
(Tommaso Merlo) – Gli inetti reggenti europei dettano le condizioni a Putin come se la guerra l’avessero vinta loro. Sprezzanti del ridicolo, si sono rifugiati nel loro bunker propagandistico e sperano di spacciare una penosa resa con qualche accordo di pace. Nel mondo reale intanto l’Ucraina è un cumulo di macerie di cemento, mentre l’Occidente di macerie politiche e sociali. L’Europa è rimasta senza soldi, senza armi, senza la protezione americana, povera e divisa come non mai e perfino senza senso. Coi popoli che detestano i loro reggenti guerrafondai e non hanno nessuna intenzione di finire in qualche fangosa trincea. L’unica buona notizia è che anche la Nato sta finendo nell’indifferenziato perché Trump ha partorito un nuovo ordine mondiale, narcisismo applicato anche alla geopolitica. Quelli che gli sbaciucchiano le chiappe sono protetti dai Marines, gli altri si devono arrangiare. Il tutto mentre imperversa una crisi economica e quindi sociale ormai cronica da entrambi le parti dell’oceano. E menomale che siamo il mondo ricco. E menomale che in frantumi doveva finire la Russia di Putin che invece non solo regge bene, ma avanza. Roba che se gli inetti reggenti europei avessero un minimo di onestà intellettuale e dignità, invece di continuare con le loro tristi passerelle, chiederebbero umilmente scusa alla cittadinanza e si ritirerebbero a vita privata per la vergogna. Ma più sali in società, più certe qualità sono rarissime. Ed eccoci qui. Più che degli statisti, delle poltrone mobili e parlanti determinate a non finire tra gli ingombranti. Il loro piano strategico è noto, prendere tempo negando ogni evidenza e responsabilità come se fossimo tutti dei fessi, continuare a spolparci di risorse per produrre armi mentre lottiamo contro la povertà, e ricostruire arsenali ed eserciti in vista di una fantomatica rivincita contro la Russia, la principale potenza nucleare al mondo e con alleati che ci trascinerebbero nella terza e ultima guerra mondiale. Davvero delle poltrone geniali e sagge. Sul campo di battaglia intanto, la Russia avanza alla faccia dei media mainstream ed è dalle sue decisioni che emergeranno nuovi scenari. A Putin non conviene permettere all’Europa tempo per riorganizzarsi, ma al contrario approfittare del momento favorevole risolvendo quelle che definisce le ragioni del conflitto. Vuole una Ucraina innocua. E per questo potrebbe decidere di prendersi anche Odessa, unico sbocco al mare di Kiev e magari pure Kharkiv. Sanno del mega riarmo europeo, sanno dei deliri guerrafondai di Bruxelles e dato che si aspettano che la guerra continuerà in un modo o nell’altro, si piazzano in anticipo nella migliore posizione strategica. Putin non vuole poi perdere l’occasione di infliggere una plateale sconfitta al relitto della Nato approfittando che per una volta alla Casa Bianca non c’è finito il solito russofobo. Per questo Putin gradirebbe dare un contentino a quel bambino dell’asilo di Trump, facendo nel frattempo affari ma anche dividendo e quindi indebolendo ulteriormente il fronte occidentale. Trump è una palla tra i piedi dei guerrafondai europei al punto che si rumoreggia dell’intenzione di liberarsi di lui alla prima occasione in modo da ricompattare la Nato e rilanciarla contro la Russia. Geni, saggi e testardi come muli. Quanto a noi povera gente del vecchio continente, se non vogliamo finire in qualche fangosa trincea, ci dobbiamo svegliare. Come abbiamo pensato fino ad oggi ci ha portato fino a questo punto, se vogliamo cambiare ed evitare la catastrofe, dobbiamo pensare in modo diverso. Altro che fasulle contrapposizioni partitiche, difronte al rischio di un conflitto mondiale dobbiamo unirci come cittadini e ritrovare il coraggio di un cambiamento politico radicale. Ristabilendo una vera democrazia in cui governi la volontà popolare e non quella lobbistica, e producendo una politica che abbia la qualità della vita delle persone e quindi la pace come stella polare, e non la poltrona. Una politica di qualità che ci rappresenti come persone prima ancora che come idee politiche. Altro che inetti reggenti, servono progetti nuovi espressione dell’emergenza in corso e delle nuove consapevolezze. Altro che deliri bellici da secolo scorso, altro che deliri russofobi e narcisismo geopolitico, il mondo sta cambiando radicalmente e dobbiamo tenere il passo. Girando pagina in modo da produrre una politica intelligente e sensibile in grado di perseguire il bene comune fermando l’agghiacciante deriva verso la terza guerra mondiale fin che siamo in tempo.
I più seri sono i comici
(di Marco Travaglio- il Fatto Quotidiano) – L’unica speranza di riuscita dei negoziati sull’Ucraina è affidarli ai comici russi Vovan e Lexus, che già beffarono Meloni, Kissinger, Johnson, Erdogan, Merkel, Lagarde, Guaidó, Duda, Trudeau. Stavolta, spacciandosi per collaboratori di Zelensky, hanno sfruculiato Amanda Sloat, ex assistente di Biden e direttrice senior per l’Europa al Consiglio di sicurezza nazionale, sulle cause della guerra. E la sventurata ha risposto: “Anche prima della guerra abbiamo avuto conversazioni su cosa sarebbe accaduto se l’Ucraina si fosse fatta avanti nel gennaio 2022 per dire alla Russia: ‘Ok, non entreremo nella Nato, resteremo neutrali, se questo fermerà la guerra, l’invasione’. Avrebbe potuto benissimo farlo… Potevamo evitare una situazione del genere, abbiamo commesso qualche errore? Sì, se si vuole una versione alternativa della storia, una possibilità era quella”. Però “Biden non riteneva fosse suo compito dire all’Ucraina cosa fare… non perseguire l’adesione alla Nato”. Peccato che lì non si entri su richiesta dell’aspirante socio, ma su invito di chi lo è già (specie del primo: gli Usa). “Io ero a disagio con l’idea che gli Usa potessero spingere l’Ucraina a… dare implicitamente alla Russia una sorta di sfera d’influenza o potere di veto. Ma a tre anni di distanza viene un dubbio: era stato meglio farlo prima che iniziasse la guerra o nei colloqui di Istanbul? Di sicuro avrebbe evitato la distruzione e la perdita di vite umane… L’Ucraina avrebbe potuto raggiungere un accordo nel marzo-aprile 2022 a Istanbul. Ma c’erano opinioni diverse tra i nostri Paesi e l’apparato militare sulla controffensiva. Sotto Biden si sperava che Kiev avrebbe riconquistato del territorio e negoziato un accordo migliore. È andata come nessuno si augurava e ci sono diverse interpretazioni, in Usa e in Ucraina, sul perché le cose non abbiano funzionato”. Ma va?
Voi direte: il Fatto lo scrive da quattro anni. Già: ma chi osa scriverlo finisce nelle liste dei “putiniani” e ora anche sotto sanzioni Ue. Invece a dirlo è un’alta funzionaria dell’amministrazione Biden. Come tutti gli atlantisti quando credono di parlare in camera caritatis. La Meloni ora sostiene il piano Trump per un compromesso territoriale con Putin. Ma due anni fa scommetteva in pubblico sulla “vittoria dell’Ucraina” e legava la pace al ritiro incondizionato dei russi; ma in privato coi due comici dichiarava fallita la controffensiva e necessario un accordo con Mosca. E già nel 2022, in chat coi suoi, additava le colpe di Biden&C. Come Macron che, parlando off the record con Sachs, riconobbe le colpe della Nato. E la Merkel, che le ha messe nero su bianco nelle sue memorie. Se ora i comici russi fanno confessare anche i Volenterosi, poi il trattato di pace si scrive da solo.
"Mi piace"Piace a 8 people
Caro IS, puoi farmi sapere se conti di pubblicare l’editoriale di Travaglio tutti i gg? Non vorrei sovrappormi e… “rubare” il mestiere.
Cercavo solo di ricreare la zona “caminetto” intorno al cui fuoco riunirci, come sempre, evitandoti di correre rischi…se, però, puoi tranquillamente procedere alla pubblicazione senza incorrere in problemi, mi ritiro in buon ordine… 👋🏻😘
"Mi piace"Piace a 1 persona
“L’ultimo avvertimento di Putin al presidente francese Macron:
“Signore e signori, ho ascoltato attentamente le parole del presidente Emmanuel Macron, che ha sottolineato la fine dell’egemonia occidentale e l’emergere di un mondo multipolare. Ha ragione su un punto essenziale: il mondo sta cambiando profondamente, ma dimentica di spiegare perché e, soprattutto, dimentica di riconoscere che la Francia e l’Occidente stanno combattendo la Russia oggi proprio perché si rifiutano di accettare questa realtà. Oggi la Russia è bersaglio di sanzioni, attacchi diplomatici, economici, informativi e persino militari, come in Ucraina. Perché? Perché l’Occidente si rifiuta di accettare che la sua era di egemonia indiscussa sia finita. Perché l’Occidente si rifiuta di vedere altre nazioni difendere i propri interessi, valori e sovranità. L’Occidente parla di libertà e democrazia, ma cosa ha fatto per secoli? Francia, Inghilterra, Spagna, Portogallo, Belgio, Paesi Bassi: hanno tutti colonizzato quasi tutto il pianeta. Ditemi dove, in quale parte del mondo, l’Occidente non ha messo piede e imposto la sua legge? In Africa, la Francia ha disegnato Confini arbitrari, risorse sfruttate e milioni di persone costrette a… spostarsi. In Asia, gli inglesi hanno ridotto in schiavitù intere popolazioni, dall’India alla Cina. In America, le potenze europee hanno massacrato intere civiltà. E ancora oggi, attraverso la NATO, vogliono imporre il loro modello ovunque. Il signor Marcon parla dell’ispirazione politica dell’Europa. Ma dov’è questa ispirazione? L’Europa segue gli Stati Uniti in tutte le loro guerre, senza esitazione: Iraq, Libia, Siria. Ogni volta, causa centinaia di migliaia di morti. È questa ispirazione? E non ditemi che la Russia è un pericolo per il mondo. Per oltre duecento anni, l’Occidente ha cercato di distruggere la Russia: Napoleone venne a Mosca, convinto di poter soggiogare il nostro Paese. Se ne andò sconfitto nella neve. La Germania lanciò la più grande guerra d’invasione contro di noi. Fu sconfitta a Stalingrado, a Kursk e persino nelle strade di Berlino. Durante la Guerra Fredda, gli Stati Uniti cercarono di soffocare la nostra economia, di accerchiarci, di provocare colpi di stato tra i nostri vicini, eppure siamo ancora qui. La Russia ha attraversato momenti difficili. prove, ma nessuno è riuscito a sconfiggerci. Perché stiamo combattendo non solo per la nostra terra, ma anche per… la nostra civiltà, i nostri valori e la nostra dignità. Oggi non è più solo la Russia a rifiutare l’egemonia occidentale; la Cina sta facendo un passo avanti; l’India sta affermando la sua visione del mondo; l’Africa si sta gradualmente liberando dalla tutela straniera; persino l’America Latina sta trovando la sua voce. Non è più un mondo dominato da una singola potenza o da un unico blocco: siamo entrati in un’era multipolare. E nessuno può fermarla. Ecco perché la Francia, l’Europa e l’Occidente sostengono l’Ucraina contro la Russia. Non per amore del popolo ucraino, ma perché vogliono usare questo Paese come pedina per cercare di indebolire la Russia, per limitare il nostro sviluppo e per impedire che questo mondo multipolare prenda forma. Voglio dire loro, dico al Presidente Macron e ai suoi colleghi europei: non potete nuotare controcorrente per sempre. Parlate di valori, ma rifiutate di rispettare le scelte del popolo, parlate di diritto internazionale, ma lo violate non appena non serve più ai vostri interessi, parlate di pace, ma seminate guerra ovunque interveniate. La Russia non è nemica di nessuno, ma non permetteremo mai a nessuno di decidere il nostro futuro. Vogliamo cooperazione, ma cooperazione a parità di condizioni. Vogliamo la pace, ma non a scapito della nostra libertà, della nostra identità. E sia chiaro: nessuno sconfiggerà mai la Russia. Abbiamo sopportato secoli di difficoltà, abbiamo visto imperi nascere e cadere, e siamo ancora qui. E saremo lì domani, in questo nuovo mondo multipolare che sta già nascendo.”
#breakingnews #guerra #russia🇷🇺 #ucraina
"Mi piace"Piace a 4 people
Grazie Anail… queste cose non le sentiremo in TV e nei Talk…. alle pecore serve poco..due risate e qualche ballerina…!
"Mi piace"Piace a 1 persona
In una porcilaia anche meno.
"Mi piace""Mi piace"