
(di Michele Serra – repubblica.it) – Nel documento dell’amministrazione Trump denominato “Strategia nazionale”, in realtà un vero e proprio rapporto sullo stato del mondo, l’Unione Europea viene tirata in ballo, oltre che per decretarne la rottamazione, come «uno degli organismi transnazionali che minano la libertà e la sovranità politica». Di conseguenza si annovera, tra le piaghe del vecchio continente, la «perdita delle identità nazionali».
Nel caso non si fosse ancora capito, per Trump (esattamente come per Putin) non sono i singoli Stati europei, è l’Unione il nemico da combattere. Nella visione sovranista tutto ciò che sottomette il concetto di Nazione a vincoli più ampi è opera del Maligno. Il solo modo legittimo di trascendere i propri confini è allargarli invadendo altre Nazioni, o rovesciare, in altre parti del mondo, i governi sgraditi.
Ma sopra la Nazione, concettualmente, nessuna entità, nessun ordine, nessuna legge può darsi. Non deve esiste arbitro, nel match tra le Nazioni, non l’Onu, non il Tribunale dell’Aia, non l’appellarsi a diritti universali che puzzano di cosmopolitismo (mondialismo, dicono i fascisti). L’identità nazionale è racchiusa nel triangolo Dio Patria Famiglia, e peggio per chi non ci si ritrova. E la guerra — che altro? — rimane la sola forma percepibile di regolamento dei conti.
A questo punto è interessante chiedersi se e quando la Chiesa di Roma, rimasta forse la sola istituzione sovranazionale del Pianeta funzionante e influente, entrerà in conflitto con la nuova egemonia sovranista. Chissà se il Papa americano si fa domande e si dà risposte, su questo passaggio così antievangelico della storia umana: nel quale non è più l’umanità intera, la fonte e l’oggetto del diritto. Sono le Nazioni più forti e più ricche. Il resto non esiste, e se esiste va cancellato.
“Rovesciare i governi sgraditi” cioè quello che fanno gli USA da sempre, ma per Libia, Afghanistan, ex Jugoslavia, ultime elezioni in Romania e Georgia, Serra non ha mosso orecchio, da buon rappresentante del partito più falso e dannoso degli ultimi 3000 anni
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testuale: per Putin è l’Europa il nemico da combattere. Basta , ha deciso cosi. Non era la Nato all’ultimo confine il problema, ma l’Europa Avevamo capito male.
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Mah, più che l’Unione,caro Serra, è il Mercato Unico europeo che essendo un colosso e quindi uno sbocco superimportante,può determinare,le sorti della supremazia cinese. Smantellandolo, si tolgono opportunità agli “occhi a mandorla” (vero nemico degli yankee) e si ridimensiona di molto il potere delle tue ODIATE(🤦♂️) nazioni (?) europee: L’assoggettamento a sudditi sarebbe ancora più semplice.
Dividi et impera…da spiegare al desaparecido Marcolino,che continua a darsi la zappa sui piedi
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Nuova strategia per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti: fortezza America, concorrenza alla Cina, strangolamento all’Europa, dimenticanza del resto
La Casa Bianca ha pubblicato la nuova Strategia per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti (NSS) (pdf, 33 pagine).
È molto diverso dall’ultimo pubblicato nel 2022 sotto l’amministrazione Biden.
Il nuovo NSS segna la fine della famigerata dottrina Wolfowitz:
Contrariamente alla dottrina Wolfowitz, l’introduzione al nuovo NSS afferma:
Il ritorno in auge della dottrina Monroe, che implica il contrasto a ogni influenza straniera in Nord e Sud America, è una cattiva notizia per i paesi della regione, che dovranno difendersi dagli interventi e dalle invasioni statunitensi. Per il resto del mondo è una buona notizia, poiché gli Stati Uniti ridurranno la loro capacità di intervento globale.
L’Asia è considerata importante dal punto di vista economico. L’aspetto militare è ridotto alla sola deterrenza. Gli Stati Uniti cercheranno di reclutare i propri alleati – Giappone, Corea del Sud, Europa – per competere economicamente con la Cina e, “idealmente”, per mantenere lo status quo attorno a Taiwan.
Per quanto riguarda l’Europa, l’NSS si contraddice. I suoi dirigenti affermano:
Ma nel capitolo sull’Europa l’NSS promuove l’intervento degli Stati Uniti contro l’Unione Europea:
Le osservazioni sulla guerra in Ucraina dimostrano l’ostilità degli Stati Uniti nei confronti dell’attuale schiera di leader guerrafondai dell’Europa occidentale:
I burocrati di Bruxelles non apprezzeranno queste priorità, che si traducono in pesanti interventi nei processi interni dell’UE:
Il Medio Oriente, con meno di 1 pagina e mezza nell’NSS, non è più considerato una priorità:
L’Africa, di cui si parla in appena mezza pagina, è menzionata solo sotto l’aspetto economico.
La nuova Strategia per la Sicurezza Nazionale segna una netta rottura con gli ultimi 30 anni di politiche statunitensi dominate da neoconservatori e interventisti progressisti. Si sta spostando dall’interferenza ideologica e dalla competizione verso la priorità delle relazioni economiche.
Gli Stati Uniti si concentrano sull'”emisfero occidentale”, attenuando l’ostilità militare verso la Cina e la concorrenza economica. Prevedono un intervento negli affari interni dell’Europa, mentre Medio Oriente e Africa vengono relegati a meri interessi marginali.
Alcuni, soprattutto gli atlantisti europei, sperano che un futuro governo statunitense revochi il nuovo NSS e sostenga gli sforzi aggressivi dell’Europa contro la Russia.
Ma questa visione ignora il bipartitismo delle politiche statunitensi. La dottrina Wolfowitz è stata seguita tanto dai Repubblicani quanto dai Democratici. Anche la nuova Strategia per la Sicurezza Nazionale sarà promossa da entrambi i partiti.
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I Missili con la vasellina (MT)
Dopo i guerrafondai che si fan chiamare “volenterosi” e preparano le “truppe di rassicurazione” per l’Ucraina, dopo il riarmo da 800 miliardi che da Rearm Eu diventa Readiness 2030 (prontezza tra 5 anni: un ossimoro) e poi Preserving Peace (preservare la pace: altra barzelletta), dopo il monito di Cavo Dragon Ball a essere “proattivi” (cioè ad attaccare la Russia per primi, sempre per la pace), il bellicismo alla vaselina per fregare la gente fa un altro salto di qualità con Crosetto. Che si inventa una paradossale “leva volontaria”. Per il dizionario Treccani, la leva è “il servizio militare prestato all’età stabilita dalla legge dove esso sia obbligatorio”. Ergo la leva o è obbligatoria o non è leva, ma esercito professionale, come il nostro dal 2005. Il sospetto è che queste furbate linguistiche servano a prepararci per gradi alla vera leva, quella obbligatoria: ma non quella dei Padri costituenti (Calamandrei esaltava l’“esercito di popolo”, cioè democratico, unito al “ripudio” della guerra), bensì quella della guerra mondiale che mezza Ue fomenta per giustificare i dobloni buttati nel riarmo.
Giovedì a Otto e mezzo Vaselina Bernabè, con l’aria volpina e suadente del piazzista che offre alla massaia due fustini al posto del Dash, spiegava che “parlare di guerra è eccessivo”: il riarmo è solo per la “guerra ibrida”. Niente armi o soldati al fronte: roba pulita, asettica, senza schizzi di sangue, “una difesa molto sofisticata contro attacchi politici, cibernetici, satellitari” (tipo – l’ha detto davvero – “quando gli inglesi votarono la Brexit sotto influenza della Russia”). Strano. Crosetto vuole “una parte kombat sempre più ampia”. L’Ue compra carrettate di missili, droni, bombe, munizioni, cannoni, carri armati, caccia e pure “armi controverse” (ah, bricconcelle!): cioè ordigni nucleari, uranio impoverito, laser accecanti, fosforo bianco, robot killer. E manda alle stelle i titoli dell’industria militare pesante, purtroppo calati quando è uscito il piano di pace di Trump. Il Sole 24 Ore schiera la bellezza di 21 pareri di generali e manager di aziende militari in orgasmo per il Piano Crosetto, con titoli perentori e imperativi per tutti: “Ora i conflitti sono simultanei”, “Serve approccio integrato”, “Siamo flessibili e completi”, “Deterrenza solida da coesione”, “La parola d’ordine velocità” (Cingolani), “Nuove minacce da affrontare”, “Armi cyber diffuse in guerra oggi”, “Fase di crescita per le imprese”, “Forte accelerazione da simulazione” fino all’immortale “Fari puntati sul mare profondo”. Mancano solo “Vincere e vinceremo”, “Marciare non marcire”, “Molti nemici molto onore”, “Credere obbedire combattere”. Ecco, devono avere tutti equivocato: mica prepariamo la guerra, solo computer e satelliti. Ma ora ci parla Bernabè.
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Per Michelino o sei da una parte o dall’ altra. I sei con Trump o con i dem nei con . Io non sto con nessuno dei due e sto benissimo. L’ Europa unita per portare avanti gli ideali dei padri fondanti basata cioè sull’umanesimo , sulla diplomazia, sul rispetto della autodeterminazione dei popoli mi sta benissimo , mentre quella basata sul coincidere con la Nato ,guerraiola ipocrita che arma un paese in guerra e lo incita fino all’ autodistruzione , è assolutamente da demolire .
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Senza contare che son tre anni che la menano con la sovranità ucraina, con l’ identità nazionale ucraina che evidentemente coincidono con l’ appartenenza alla Nato! La neutralità, la diplomazia, la collaborazione economica, energetica, commerciale , oltre che la tolleranza, sarebbero degli ottimi presupposti di cosmopolitismo, invece e’ stato favorito solo lo scontro bellico , non utilizzando altri strumenti basati sugli ideali dei padri fondatori dell’ Europa, che avrebbe potuto essere sovrana, e non servile, unita politicamente, economicamente e fiscalmente, invece che solo monetariamente , e sostituita nelle sue scelte dalla NATO, organizzazione militare, di per sé unione di nazionalismi ….perché dove c’è guerra, Dio, patria e famiglia non possono mancare….e che siano ognun per sé o Dio per tutti non fa differenza ! Ed il dio sono i quattrini….l’ altro è morto, da mo’!
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Quando i vari Serra d’Europa (magari a seguito della caduta di un tomo di Anne Applebaum in testa) capiranno che a Trump e Putin se la UE vive o muore interessa intorno allo zero, sarà un buon giorno.
Anzi, io direi che i due sarebbero molto più preoccupati da stati europei (alcuni dei quali sono delle piccole grandi potenze) di nuovo indipendenti e liberi di muoversi con politiche anche aggressive (se non addirittura piratesche tipo gli USA nei Caraibi) che non la molle e perennemente immobile UE.
“Oggi, le aziende chimiche tedesche stanno costruendo alcuni dei più grandi impianti di lavorazione al mondo in Cina, utilizzando il gas russo che non possono ottenere in patria.”
Che dire? Ce lo dobbiamo sentir dire da Trump quanto siamo scemi.
PS
Ma noi ce l’abbiamo una strategia per la sicurezza nazionale? E cosa dice? Essere sempre d’accordo con Sleepy anche quando non c’è più Sleepy? Sull’euro dovremmo scrivere In Sleepy we trust.
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il Papa americano non si fa domande e non si dà risposte, è stato messo lì per un motivo.
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