
(di MICHELE SERRA – repubblica.it) – Suscita polemiche accese una frase di Giuseppe Cavo Dragone, pezzo grosso della Nato, secondo il quale la stessa Nato starebbe valutando se essere “più aggressiva o proattiva invece che reattiva” di fronte al minaccioso attivismo militare di Putin – che ha appena elevato di un bel po’ le spese militari della Russia, ovviamente a scapito del Welfare, e senza dover fare i conti con opposizione alcuna, avendole cancellate tutte, le opposizioni. Sono i comfort delle tirannidi.
Al di là delle strategie militari, delle quali mi intendo come un capodoglio si intende di aviazione, il dibattito è appassionante: con i prepotenti bisogna essere più prepotenti? Con gli intolleranti, più intolleranti? Con gli aggressivi, più aggressivi? Oppure bisognerebbe sperimentate la via opposta, e dunque considerare utili e vincenti le buone maniere? E se le buone maniere fossero puro masochismo (guai a porgere l’altra guancia, quando già ti hanno sfregiato la prima)? E se invece il solo modo di disinnescare l’odio e la guerra fosse mettere in campo le pratiche contrarie e dissonanti, ovvero l’amicizia e la pace? E se la sola contrapposizione evidente al riarmo fosse il disarmo?
Confesso di essere quasi paralizzato dal dubbio. Con una leggera prevalenza, però, del sospetto che per distinguersi da Zacharova (per me l’emblema del nazionalismo energumeno e del bullismo politico), ovvero per essere civili ed europei, sia necessario pensare e agire in maniera differente da Zacharova. Non credo che “mettere dei fiori nei cannoni” sia risolutivo. Potrebbe essere, anzi, autolesionista. Ma sarebbe, almeno, diverso. Diverso rispetto ai millenni precedenti, molto monotoni quanto a egemonia dei cannoni a scapito dei fiori.
Caro Serra se avessi tempo contesterei ogni singola frase del tuo articolo. Ciao.
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Mieloso, inconcludente e tremendamente falso.
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no, la nato non valuta se essere più proattiva o aggressiva, la nato già lo è da tempo e lo dimostra anche con l’ultimo attacco “ibrido” a navi cisterna che trasportano petrolio per o dal mercato russo
https://www.agi.it/estero/news/2025-12-02/turchia-denuncia-attacco-contro-nave-cisterna-mar-nero-34443949/
la nave attaccata in questione batte bandiera turca (paese nato), ma ce ne sono altre danneggiate in modo minore battenti bandiera di alcuni paesi africani
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L’astuto Serra sembra voler suggerire di provare a essere educati e gentili con l’Orso russo, che sappiamo quanto sia aggressivo e poco incline allo stato di diritto, soprattutto quando si accorge di dover affrontare l’accerchiamento missilistico dell’Impero del Bene – ma per il benessere e la felicità della Russia, s’intende – viene quindi (Serra) assalito dall’iperbolico dubbio sull’inefficacia di tale pratica. Infatti, solo se non porterà i risultali sperati di arrendevolezza alla civiltà del dollaro… solo allora sarà d’accordo, obtorto collo, a usare le maniere forti persino preventive, se occorre (prevenire è pur sempre meglio che curare, no?). Comunque tentare non nuoce (sostiene lui)!
Secondo me il modello di statista lungimirante di Serra è Pinochet che si arrese, preventivamente e senza tanti sforzi, ai voleri degli USA anche col beneplacito del papa polacco che accolse e fece affacciare al mitico balcone con tripudio di folla sottostante. Tutto è bene quel che finisce bene! Vero Serra?
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