facciamo sui pacchetti di sigarette che il fumo provoca il cancro e che le slot machine e il gioco d’azzardo producono miseria, povertà, droga, suicidio?».
Detto fatto il suo esecutivo, con il quale la «raccolta» dovrebbe salire nel 2025 a 170 miliardi «buttati» nell’azzardo (copyright Giorgia 2015), ha varato ora nella manovra un «gioco» nuovo di zecca. Stavolta per finanziare Olimpiadi e Coni. Scelta stangata da don Luigi Ciotti («Vergogna! Questa è complicità nel sistema che rovina milioni di persone fragili»), dalla Consulta Nazionale Antiusura («È inaccettabile che di fronte a un’emergenza sociale conclamata le istituzioni continuino a considerare l’azzardo come una leva fiscale, ignorando deliberatamente le conseguenze devastanti») e dalla Caritas: «Finanziare lo sport ampliando l’azzardo è una scelta che preoccupa. Così si alimentano fragilità e sovraindebitamento. Nei nostri Centri di Ascolto incontriamo ogni giorno persone schiacciate dal sovraindebitamento».
Non bastasse tanta «coerenza» è confermata dalla scelta parallela del nome del nuovo «gioco»: «Win For Italia Team». Perfetto, per una destra che voleva «il rilancio dell’italiano», si era inventata il ministero del Made in Italy e voleva con Fabio Rampelli una legge che punisse fino a centomila euro «enti, grandi aziende, multinazionali» per l’uso dell’inglese in luogo dell’«amata lingua». Wow!
Questa storia della coerenza de “La Cortigiana” mi fa impazzire.
Lo ha ricordato ancora ieri di fronte a chi le snocciolava in parlamento le sue posture incoerenti ed i relativi tradimenti perpetrati a danno prima dei suoi elettori e poi di tutti gli italiani….
Le accise aumentate di fatto, la legge Fornero, che pure aveva votato anche lei,e che ora ha peggiorato al posto di abolire, il blocco navale diventato canile milionario in Albania, il bacetto sul capino ricevuto da Biden poi mutato in bacio dato al kulo di Trump, la popolana con la villa da 24 stanze,e da ultimo l’invito a Conte ad atreyu per poi evitare il confronto. Eppure continua ad essere gradita almeno ai suoi elettori, deve essere masochismo!
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Fa sempre un certo ribrezzo rivedere le fiere recite da saltinbanca della non ancora nuova ducessa della politica italiana (sebbene ne emanasser già allora l’inconfondibile fragranza) nel più noto catino nazionale o riascoltare gli effimeri anatemi di un altro famigerato fanfarone, oggi entrambe al governo. E pensare che la presidentessa del gabinetto dei ministri, milita in un partito che crede in uno stato etico. Si vede che il gioco d’azzardo non è più un vizio ma uno sfizio, come orgogliosamente oggi recita – ma lui perlomeno è un attore – anche Lino Banfi, ex nonno Libero, oggi nonno croupier, in una recente pubblicità televisiva (nel 2017 Banfi però fece causa a un casinò on line che aveva usurpato la sua immagine per pubblicizzarsi, affermando che “In tutta la mia vita ho sempre difeso pubblicamente i valori educativi della famiglia tradizionale stimolando i giovani a tenersi alla larga da abitudini pericolose, come quella del gioco d’azzardo”).
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