
(di Michele Serra – repubblica.it) – La lista dei partecipanti ad Atreju (secondo me da pronunciarsi al vocativo, alla romanesca: a’ Trejuuu!) è poderosa e palesemente apolitica, nel senso che raduna, a mazzi come gli asparagi, italiane e italiani di ogni risma, cultura, professione, indole.
In questo senso Atreju, nata come adunata di irriducibili arditi, pochi ma tosti, pochi ma neri, è il segno più evidente della vocazione consociativa del potere italiano. Un po’ come il Meeting di Rimini, ma con minore focalizzazione sul business e la produttività (cielle è pur sempre nordica per radici e cultura, il fatturato conta almeno quanto lo Spirito Santo) e con un evidente viraggio romano, non in senso littorio, ma in senso viale Mazzini, e trattorie dei dintorni: c’è Carlo Conti, non sorprende l’assenza di Fiorello, troppo scafato per caderci.
Inspiegabile la mancanza di Bocelli che canta «Vinceròooooooo!» e di Totti, Ilary, Chiara Ferragni e Fedez che sviscerano le complesse problematiche della famiglia tradizionale. Forse si tratta solo di disguidi, forse saranno presenze last minute.
Ci si domanda se sia un bene o un male, questa ammucchiata pacifica, anzi paciosa. Un bene perché saper convivere è pur sempre un buon segno, mica puoi passare la vita intera a prendere le distanze. Un male perché i famosi “no che aiutano a crescere”, come recita la pedagogia meno rammollita, diventano sempre più rari. Prevalgono i “sì che aiutano a campare”.
In fin dei conti, si chiamano Fratelli d’Italia e Forza Italia i due terzi del potere nazionale. Il terzo terzo, la Lega, è comunque nel programma, insieme a porzioni notevoli dell’opposizione.
In effetti i no che aiutano a crescere sono veramente rari fra coloro che votano al Parlamento europeo esattamente come i fratellini d’ Italia……Sono praticamente indistinguibili nelle scelte politiche europee ed il no si riduce pertanto ad una retorica di facciata a beneficio esclusivamente mediatico! Il che da un punto di vista educativo e pedagogico risulta più dannoso del si……si rischia di crescere come cinici ipocriti! E di falsi, ipocriti, rammolliti che tirano a campare, in ambito politico e mediatico, ne abbiamo numerosi esempi…..mai una presa di distanza seria e sostanziale, ma una infinita serie di no, ma anche si….forse e si,si, fra noi, e poi no come l’ osso gettato in pasto ai cani ! Ai bambini bisognerebbe dire sempre la verità, e su questa fondare i no ed i si ……ma qualche adulto giornalista non è proprio in grado di esercitare la verità o almeno l’ onestà intellettuale!
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In effetti un posto c’è ed è quello lasciato dalla segreteria del PD per non essere stata invitata da sola e così poter fare la figura di premier etoile . Ma come fa uno come Serra a fare ironia dei cliché della destra se sugli argomenti più dirimenti come guerra, riarmo, Nato, Russia, Israele va all’ unisono con i camerati di Meloni e c ? Ah dimenticavo i guerriglieri della libertà con le svastiche: gli Azov .
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Ben detto, Cesare, cacchio! 👏🏼💪🏼
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Simpatico serra sull’allegra adunata di volenterosi accorsi alla fiera “a’ Trejuuu!” (copyright). Solo che a me invece ricorda tanto quello che è (e che è sempre stato) il PD. C’è chi dice Si, c’è chi dice NO, chi dice stamo a vedè, chi dice annamo a cena che è ora
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