Contanti saluti

(di Antonio Pitoni – lanotiziagiornale.it) – Gli evasori fiscali già si fregano le mani. Dopo tre anni di condoni e rottamazioni, al grido di pace fiscale, non poteva mancare l’ennesimo e attesissimo innalzamento al tetto dei pagamenti in contanti. Che in forza di un emendamento alla manovra, presentato da Fratelli d’Italia e benedetto dal governo, salirà a 10mila euro. Limite per altro già elevato da mille (limite imposto dal governo Draghi) a 5mila con la Legge di Bilancio di due anni fa.

Il miglior regalo di Natale che i professionisti del nero potessero desiderare. Anche se la norma, spacciata per un disincentivo all’uso del cash, è congegnata per salvare almeno le apparenze. Si prevede infatti una tassa da 500 euro sui pagamenti da 5001 a 10mila euro. Ma, di fatto, l’alternativa è lampante: sborsare il balzello o versare l’intero importo, peraltro non tracciabile, completamente in nero? Si accettano scommesse. Almeno che non si pensi ad un sistema di monitoraggio reale da parte dell’Agenzia delle entrare per evitare un altro canale di evasione fiscale, non è difficile prevedere come vada a finire.

E neppure la scusa di allineare l’Italia alla normativa europea per giustificare l’ultima trovata delle destre regge più di tanto. Perché se è vero che le disposizioni comunitarie fissano a 10mila euro il tetto massimo alle transazioni in contanti in chiave antiriciclaggio, non vieta d’altra parte di portarlo ad un livello più basso. Cosa auspicabile in un Paese come l’Italia, dove l’evasione fiscale sottrae all’erario oltre 100 miliardi l’anno. E persino Bankitalia, in una pubblicazione dal titolo Pecunia olet del 2021, mise in guardia “sul nesso di causalità” esistente “tra utilizzo del contante e incidenza dell’economia sommersa”, ricordando che “quest’ultima sarebbe cresciuta anche a seguito dell’innalzamento della soglia di uso del contante da 1.000 a 3.000 euro, in vigore dal 2016”, per volere del governo Renzi, “con l’obiettivo di sostenere la domanda”.

Sentenziando che “le restrizioni all’uso del contante possono essere efficaci nel contrasto all’evasione fiscale”. Ma in un Paese in cui un italiano su due non versa un euro di Irpef, non è difficile intuire chi sarà a beneficiare dell’emendamento. Contanti saluti ai contribuenti onesti. Cornuti e mazziati.