(Dott. Paolo Caruso) – Il Presidente del ” Gran Consiglio d’ Italia “, la Giorgia Nazional Patriottica, intervenendo su fatti marginali della vita del Paese come il rifiuto dell’ Università di Bologna a trasferire a Modena un corso di filosofia per i militari dell’Accademia, cerca ancor una volta di spostare l’attenzione dai problemi reali della gente. La stessa ” favola ” dei bambini del bosco in Abruzzo e il lupo cattivo  ( il magistrato ) ha riempito intere pagine di giornali, e ha caratterizzato dibattiti infiniti occupando a reti unificate Tele Meloni e i canali Mediaset, spostando il problema serio dei bambini e della loro famiglia su un terreno scivoloso come quello dei Magistrati. La Premier anche in questa occasione si è lasciata andare a considerazioni che esulano dal suo ruolo istituzionale, e approfittando del fatto emotivo ha cercato di offuscare l’operato dei Magistrati. Un continuo attacco nei loro confronti a pochi mesi dal referendum divisivo della carriera dei Giudici, spacciato per riforma della giustizia, che in effetti rappresenta solo un intervento punitivo da parte del Governo. Nessun interesse a migliorare la Giustizia affossata dalla “Schiforma Cartabia” e dall’attuale Ministro Nordio, nulla che sia necessario al funzionamento degli Organi Giudiziari capace di imprimere una svolta nell’ accelerazione dei processi  così da rispondere alle attese dei cittadini. Un conflitto tra i due Poteri dello Stato, esecutivo e giudiziario, che rende evidente quanto sia forte la volontà di questa destra di governo a voler sottomettere la Magistratura. E’ così che la “fascio caciottara”, poco propensa al confronto con certo giornalismo, continua a raccontarci a distanza di tre anni, con le sue menzogne, del magico mondo dorato di ” Melonandia “, il Paese fantastico dove tutti vivono felici e contenti, lontani da storture e dalla tragicità della guerra. Un paese in ripresa, almeno per Giorgia e per la propaganda, dove però agli occhi dei più, la povertà falcia un numero crescente di persone e le famiglie non trovano risposte alle tante difficoltà del momento. Ancora un risveglio amaro in questo Natale 2025 per le famiglie e per i tanti giovani emigrati alla ricerca di un lavoro. Si assiste così allo spopolamento di interi territori che porta inesorabilmente al calo demografico della Nazione. La narcosi meloniana non potrà durare ancora a lungo, e il Paese reale dovrà scontrarsi per forza con ” Melonandia “. E’ proprio allora che emergeranno i veri squilibri del Paese, la grave crisi economica attenuata in parte dal PNrr, l’inflazione, il divario crescente tra ricchi e poveri, la scarsa produttività, il pesante fardello debitorio della Nazione, il lavoro povero, mentre i venti di guerra renderanno ancora più incerto il domani. Sarà la volontà di un Popolo a portarci fuori dalle secche meloniane oppure sarà la fine della democrazia e il consolidarsi della democratura.