(Giancarlo Selmi) – La 7. Televisione che cerca di captare ciò che resta del pensiero di sinistra. Una manovra più furba che sentita, capitanata da un uomo di Berlusconi che, detto per onorare il vero, è editore del giornale principe del mainstreem italiano. Il Corriere della Sera, foglio di rappresentanza del riarmo e degli interessi che gravitano intorno alle industrie delle armi.

Quando si parla de La7 e del Corriere, non si tratta della legittimità di pareri o di quanto sia legittimo esporre un opinione, si tratta di come si tenti di influenzare la pubblica opinione, con l’obiettivo di fare diventare predominante e unica la loro opinione. Molti spettatori de La7, quelli dichiaratamente di sinistra, sono contenti perché quella televisione parla male della Meloni, finendo per dimenticare le evidenti operazioni di manipolazione.

Vi faccio un esempio: oggi il tema principale è stato quanto Giuseppe Conte, con riferimento al possibile dibattito in Atreju, abbia sabotato il tentativo della Schlein di accreditarsi come unica oppositrice della Meloni. Tiziana ridens Panella ha definito l’iniziativa di Conte “fuoco amico” e ha cercato in tutti i modi di coinvolgere, senza successo peraltro, il povero De Angelis in un commento negativo sul leader politico dei cinque stelle. Come se il primato spettasse per diritto divino alla Schlein e a Conte spettasse solo il dovere dell’inchino.

La cosa è proseguita nel più tragico programma satirico della storia. Un programma che possiede una sola genialità, il nome: Propaganda. Dove la satira è utilizzata in un unico senso. E diventa più una leccatina del culo degli amici e puntuali stoccate ai nemici. E fra i nemici, oltre al facile e scontato lavoro su Salvini, rientra il solito Giuseppe Conte. Nulla di nuovo, peraltro. Floris fa anticipare un’intervista a Conte da una squallida esibizione di due tipi che hanno deciso di essere comici senza riuscirci. Una roba da barzellette stupide da terza elementare, con Floris che rideva in perfetta solitudine.

Il problema, bisogna rendersene conto, è il riarmo. Questo è il tema principe. Conte è un nemico perché a quel riarmo si oppone e perché in un panorama che include tutto meno che la sinistra, quella vera, quella amica della pace e della qualità di vita, Conte è l’unico che, pur definendosi “progressista”, cosa che mi trova d’accordo, è l’unico a dire “cose di sinistra”. La7 la sinistra la scimmiotta e ama la guerra che di sinistra certamente non è.