(dagospia.com) – È la prima volta in Italia, con la destra padrona di Palazzo Chigi, rallegrata da un’opposizione masochista, che si assiste a un risiko finanziario (Mps-Mediobanca, Unicredit-Bpm) e a un risiko editoriale (la vendita di “Repubblica” e “Stampa”), uno più delirante dell’altro.

Alla trattativa in corso tra il gruppo Exor con “Antenna group” di Theo Kiriakou, in corso dall’estate scorsa, si sovrappongono ogni giorno notizie e indiscrezioni di qualsiasi tipo di fantasy, anche la più sfrenata.

L’altro giorno, ad aprire bocca e dargli aria ci ha pensato il governatore del Piemonte, nonché vice segretario di Forza Italia, Alberto Cirio.

Durante una riunione sindacale con i giornalisti del quotidiano torinese, a Cirio è partito l’embolo: tra gli aspiranti acquirenti de ‘’La Stampa’’, oltre ai veneti di Enrico Marchi e a una cordata di imprenditori piemontesi, capitanati dal costruttore Dogliani, a grande sorpresa, ci sarebbe anche il mitico Caltagirone.

Davanti a una platea attonita, Cirio ha rivelato anche la fonte della notizia: il sottosegretario all’editoria Alberto Barachini, forzista in quota Gianni Letta, che non ha smentito Cirio auspicando solo “più riservatezza”.

Va ricordato che Barachini all’inizio del 2024 entrò in conflitto con il duo Fazzolari e Mantovano, quando, su suggerimento dell’Eminenza Azzurrina, nominò Giuliano Amato alla Commissione AI per l’Informazione.

Ovviamente, Barachini dovette subito rimangiarsi la nomina di Amato a favore di Padre Benanti.

Perché Cirio abbia detto una tale cazzata (essendo “Caltariccone” già editore del ‘’Messaggero’’, del ‘’Mattino’’ e del ‘’Gazzettino’’, secondo la normativa sulle concentrazioni editoriali, potrà permettersi di prendersi ‘’La Stampa’’ unicamente comprando una copia all’edicola), le voci e i rumors sono vari e abbondanti.  

C’è chi assicura che lo sbarco del Greco non vada assolutamente a genio al boss dell’impero Mediaset, Pier Silvio Berlusconi.

Il figlio del Cav. teme molto il progetto del magnate ellenico, che prevede, dopo l’acquisizione dei giornali e delle radio di Gedi, grosse operazioni nel campo televisivo.

Altri raccontano che Kyriakou nelle settimane scorse si sia messo in contatto telefonico, dopo l’interlocuzione con Giorgia Meloni e col direttore di “Rep”, Mario Orfeo, anche con il secondogenito di Arcore, considerandolo come leader di Forza Italia tranquillizzandolo sul domani mediatico, dicono.

La cosa buffa è che il Greco antennato non abbia sentito finora la necessità di parlare con il segretario del Pd Elly Schlein, pur essendo i due giornali messi in vendita il “punto di riferimento” della sinistra.

Consigliato da non si sa chi, voleva invece mettersi in contatto col sindaco di Roma, Roberto Gualtieri.

Tra i sussurri e grida di oggi registriamo, così per cronaca, anche le voci che assicurano di un presunto interessamento della Famiglia Angelucci, editore de “Il Giornale” e di “Libero”, all’acquisizione del quotidiano “La Stampa”, che Elkann ha messo in vendita per la sommetta di 65 milioni di euro, che non rientrerebbe nel perimetro del Greco con l’Antenna.

Anche in questo caso, è più facile che Antonio e Giampaolo Angelucci riescano a comprare il quotidiano torinese unicamente all’edicola.

L’erede della Dinastia Agnelli non venderà mai il quotidiano “di famiglia” a un editore di destra, che l’ha corcato di botte come ripicca per l’inchiesta dell’allore direttore della “Stampa”, Massimo Giannini, sulla trattativa di vendita, poi fallita, dell’agenzia dell’Eni, l’Agi, all’ex portantino diventato boss della sanità.

Infine, a proposito di editoria come ultima umana voluttà, riciccia l’ormai mitologico Leonardino Maria Del Vecchio.

Visto che Elkann non ci pensa proprio ad aprire una trattativa per la vendita del gruppo Gedi al volatile erede dell’occhialeria Luxottica, malgrado una proposta di 140 milioni all’insegna dell’italianità, avendo un’esclusiva fino a gennaio con “Antenna”, ora si racconta che nella testolina di Leonardino nostra frulli l’idea di comprarsi nientemeno che “Il Fatto quotidiano”, Marco Travaglio compreso.

A questo punto, urge davvero la riapertura immediata dei manicomi…