
(Tommaso Merlo) – Trump ha superato Biden anche nei pisolini e nelle svalvolate. Prima convoca riunioni alla Kim Jong Hun a favore di telecamere, poi si appisola e quando apre la bocca farfuglia frasi senza senso. Ovviamente giura di fare controlli medici regolari e che è il più sano ottuagenario del pianeta, ma la salute presidenziale comincia ad essere un problema serio e in particolare quella celebrale. Si tratta ancora di uno degli uomini più potenti al mondo e che non ci sia più con la testa, non è uno scherzo. Basta guardare al Venezuela, senza uno straccio di motivo ha sguinzagliato i Marines ed intimato per telefono a Maduro di levarsi dai piedi. Vuole davvero il Nobel per la Pace ad ogni costo. Nel frattempo si son messi a bombardare barche alla sionista, e cioè fregandosene di ogni legge ed umanità. Palesi crimini di guerra con l’unico vero obiettivo di mettere le mani sui giacimenti venezuelani e accontentare gli appetiti dei petrolieri che hanno generosamente sponsorizzato il ritorno di Trump alla Casa Bianca. Apoteosi capitalista, soldi al di sopra della politica anche internazionale. Con l’Ucraina invece Trump ha preso l’ennesimo palo. Ogni volta si precipita per prendersi i meriti della pace, ma non ha le palle per fare l’unica cosa sensata. Mandare il corrotto regime di Zelensky ed i suoi penosi fans europei, a quel paese. Non si capisce se non ci arriva o se è lo stato profondo che abusa della sua scarsa lucidità. Altre lezioncine da mettere da parte. Un conto è la diplomazia, un conto gli affari immobiliari e se i ricchi fossero anche i migliori, questo mondo funzionerebbe come un orologio svizzero. A Trump dei morti ucraini non è mai fregato nulla come del resto di quelli palestinesi e venezuelani e di chissà dove, al di là del suo ego tossico, è nebbia fitta. A maggior ragione oggi che ha altre priorità, tipo stare al mondo e possibilmente a piede libero. Tra criptovalute, affaracci di famiglia e strappi costituzionali, se molla la poltrona rischia il pigiama arancione a vita. E lo sa benissimo anche perché è questo il piano dell’opposizione. Se non riescono ad ottenere prima i voti al Congresso per l’impeachment, i sondaggi dicono che i democratici vinceranno a valanga alle elezioni di medio termine e a quel punto potranno internare quel vecchio scorbutico una volta per tutte. Già, la demenza senile di Biden era più serena, quella di Trump è irruenta e cafona. Si è messo ad insultare le giornaliste che cercano di fare chiarezza nei suoi deliri e perde le staffe di continuo. Il suo problema è che il bunker immaginario in cui si è rinchiuso, non riesce più a difenderlo dai suoi palesi fallimenti. Nega perfino che per fare la spesa serva un mutuo, ma a differenza sua gli americani ci vanno al supermercato. Wall Street regge, il problema è il mondo reale con cui lui ha perso ogni contatto da mo’. Apoteosi capitalista, miliardari e grafici economici sorridono, la gente comune piange. Ma Trump nega tutto e dormicchia sognando i bei tempi del suo amicone Epstein quando viveva tra ragazzine e festini proibiti. Bei tempi davvero, non come oggi che costretto ad appendere il pisello al chiodo, passa da una riunione nauseabonda all’atra circondato da meschini leccapiedi. Non resta che attendere di sapere se riuscirà o meno ad insabbiare il più imponente scandalo di pedofilia della storia o perlomeno salvare se stesso ed i sionisti che lo tengono per le palle. I sondaggi intanto continuano a precipitare a livelli siderali, per gli americani è il presidente peggiore mai apparso sulla faccia della terra. Eppure Trump continua a ripetersi da solo di essere il migliore di sempre e che gli Stati Uniti stanno volando grazie a lui. Davvero peggio di Biden, perché la demenza senile di Trump è aggravata da un narcisismo patologico cronico che lo rende sempre più come una sorta di inquietante clown con la cravatta rossa fosforescente ed il cerone arancione in faccia. Un clown maligno che vuole vincere il Nobel per la Pace insanguinando il mondo e che dopo aver truffato milioni di elettori promettendo fregnacce, sta servendo senza vergogna gli affaracci della sua famiglia e quella dei miliardari che lo tengono per le palle. Più che oligarchia, mafia lobbistica. Più che un presidente americano, un vecchio e scorbutico clown. Più che capitalismo, apoteosi egoistica e narcisistica.