Il centro-destra è avanti nelle dichiarazioni di voto, ma se la quota di indecisi alla fine andasse a votare, qualcosa potrebbe cambiare…

(di Paolo Natale – glistatigenerali.com) – I sondaggisti lo sanno bene, il loro perenne cruccio è la presenza di intervistati che non rispondono oppure che sono indecisi; se poi l’indagine demoscopica riguarda il comportamento di voto, a queste due categorie si aggiungono i sedicenti astensionisti, per complicare le loro stime dei risultati più probabili.
La quota di indecisi e di non rispondenti, è evidente, non permette di presentare le dichiarazioni di chi è disposto ad esprimere la propria idea come sufficientemente rappresentative della totalità della popolazione di riferimento. Per il semplice motivo che non è dato sapere cosa pensano o cosa farà realmente chi se ne sta zitto.
Facciamo un esempio semplicissimo: se interrogo gli italiani sul prossimo referendum sulla giustizia e mi risponde solo il 60% degli intervistati dichiarando che voteranno 55 a 45 per il Sì, come posso sapere quanto questo risultato sia attendibile? Cosa farà il resto degli italiani? Potrebbe votare in maggioranza per il No e ribaltare completamente il risultato, oppure votare Sì confermandone la vittoria, oppure ancora astenersi del tutto e lasciare il risultato così com’è. Il dubbio ovviamente resta. E questo dubbio diventa sempre più grande tanto più grande sarà la percentuale degli intervistati che si dichiara incerto o che non vuole rispondere.
Il caso del comportamento di voto politico è ancora più chiaro. Siamo come tutti sanno in un’epoca di problematica partecipazione elettorale; l’astensionismo ha raggiunto vertici mai visti; nell’ultima consultazione del 2022 è andato a votare solamente il 64% degli elettori; in tutti i sondaggi odierni è evidente l’incapacità di una quota elevata di intervistati di fare una scelta decisa; la cosiddetta “area grigia” (la somma cioè di chi non vuole votare, di chi si rifiuta di rispondere e di chi si dichiara indeciso) arriva spesso sopra al 40%, sfiorando a volte il 45% del campione di italiani.
Ora, le preferenze di voto del 55-60% che dichiara qualcosa vedono, come noto, il centro-destra avanti di qualche punto percentuale, grazie soprattutto a Fratelli d’Italia che sfiora il 30% dei consensi, seguito dal Partito Democratico intorno al 21-22% e via via da tutte le altre forze politiche. C’è dunque anche in questo caso un piccolo grande punto interrogativo: cosa farà quella quota di elettori che si dichiarano indecisi? La loro scelta finale potrebbe ribaltare o confermare le scelte di coloro che hanno dichiarato le proprie preferenze.
In alcune indagini si chiede anche, a quel piccolo popolo di indecisi (stimabile intorno al 10-15% della popolazione), quale partito è più probabile che voterebbero, nel caso uscissero dall’indecisione. E le loro risposte ci forniscono un quadro previsionale che cambia in qualche modo quello oggi esistente. Gli indecisi, infatti, hanno in generale una prevalenza di voto vicina ai partiti dell’opposizione rispetto a quelli di governo, facendo avvicinare il divario oggi esistente tra le due potenziali coalizioni, se non addirittura permettendo all’area progressista di superare quella di attuale maggioranza parlamentare.
Uno scenario che vedrebbe dunque una possibile vittoria, sebbene “di corto muso”, della coalizione di centro-sinistra rispetto a quella di centro-destra. Con una ovvia postilla: che quegli attuali indecisi non decidessero alla fine di disertare le urne pure loro.
Per smuovere gli astensionisti servono proposte shock. E credibilità da parte dei proponenti.
Dire ha stato Grillo o astensionisti tutti ignoranti non serve a un caxxo, sono solo scuse per evitare di formulare nuove e vere soluzioni.
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Opinione più che legittima ma non credo che il punto sia quello. Per portare i cittadini al voto sarebbe più efficace una serie di arresti eccellenti, con processi per direttissima e condanne esemplari, a partire da chi era stato chiamato ad amministrare lo stato ed invece ha fatto solo il suo interesse personale. Quello che successe dopo tangentopoli, purtroppo non si votò per eleggere una nuova classe dirigente ma per un referendum truffaldino, ma la partecipazione fu altissima e il consenso plebiscitario (purtroppo, e i danni si vedono ancora oggi…).
Il cittadino italiano, come quello europeo, del resto, non vota tanto perché l’offerta è scadente, non vota perché ritiene che le istituzioni, a qualsiasi livello, non siano in grado di soddisfare né tantomeno di riconoscere le esigenze della popolazione.
In altre parole: non è importante chi ci metti dentro, è il sistema che non funziona proprio.
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dice che quasi un italiano su tre vede nelle autocrazie il modello che meglio interpreta lo spirito del tempo, ora che l’ha detto bisogna pure chiedersi il perchè, se no è tutto inutile
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A mio avviso, il motivo è che l’italiano medio è ignorante. Si informa sui social, o almeno così crede, e si lascia polarizzare facilmente.
Essendo ignorante, a puro titolo d’esempio ammira l’autocrazia putiniana per il suo decisionismo in politica estera e perché nel suo immaginario il popolo russo con cui s’immedesima corrisponde al ceto medio moscovita e sanpietroburghese, ma ignora che, se fosse un cittadino russo, il suo equivalente non sarebbe quello, ma quello di chi è costretto a mandare i figli a morire per l’Ucraina.
Essendo ignorante, ammira l’autocrazia cinese perché in Cina le cose funzionano spedite, ma ignora che, sempre a puro titolo d’esempio, la Cina per costruire la diga delle Tre Gole ha rilocato una cosa come un paio di milioni di persone, e senza nemmeno disturbarsi a chiederglielo: se fossimo in Cina, la Sardegna sarebbe un parco eolico senza se e senza ma, e già da un bel pezzo. Ammira l’efficienza cinese, ma ignora che questa efficienza si paga, oltre che in termini di rappresentanza democratica, anche con giornate di lavoro di 14 ore e un welfare da terzo mondo.
Essendo ignorante, ora ammirerà fatalmente Trump, che sta cercando di trasformare anche gli USA in un’autarchia, ma ignora che anche questo sarà pagato col restringimento di alcuni diritti da parte della collettività.
In poche parole, se un italiano su tre vede nelle autocrazie il modello che meglio interpreta lo spirito del tempo, è perché ne vede solo i pregi, che pure esistono, ma ne ignora completamente i difetti, per ignoranza (appunto) o, peggio, per partito preso (il pregiudizio è il primo nemico della ragione).
Aggiungiamo a tutto questo il fascino intramontabile dell’uomo solo al comando, che nelle menti più deboli sfocia facilmente nel culto della personalità, e il quadro è completo.
Volevi sapere come mai cent’anni fa tutti adoravano Mascellone? Ora lo sai. Ma il problema non è quello, il problema è che è passato un secolo e non abbiamo ancora imparato un çazzo.
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A mio avviso, il motivo è che l’italiano medio è ignorante, si informa (se lo fa) sui media mainstream e si lascia polarizzare facilmente.
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Questa affermazione è smentita dal fatto che, tra quelli che condividono quella visione delle autocrazie (com’era quella sulla chiara ed ovvia mente euclidea?), capita che ci siate anche tu ed altri utenti che scrivono qua, che di certo non si informano sul mainstream.
Evidentemente l’ignoranza prevale sulla fonte di informazione, ma ancora di più lo fa la supponenza di chi si dimentica di non sapere, e che dopo aver visto qualche video su internet si sente in grado di giudicare praticamente qualsiasi cosa, perché dal basso della sua ignoranza può permettersi di ignorare le fette di realtà che non gli piacciono.
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il bue che da del cornuto all’asino
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Non riesco a capire l’indecisione.
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Diciamolo più in dettaglio: se gli indevisi/astenuti votassero, vincerebbe il M5S❣️
Abbiamo il “parco voti parcheggiati” più alto di tutti: ben oltre il 19%.
A livello di “intenzioni”, quindi, siamo il primo partito potenziale🌟🌟🌟🌟🌟🌌
…Che spreco!😢
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Coraggio, su, datevi una mossa… 😉 🤗
⚱️⚱️🏃🏃♂️🏃♀️
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🤭😆🤣😂
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Cara Anail, io voto M5S sin dal 2013 e da allora in tutte le circostanze ho SEMPRE votato M5S, senza mancare neanche mezza volta. Lo fo perché penso che quando tutto stia andando a scatafascio, sia allora che tu debba tirar fuori gli attributi e perseverare nella tua scelta. Troppo facile, altrimenti. È quando le cose vanno male, è durante le “crisi” che si vede di che pasta sia fatta la gente che ti sta intorno, non quando va tutto bene, e la cosa è vera a maggior ragione per te stesso. Ribadisco, troppo facile così, sennò. Troppo facile voler cambiare l’Italietta col M5S nel 2013 e smettere di votarli appena ti accorgi di esser stato in qualche maniera deluso (anche) da loro con la faccenduola del governikkio Draghi. È proprio allora che devi insistere a votarli, anche (soprattutto) perdonandoli per aver fatto un errore (io stesso, lo ripeterò all’infinito, votai sul Portale, per entrare in quel governo. Poi, molto dopo, mi resi conto dell’errore madornale, ma all’epoca io sbagliai alla grande! In buona fede, sissì, certo, ma sbagliai. Eh, pace! Cosa fatta capo ha! Non è che io possa stare a piangermi addosso tutta la vita, in fondo…).
Tutto ‘sto discorso non lo dico ovviamente a te, anzi, non lo dico a nessuno, non mi permetto di criticar nessuno, ci mancherebbe altro. È solo per spiegare come io la pensi… 😀
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Io, al contrario di te, ho “studiato” i 5s per anni, perché mi risuonavano dentro, anche se non mi piaceva il contorno populista, che attirava cani & porci(infatti poi fuggiti verso il peggio, alla prima occasione) … quando, finalmente, ho deciso di votare m5s, non si sono presentati alle nostre amministrative (😢), quindi 1a votazione: politiche 2022 (eh, sì, sono lunga…).
Ora, però, mio marito ed io siamo anche ISCRITTI, da oltre un anno….e MAI avrei pensato di iscrivermi ad un partito.❤️
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Avete colto la corsa alle URNE (… funerarie🤭
Perciò ridevo😆🤣😂
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Gli indecisi non sono affatto indecisi. Sono decisissimi: a non partecipare a questa FARSA chiamata elezioni. L’ultima possibilità l’hanno data ai 5stelle. Fallita.
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Quindi, ORA, senza neanche recarti alle urne, voti FRATELLINI D’Italia.
👏🏻👏🏻👏🏻👏🏻👏🏻👏🏻👏🏻👏🏻
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Il voto indiretto che deciderà il futuro(?) degli italiani(giovani)…. bellissima prospettiva: andare all’estero,ma dove?
Aspettiamo che la nana ci dica dove andare!
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