Le novità nella manovra di Bilancio e dal Consiglio Ue. In entrambi i casi lo scopo è limitare gli acquisti a basso costo (fino a 150 euro) sulle piattaforme online, in particolare dai Paesi asiatici

Ecommerce, in Italia a fine del 2023 si prevede +13% di acquisti e solo per il Black Friday +5%

(di Enrico Marro – corriere.it) – È in arrivo una tassa sui pacchi?
«Sì. Il governo ha presentato un emendamento alla legge di Bilancio 2026. Se il testo verrà approvato al Senato e poi alla Camera, dal prossimo anno, scatterà una tassa di 2 euro su ogni pacco con valore dichiarato non superiore a 150 euro in arrivo da Paesi fuori dall’Unione europea».

Qual è lo scopo della tassa?
«Limitare gli acquisti a basso costo sulle piattaforme online, in particolare dai Paesi asiatici, e proteggere i commercianti italiani da forme di concorrenza sleale».

Chi dovrebbe pagare la tassa?
«Il venditore, ma è evidente che essa verrebbe caricata sul prezzo finale al consumatore».

Quanto stima di incassare il governo?
«La relazione tecnica allegata all’emendamento spiega che la tassa riguarderà circa 327 milioni di spedizioni e porterà un gettito di 122,5 milioni nel 2026 (perché ci vorranno sei mesi per avviare il sistema di monitoraggio) e di 245 milioni a regime dal 2027 in poi. Le nuove entrate dovrebbero essere utilizzate anche per migliorare i controlli doganali sulle microspedizioni».

La tassa si applicherebbe anche sulle spedizioni dall’Italia verso Paesi extra Ue?
«Tecnicamente sì, altrimenti la norma sarebbe in contrasto con le normative internazionali».

L’Unione europea prevede dazi su questo tipo di spedizioni?
«Al momento, no. Ma ieri un portavoce del Consiglio Ue ha annunciato che gli Stati europei hanno raggiunto un accordo per l’introduzione, a partire dal primo luglio 2026, di un dazio doganale fisso temporaneo di 3 euro sui pacchi di valore inferiore a 150 euro che entrano in Europa da Paesi extra Ue. La misura rimarrà in vigore fino all’entrata in vigore di un’intesa alla quale si sta lavorando nell’Unione per eliminare la soglia di franchigia doganale».

La tassa prevista in Italia è compatibile con il dazio Ue?
«L’emendamento del governo si richiama al «rispetto della normativa Ue in materia doganale e fiscale» e quindi la tassa italiana, se verrà approvata, dovrà poi essere armonizzata con le nuove regole europee».