
(Dott. Paolo Caruso) – L’isola che non c’è. La negazione del paese reale, quello che fatica a sostenere l’intero mese o forse le prime due settimane. Qualcuno ha fatto da “grillo parlante” alla Meloni e alla sua band, ma quei nove giorni erano di festa, e non c’era posto per le lagne e i dissensi. L’ Italia e il Mondo (Europa compresa) devono sapere che… con questo governo l’ Italia va, eccome se va ! E’ la sintesi dell’ intervento conclusivo sul palco di Atreju della Premier Meloni, capo partito, compiaciuta e caricatura danzante, al ritmo di “chi non salta, comunista è”. Cartonato riprodotto in molti angoli della sala, come mantra a litania da ricordare e col rito dei self per immortalarsi con la numerosa platea dei fans che la applaudivano. Più che le parole, urla sguaiate della ” Caciottara ” all’ indirizzo dei “nemici” presunti o tali, dovevano parlare le immagini. E lo hanno fatto alla grande, riprese e riprodotte in tutte le “Tele meloni” appassionate e di partito. Chi dissentiva, alzato di peso, veniva accompagnato fuori. “Per tempo scaduto” si disse, perché quello spazio non era destinato alle critiche. Il motto era che “il partito/governo non ne sgarra una”. Tutto va bene! E prossimo impegno sarà il Premierato, a sua esclusiva misurai. Il potere senza bilanciamenti istituzionali? Alla Orbàn. L’unica voce di dissenso veniva da fuori. Ma era “roba da comunisti!”. La gente fatica a sopravvivere con i rincari dei prezzi, e le bollette aumentate e sacrificate alle logiche del riarmo. Cosa ci aspetta in questo Natale? Atreju ha dato a “promo” la sua fiaba, quella dell’isola che non c’è.
Come zompetta la Gioggia.
Sembra una ragazzina adolescente in fregola durante una nottata in discoteca.
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