
(Stefano Baudino – lindipendente.online) – Dopo critiche, annunci e polemiche, il governo ha ceduto il passo alla bocciatura delle carte relative al Ponte sullo Stretto da parte della Corte dei Conti, decidendo di riscriverle. La retromarcia dell’esecutivo era nell’aria da tempo, ma è stata ufficializzata martedì da Pietro Ciucci, Amministratore Delegato della società Stretto di Messina, la società a capo del progetto. Il ministero delle infrastrutture e quello dell’economia, ha spiegato Ciucci, apriranno un dialogo con le istituzioni europee per evitare di incappare nei medesimi errori in cui sono caduti con le prime carte; la delibera del Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile, inoltre, verrà riscritta. La Corte dei Conti aveva bocciato il progetto del Ponte rilevando violazioni sostanziali delle normative nazionali e comunitarie in tema di appalti, tutela dell’ambiente e degli habitat naturali, e sollevando criticità sui costi complessivi dell’opera.
Dopo il no della Corte dei conti alla registrazione della delibera Cipess, la partita del Ponte sullo Stretto si è spostata sul terreno europeo. Ieri, mercoledì 10 dicembre, una delegazione tecnica del Mit, del Mef e della società Stretto di Messina si è recata a un primo incontro operativo con i funzionari della Commissione, con partenza dalla direttiva Habitat; la questione appalti sarà affrontata in un secondo momento. L’obiettivo dichiarato resta riportare la delibera in regola e riaprire la strada ai cantieri. La scelta del governo è stata netta: non forzare procedure e non procedere con una registrazione «con riserva», ma tornare indietro per riscrivere la delibera e affrontare le osservazioni emerse. Secondo la ricostruzione ufficiale, il vicepremier leghista Matteo Salvini «ha appreso con grande soddisfazione che l’orientamento di Bruxelles non è cambiato e c’è totale interesse e determinazione affinché l’opera possa partire quanto prima». Salvini ha quindi ribadito «l’impegno del governo ad andare avanti fornendo tutte le risposte richieste dalla Corte dei Conti».
Nel dialogo con l’Unione Europea l’Italia proverà a dimostrare che le criticità sollevate sono superabili. I rilievi principali toccano tre nodi: la compatibilità ambientale rispetto alla direttiva Habitat, la normativa sugli appalti — in particolare la regola che obbliga a una nuova gara se i costi aumentano oltre il 50% — e il cambio di modello finanziario, dal project financing a un finanziamento interamente pubblico. Altri rilievi più tecnici riguardano la consultazione sulle tariffe, con l’esclusione contestata dell’Autorità di regolazione dei trasporti (Art).
«L’obiettivo è ottenere dalla Corte una registrazione piena della delibera Cipess – ha spiegato Pietro Ciucci, amministratore delegato della Stretto di Messina -. Il percorso individuato non prevede una nuova gara ma la riattivazione dei procedimenti riguardanti la delibera Cipess e il decreto interministeriale relativo al III Atto aggiuntivo alla Convenzione al fine di conformarsi alle motivazioni della Corte dei conti». A più riprese Ciucci ha escluso la scorciatoia della registrazione condizionata: «La registrazione con riserva è teoricamente possibile, ma del tutto inappropriata». Ciucci ha inoltre sottolineato le ragioni tecniche che, a suo avviso, giustificherebbero l’interpretazione italiana sui costi storici e sulle deroghe ambientali, auspicando «una valutazione favorevole della commissione Ue che consideri corretta la nostra interpretazione nell’applicazione delle direttive Habitat e Appalti». Per poi aggiungere: «Una volta acquisita questa valutazione, potrà essere assunta dal governo una seconda delibera al Cipess».
A fine ottobre era arrivata la prima pronuncia della Corte dei Conti, che aveva respinto la delibera del Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile (Cipess) che impegna 13,5 miliardi di euro per la costruzione del Ponte. Tra le altre cose, i magistrati avevano evidenziato la mancata coerenza dei calcoli relativi alle spese per il Ponte, rilevando un «disallineamento tra l’importo asseverato dalla società Kpmg in data 25 luglio 2025 – quantificato in euro 10.481.500.000 – e quello di euro 10.508.820.773 attestato nel quadro economico approvato il 6 agosto 2025», evidenziando come diverse voci, dagli oneri per le condizioni contrattuali (cct) a quelli per la sicurezza, fossero lievitate rispetto al progetto preliminare. Poi, a metà novembre, la Sezione centrale di controllo di legittimità della Corte dei Conti non ha concesso il visto di legittimità al terzo atto aggiuntivo della convenzione tra il Ministero delle Infrastrutture e la società concessionaria Stretto di Messina Spa, ampliando la crisi amministrativa aperta dal precedente rifiuto sul provvedimento Cipess.
Sor papete accortosi della sola datagli dalla tacher de noartri attraverso il ministero delle infrastrutture comincia a fare il lavoro che gli riesce meglio far saltare il govero.Si spiega così il no al decreto aiuti all’ Ucraina 🤔
"Mi piace""Mi piace"
Salvini votera’ SI secondo me soprattutto dopo il villino comperato perche’ un altro “stipendio” cosi’ dove lo trova….nonostante siano in due a lavorare in famiglia…
"Mi piace"Piace a 1 persona
Una volta li si chiamava faccendieri e facevano schifezze tra privati e apparati marci dello stato di nascosto, adesso fanno i ministri e fanno anche di peggio coi soldi nostri e alla luce del sole….. e il popolo rincretinito dai social li vota…..
"Mi piace"Piace a 1 persona
il problema diventa molto serio quando vengono votati nelle urne….!!!
"Mi piace""Mi piace"
Li sordi ce li mette er socero che sta’ gonfio e poi gli saranno eternamente grati per aver affossato il governo five stars🤔
"Mi piace""Mi piace"
C’è sicuramente una parte politica che trarrebbe vantaggio, oggi, da una bocciatura del progetto e sicuramente usa i suoi buoni uffici dislocati dove è utile, a tale scopo. Esattamente come fa con il referendum sulla separazione delle carriere dei magistrati con argomentazioni pretestuose, facilmente smentibili.
Ma, la netto di questo che, a ben vedere, è un comportamento comune a tutte le parti politiche, nessuna esclusa, quando si trovano a battagliare per mettere in cattiva luce l’avversario e si venderebbe la madre pur di ottenere il proprio scopo, senza alcuna considerazione per ciò che è giusto o utile, ebbene, al netto di questo, la gestione dell’affare ponte fa trasparire la fretta di portare a casa il risultato.
La fretta e il dilettantismo di Salvini il quale, anziché mettersi seriamente al lavoro per impostare un percorso progettuale e realizzativo credibile e blindato, si lanci in dichiarazioni e promesse presto smentite.
Io mi domando come una persona così possa essere ancora lì nonostante i trascorsi. Non dico solo al ministero, ma alla guida della Lega, prima ancora. Al ministero, se anche fosse stato quello dello sport, avrebbe fatto ugualmente la stessa brava figura da cioccolataio inesperto.
Mi sa tanto che in quel partito nessuno vuol fare il segretario.
"Mi piace""Mi piace"
Non riesco a capirli per quanto mi sforzi.
Se la Corte dei conti ti ha fatto dei rilievi risolvili, non cercare scorciatoie andando a bussare altrove; questo come principio.
Sul piano pratico è un buon segno perché non faranno altro che allungare i tempi e forse si riuscirà ed evitare di buttare soldi giù per il dirupo.
Spiace solo l’allungamento dell’agonia di coloro su cui gravano le espropriazioni.
"Mi piace""Mi piace"