(Enrica Perucchietti – lindipendente.online) – La Procura federale belga ha emesso un mandato di arresto internazionale per corruzione e associazione a delinquere su un consulente e imprenditore italiano sessantenne, Eliau Eluasvili, sospettato di aver agito per conto della più grande azienda israeliana di tecnologia militare e difesa, Elbit Systems, in alcuni importanti contratti finiti sotto inchiesta stipulati con la NATO Support and Procurement Agency (NSPA). L’Agenzia di supporto e approvvigionamento della NATO è da tempo al centro di un vasto scandalo di corruzione, con personale attuale ed ex funzionari sotto inchiesta in Belgio e Lussemburgo.

L’indagine, coordinata dalla procura federale belga con la collaborazione di altre giurisdizioni europee, ha preso di mira una serie di appalti assegnati da NSPA a Elbit Systems che, oltre a essere un fornitore chiave in numerosi programmi NATO, è il più grande produttore di armi di Israele, con un fatturato di quasi 7 miliardi di dollari nel 2024. Con sede a Haifa, realizza droni, munizioni, sistemi per carri armati e altre tecnologie militari, collocandosi al 25° posto tra le cento maggiori aziende della difesa globale secondo il recente rapporto dello Stockholm International Peace Research Institute (SIPRI). Negli ultimi dieci anni, ha fornito alla NATO equipaggiamenti per decine di milioni di euro – dalle munizioni ai visori notturni, fino ai sistemi antimissile per l’aviazione – ma il valore reale dei contratti potrebbe essere più elevato, poiché molti accordi e importi restano coperti da riservatezza. Contattata sulle accuse, l’azienda nega qualsiasi responsabilità, tuttavia, l’intreccio tra relazioni personali di lunga data, consulenze esterne e contratti multimilionari restituisce l’immagine di un sistema in cui il confine tra lobbying lecito e scambio di influenze diventa labile, affidato a reti opache costruite nel tempo. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, Eliau Eluasvili avrebbe operato come intermediario, corrompendo dirigenti e funzionari dell’agenzia attraverso società di consulenza di sua proprietà o controllo, con l’obiettivo di assicurare a Elbit incarichi per forniture militari. Il 31 luglio 2025 la NSPA – su basi investigative trasversali – ha sospeso Elbit da tutte le gare d’appalto in corso e ne ha congelato i contratti attivi.

Secondo i documenti acquisiti da testate investigative come Follow The Money (Ftm) e da media partner in Belgio e Paesi Bassi, le tangenti pagate, riferite a più contratti, potrebbero valere somme nell’ordine di milioni di euro. Diversi sospettati sono stati arrestati a maggio durante raid della polizia in sette Paesi, tra cui Belgio e Stati Uniti, segno che il sospetto sistema corruttivo era ramificato a livello internazionale. L’indagine ruota anche attorno a una rete di ex funzionari NSPA diventati consulenti, accusati di aver sfruttato la loro posizione per facilitare appalti a favore di specifiche aziende. Fra loro figura il belga Guy Moeraert, ex dirigente NSPA assegnato al programma munizioni, agli arresti domiciliari con braccialetto elettronico dopo sei mesi di carcere, con accuse che vanno dalla corruzione al riciclaggio. Sotto indagine anche l’imprenditore turco Ismail Terlemez, ex agente NSPA e attuale amministratore delegato di Arca Defense: coinvolto in passato in un’inchiesta dell’FBI su una fornitura di TNT per l’esercito statunitense, è stato arrestato a Bruxelles il 13 maggio e poi rilasciato a luglio, dopo il ritiro delle accuse da parte del Dipartimento di Giustizia USA. Eluasvili, invece, è ancora latitante e si suppone che abbia cambiato identità.

La vicenda crea forte imbarazzo nelle capitali europee e svela la doppia morale della corsa al riarmo: mentre si invocano trasparenza, sicurezza e valori comuni, emerge un sistema segnato da scandali legati al “malaffare della guerra“, capace di innescare frizioni politiche e diplomatiche e di incrinare la fiducia nelle procedure di appalto dell’Alleanza. L’indagine potrebbe avere un effetto domino su altri grandi appalti militari in Europa, spingendo i governi e l’Alleanza a una revisione complessiva dei meccanismi di controllo, con ricadute anche sul piano diplomatico, in un contesto di fragilità globale, dove il tema del riarmo è già al centro di tensioni internazionali.

Tangenti Nato, caccia a un italiano. Sospeso il colosso israeliano Elbit

Bruxelles. La Procura federale vuole arrestare Eluasvili, con cognome georgiano e passaporto nostro. Stop ai contratti

(di Nicola Borzi e Cosimo Caridi – ilfattoquotidiano.it) – Sono state sospese tutte le commesse Nato alla maggiore azienda israeliana della difesa: Elbit Systems. Il sito investigativo Follow the Money con La LettreLe Soir e Knack ha ricostruito un presunto sistema di corruzione al centro di un’inchiesta della Procura federale del Belgio, che ha condotto al blocco degli ordini. È un cittadino italiano l’uomo chiave dell’inchiesta: Eliau Eluasvili, nome ebraico, cognome georgiano, passaporto del nostro Paese, 60 anni, titolare di società della difesa che operano in più Paesi. Consulente per Elbit, è accusato dai magistrati di Bruxelles di aver agevolato tangenti per garantire contratti e ricercato a livello internazionale, ma non in Italia, dove non risulta ci sia una red notice Interpol a suo carico.

Lo scandalo cade in un momento di forte espansione degli appalti militari: dopo l’invasione russa dell’Ucraina l’agenzia Nato per gli approvvigionamenti (Nspa) ha visto i suoi contratti triplicare rispetto al 2021, per un valore stimato quest’anno in circa 9,5 miliardi di euro. Secondo fonti investigative, il 31 luglio l’agenzia Nspa ha sospeso Elbit Systems e la sua controllata Orion Advanced Systems. Diversi contratti in corso sono stati congelati; tutte le gare nuove sono precluse all’azienda. Contratti legati a forniture di munizioni per obici semoventi, sistemi di artiglieria mobile, sistemi difensivi per aerei e elicotteri, e detonatori esplosivi prodotti da Orion – potenzialmente utili a decine di eserciti Nato – sono coinvolti nel blocco.

La sospensione consegue alla scoperta di “gravi irregolarità” nelle procedure di assegnazione degli appalti, secondo una lettera interna alla Nspa. Gli inquirenti sospettano che società di difesa abbiano pagato tangenti attraverso consulenti e intermediari per ottenere contratti strategici. Il 30 settembre scorso la procura federale del Belgio ha emesso un mandato di arresto internazionale contro Eluasvili per corruzione attiva e partecipazione a un’organizzazione criminale. Risulta irreperibile, potrebbe muoversi sotto falsa identità. Il 60enne sarebbe proprietario o direttore di diverse società di consulenza nel settore difesa: Elar Systems Corp negli Usa, Eral Systems in Lituania, Arelco Europe Management Consultancies in Grecia. Oltre a queste, nel registro delle imprese britannico compare una società, oggi dissolta, la Alkyone Trading, nella quale Eluasvili era in affari con manager tedeschi oggi alla guida di società olandesi che producono sistemi di criptazione di livello militare per gli archivi digitali e hanno tra i loro clienti la Nato, alcuni ministeri della Difesa europei e importanti multinazionali. Tra i soci di Eluasvili a Londra compariva anche un imprenditore turco. Altre imprese in Svizzera e Liechtenstein sono collegate a un indirizzo di posta elettronica usato da Eluasvili, ma non è chiaro se siano coinvolte. Su Linkedin si trova un Eliau Eluasvili che risulta proprietario di un’azienda mineraria: Oreko Mining con sede a Istanbul, forse però aperta e chiusa in breve tempo.

La Turchia conta molto in questa storia. Eluasvili era residente lì e, secondo fonti vicine all’inchiesta, sarebbe stato in stretto contatto Guy Moeraert, ex funzionario belga di Nspa diventato consulente dopo il 2021. Moeraert è accusato di aver ricevuto tangenti per circa 1,9 milioni di euro in cambio di documenti riservati e informazioni sui bandi. Arrestato il 12 maggio 2025 all’aeroporto di Bruxelles, è stato rilasciato con il braccialetto elettronico il mese scorso. I rapporti investigativi indicano che Moeraert ed Eluasvili sarebbero stati messi in contatto da Ismail Terlemez, altro ex agente Nspa di origine turca, oggi co-proprietario dell’azienda turca Arca Defense. Terlemez era stato arrestato a Bruxelles in maggio e rilasciato a luglio, dopo che le autorità statunitensi – che lo indagavano per una presunta tangente legata a contratti per esplosivi Tnt per conto del Pentagono – avevano improvvisamente fatto cadere le accuse e la richiesta di estradizione.